sabato 9 marzo 2013

Contro la finanza. Contro le banche. Contro l'Europa. Contro gli UFO..........ma i mercati esistono ed anche le banche ed anche rating, ed anche il nostro passare da A- a BBB+. Sembra un altro mondo. La vita reale è un'altra. Grillo urla dichiarando che non pagheremo il debito come ha fatto l'Islanda. Dice due balle. Una che l'Islanda non ha pagato il suo debito sovrano e l'altra che noi non pagheremo i nostri debiti. Un ballista come i sui grandi tecnici tipo Becchi e Napoleoni. La verità è che questo BBB+ è un indice che sintetizza l'affidabilità economica del nostro paese. Ci può piacere o no la FitchRating ma fino a quando a livello mondiale non sarà cambiato il sistema di valutazione economico delle nazioni questo indice vuol dire due cose: Che gli investitori esteri sanno che rischiano a fare investimenti in Italia più di prima e che quelli che acquistano i nostri titoli di stato vorranno maggiori interessi. Chi pensate che pagherà a causa di queste valutazioni negative il nostro Generale Grillo? Lui può spostare quando vuole i suoi soldi in Costarica. Lui e tutti i ricchi come lui. I nostri giovani pirla che lo hanno votato non troveranno lavoro se gli investitori esteri non porteranno i quattrini in Italia. E noi con il nostro stipendio pagheremo l'aumento degli interessi sul debito pubblico. Viva l'Italia. E mi raccomando continuate a votare Grillo.


Fitch abbassa il rating dell’Italia a BBB+: “Recessione continua”

Pubblicato il 8 marzo 2013 18.22 | Ultimo aggiornamento: 9 marzo 2013 00.42
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NEW YORK - Fitch ha tagliato il rating dell’Italia a BBB+ da A-, con outlook negativo. Ovvero un paio di gradini ancora e siamo al “livello spazzatura”, quello in cui gli investimenti sono sconsigliati. Non è una sorpresa, la pagella al ribasso delle agenzie di rating era ampiamente prevista e annunciata. Fitch mette in luce la pesante recessione, evidentemente le misure di austerity del governo Monti hanno aggravato la situazione.
Se poi a questo aggiungiamo, in giorni più recenti, il ”risultato inconcludente delle elezioni italiane”, ecco spiegata la scelta di Fitch. Voto quanto mai diviso traPd, Pdl e M5S, governo ancora tutto il salita, il presidente Napolitano, garante dell’esecutivo Monti, in scadenza. Sono tutti elementi che hanno fatto aumentare il pessimismo sul nostro Paese.
Pessimismo che, per Fitch, ha questi numeri: prevista una contrazione del Pil dell’1,8% nel 2013. Il debito sarà invece vicino al 130%. La recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa, e i dati indicano il rischio che si prolunghi più di quanto atteso, secondo l’agenzia.
Il downgrade dell’Italia riflette gli ”inconcludenti risultati delle elezioni del 24-25 febbraio, che rendono improbabile la formazione di un nuovo governo stabile per le prossime settimane” afferma Fitch nella nota, sottolineando che i ”dati del quarto trimestre 2012 confermano che la recessione in corso in Italia è una delle più profonde in Europa. La sfavorevole posizione di partenza e i recenti sviluppi aumentano il rischio di una recessione più protratta e lunga di quanto previsto. Fitch prevede una contrazione del pil dell’1,8% nel 2013”, con un debito che si attesterà vicino al 130% a fronte del 125% stimato alla metà del 2012. A sostenere il rating ‘BBB+’ sono vari fattori, fra i quali la relativa ricchezza e la la diversificazione dell’economia con moderati livelli di indebitamento del settore privato. L’Italia ha fatto progressi negli ultimi due anni nel risanamento di bilancio”: Fitch prevede undeficit di circa il 2,5% nel 2013. ”L’outlook è negativo e al momento Fitch non anticipa sviluppi” che possano tradursi in un upgrade. ”Sviluppi che potrebbero portare a una revisione dell’outlook a stabile includono: una sostenuta ripresa economica che sostenga l’attuale risanamento in atto” e ”ulteriori riforme strutturali che rafforzino la competitività e il potenziale di crescita”.
”Il sostegno potenziale di un aiuto esterno dal fondo europeo Esm e dalla Banca centrale europea riduce i rischi di una crisi di liquidità statale per l’Italia. Anche se non è chiaro sotto quali condizioni l’Italia chiederebbe assistenza, la richiesta in sé sarebbe indifferente per il rating”.

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