giovedì 7 marzo 2013

Ha ragione Bersani quando pone il problema della legge sui partiti. Nella civilissima Germania Grillo non poteva neanche mettere piede nel parlamento se non aveva uno statuto conforme alla legge sui partiti tedesca. Ecco perché noi eleggiamo due clown e in Germania eleggono dei veri leader politici, di destra o di sinistra che siano. La parte più significativa di questa intervista è l'ultima domanda e l'ultima risposta.


Giovanna Serpico: “Vi racconto come funziona il M5S di Como”

07/03/2013 - Giornalettismo ha intervistato un membro del meet-up del capoluogo lariano già vincitrice delle Primarie provinciali per definire i candidati consiglieri alla Regione Lombardia. Un gioco politico che ha sconfessato l'etica del MoVimento nella sua provincia


Giovanna Serpico: "Vi racconto come funziona il M5S di Como"
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L’ex candidata alle elezioni regionali lombarde Giovanna Serpico, intervistata da Giornalettismo, ha lanciato un atto d’accusa contro il meet-up di Como del Movimento Cinque Stelle. La donna, militante ai tempi degli “amici di Beppe Grillo” è risultata la più eletta alle Primarie ma ha dovuto cedere il posto in virtù di una legge regionale che predica l’alternanza di sessi tra uomo e donna.
LA STORIA - Ma la storia raccontata dalla donna è molto particolare, in quanto sembra che almeno nel meet-up di Como il MoVimento Cinque Stelle non sia altro che un’espressione della vecchia vita partitocratica, tra faide interne, mozioni e reciproche accuse. Tutto è partito dall’ingresso nella lista dei candidati dell’ex Pdl Antonio Endrizzi, arrivato nel MoVimento da sette mesi e sostenuto da Vito Crimi, attuale portavoce pro-tempore al Senato del MoVimento e non eletto a causa delle sue 137 preferenze. Ma questa rappresenta solo la facciata di una realtà che, almeno a Como, appare alquanto simile ai partiti che si propongono di combattere.
LE PERPLESSITA’ - Dell’affaire Endrizzi ne parlammo lo scorso 23 gennaio e già allora registrammo come il meet-up comasco fosse a dir poco infastidito dall’arrivo di quest’uomo dal passato ritenuto tanto scomodo. I militanti all’epoca lamentarono il fatto che nonostante si propagandasse la pulizia delle liste ed una nuova etica politica poi ci si trovava ad avere a che fare con “riciclati” che sette mesi prima erano candidati contro il MoVimento ed ora ne erano arrivati a far parte. Giovanna Serpico ha fatto però qualcosa in più, spiegando quelli che sono i rapporti di forza all’interno della compagine comasca dei Cinque Stelle e di come sia stata emarginata a causa della sua voglia di chiarezza, anche se era capolista. Ma niente paura, almeno in questo caso Grillo e Casaleggio si sono comportati in maniera esemplare.
Ma cosa è successo in Lombardia con la storia delle candidature?
Beh, queste sono cose vecchie e già scritte. In sostanza è successo che per una questione di alternanza prevista dalla legge regionale che permette la presenza di un numero cospicuo di donne si tende ad alternare tra i candidati uomo donna o donna uomo. In quel momento mi ero fatta un attimo da parte quindi non mi sono curata direttamente dei candidati. Ed è stato lì che mi sono trovata questo neo-iscritto candidato. Endrizzi Antonio.
Da dove veniva?
Ho scoperto il suo passato politico grazie ai giornali. Gli altri lo sapevano già da prima. Sette mesi prima delle elezioni era candidato con il movimento del notaio Francesco Peronese, ovvero “Patto per Como”. Prima ancora questo era nel Pdl ma ha avuto dei problemi con il sindaco ed è stato espulso, ma non mi chieda di più perché non ricordo i particolari.
D’accordo, ma quindi cos’è successo?
Il quinto candidato, l’amico di Pasquale Caterisano rimasto escluso (Marco Massimiliano Patrini, nda), è stato fatto fuori perché tra i candidati c’era Endrizzi. A me sinceramente ha dato fastidio vedere una persona che fino a sette mesi fa era a destra trovarsi candidata per il MoVimento Cinque Stelle. Anche perché sinceramente chi sposa i principi del MoVimento tendenzialmente è più verso il sociale e sposa più l’idea che debba essere di centro-sinistra.

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Del resto lei aveva detto di essere anti-berlusconiana e quindi vedeva nel MoVimento una certa linearità d’indirizzo…
Si, certo. Io sono anti-berlusconiana dal 1994, da quando quell’uomo esiste come politico.
Ma torniamo alla storia delle candidature. Mi racconta bene cosa è successo?
Voi giornalisti dovete riuscire a scindere e non dovete essere di parte. Sapete perché non va l’Italia. Al di là del malcostume c’è una mancanza di etica da parte della gente. Non si distingue più il bene dal male. Qual è il nostro problema? Che il MoVimento Cinque Stelle dice che uno vale uno e chiunque si può iscrivere. Ma io sto pensando di cambiare rotta perché il MoVimento è fatto di regole e principi ma anche di persone. E se queste persone non vogliono seguire queste regole per carenze personali, per egoismo, opportunismo, personalismo, è chiaro che il MoVimento sarà destinato ad avere uno scossone, prima o poi.
In che senso, scusi?
Parlo della mia esperienza. Come candidata anziché portarmi avanti, ed ero capolista, hanno cercato di oscurarmi, ma questo non dipende dal MoVimento, anzi. L’ufficio stampa centrale si è battuto per darmi visibilità ma il problema all’interno, dalle persone. Prima di essere grillini sono persone. E’ d’accordo?
Direi di si. Lei ha parlato dell’ufficio stampa centrale. Vuol dire che del caso si sono interessati anche i vertici alti, ovvero Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio?
No. E’ giusto che lo scriviate. I vertici alti sono stati correttissimi. Il problema viene dal basso. Uno si puo’ iscrivere, diventa un organizer di un blog ma dietro quella persona ci puo’ essere di tutto. Ad esempio da noi c’è un indagato ed altri attivisti hanno tirato in ballo un articolo che non mi è piaciuto.
Beppe Grillo sull'Etna, comizio a 2000 metri
Mi scusi, di chi stiamo parlando? 
Di Filippo Leone che in sostanza aveva preso soldi dalla Regione. Parliamo di un inchiesta ancora in corso, nata nel 2009 e che rischia di finire in prescrizione. E parliamo di un organizer certificato ed è indagato per aver preso dei soldi dalla provincia di Como per dei corsi mai attivati.
Ma quindi non si tratta di un problema legato direttamente alla gestione del MoVimento, no?
No, non c’entra nulla. Parliamo di un fatto che risale al 2003 o 2004. Quello che voglio dire è che il MoVimento è fatto di persone dai passati più variegati e spesso non è possibile verificare i curriculum.
Ma a questo punto non si contraddice il pensiero per cui il MoVimento accoglie tutte le persone, come dire, pulite?
Il problema è un altro. Siamo sicuri che persone così terranno sempre un comportamento etico? Siamo sicuri che appena verrà offerta loro l’opportunità saranno degni dei grillini e del MoVimento? Sicuramente anche adesso al Parlamento ed alla Camera il rischio c’è.
Quindi lei dice che se a Como sono state imbarcate persone con un passato non proprio limpido, questo potrebbe essere successo anche altrove…
Parliamo di giochini all’italiana. Una persona ha fatto candidare la moglie. Ci sono tante cose che non vanno. Il meno peggio è stato questo ragazzo che dopo sette mesi dal Pdl era in lista con il MoVimento. I Cinque Stelle possono lanciare un’idea bellissima ma alla fine è come si disse a Teano, ovvero fatta l’Italia, ora facciamo gli italiani, ed il principio è lo stesso. Il difficile arriva ora.
Ma nel MoVimento c’è quindi spazio per l’etica?
Il MoVimento è fantastico, ma tutti quelli che sono dentro avranno un atteggiamento etico? E chi non ce l’ha sarà degno? E poi si tratta di cose che ho vissuto, di come hanno cercato di fare i furbetti. Ci si chiede alla fine, se si è solo portavoce e non importa chi sale, perché c’è tutta questa voglia di arrivare?

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