Il metodo Beppe Grillo applicato ai grillini
05/03/2013 - Chi di "condividi" ferisce, di "condividi" perisce?
di Dario Ferri
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C’è un dato di fatto che appassiona gli analisti in questo incerto post-voto. E’ il futuro del MoVimento 5 Stelle, novizio del Parlamento sotto la luce dei riflettori, che quella luce mostra di non gradirla tanto. Tante sono state le polemiche che in questi giorni hanno contrapposto Grillo ai suoi denigratori, ma nelle ultime ore la tragedia ha assunto gli inconfondibili risvolti della farsa.
PRIMA ED ORA - Perché il fenomeno Grillo, una volta uscito dal web, ha dovuto far fronte a un’opposizione forse non considerata, che a parte il complotto dei media italiani brutti e cattivi, può vantare nutrito seguito anche sul web. Lo spartiacque è stato sicuramente l’attacco dato a Bersani, definito “morto che parla”, e la conseguente chiusura a qualsiasi cosa potesse essere politica da quel momento in poi, in barba al futuro del paese. Lì in molti hanno smesso di accettare, per passione o per pazienza, le parole del Semplice Portavoce ed hanno iniziato a fare le pulci al meccanismo che ha portato il Movimento Cinque Stelle a diventare il primo partito della Camera. La cosa divertente, è che porta avanti la sua protesta nei modi in cui lo stesso Grillo ha fatto emergere la sua. Chissà se Casaleggio lo aveva previsto.
L’UMORISMO SUL WEB - Un massacro che ha avuto molte facce, alcune delle quali curiosamente uguali alle leve usate dallo stesso Grillo per costruire la sua creatura: linguaggio violento, condivisione virale di informazioni spesso non verificate (spesso nemmeno lette per intero), contrapposizione senza se e senza ma. Ne è esempio la presentazione in streaming di deputati e senatori, accolta con ondate di scherno neanche troppo vaghe, al punto che è stato addirittura coniato un termine, ovvero “Grillisti Anonimi”, visto il modo che hanno avuto di presentarsi. Un termine che ricorda quel Rigor Mortis, o tutti i suoi progenitori, protagonisti degli urlati j’accuse di Grillo.
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LIBERATE IL MOVIMENTO - Non basta? Come abbiamo scritto in giornata è nato un sito che chiede di liberare tutti coloro chiamati a liberare. Parliamo di deputati5stelle.it, un sito nato per liberare il movimento “dal controllo esercitato da Grillo e Casaleggio, per creare una identità politica realmente indipendente: ”I cittadini del MoVimento 5 Stelle!”. Un sito che riporta informazioni variamente già viste nei giorni scorsi sulla rete, che criticano la gestione del MoVimento. Con una serie di azioni per “supportare la protesta” che quasi ricorda l’app Attivista 4 stelle di Grillo.
IL RICORDO DELLA GERMANIA NAZISTA - Senza contare che lo stesso sito richiama un altro tema a Grillo caro: la democrazia dal basso. In questo caso ovviamente tentando di sbugiardare quella del M5S: vi ricorda qualcosa? Per non parlare della corsa all’allarme regime Gambero rotto oggi ha finalmente messo fine a un’imbarazzante bufala che si aggirava nei giorni scorsi sulle più rinomate bacheche Facebook: proponeva una similitudine tra quelle che sono le parole di Beppe Grillo ed un discorso recitato da Adolf Hitler nel 1932 a Eberwalde. Qui alcuni passi:
facendo comparire il contadino, il lavoratore, gli impiegati, il ceto medio e l’economia tutta in qualità di testimoni viventi della bontà del loro operato. Anziché fare ciò, preferirebbero non parlare affatto di questi tredici anni; vogliono anzi [concentrare, limitare] la propaganda elettorale ad una critica delle ultime sei settimane. Dicono che i nazionalsocialisti sarebbero responsabili per queste sei settimane. Non vedo il perché! [...]Per tredici anni hanno potuto dimostrare di cosa sono capaci di fare per l’economia ed in politica. Una nazione economicamente distrutta, la popolazione rurale rovinata, il ceto medio immiserito, le finanze del Reich, dei Länder e dei Comuni al dissesto, bancarotta ovunque e molti milioni di disoccupati. Possono divincolarsi quanto vogliono: sono loro ad essere responsabili di tutto ciò. [...]Gli avversari accusano noi nazionalsocialisti, e me in particolare, di essere intolleranti e litigiosi. Non vorremmo collaborare con gli altri partiti, sostengono. Ed (…) un politico [Alfred Hugenberg] rincara la dose dicendo: i nazionalsocialisti non sono nemmeno tedeschi, perché rifiutano la collaborazione con gli altri partiti! È quindi tipicamente tedesco avere trenta partiti. Devo dire qualcosa al proposito: i Signori hanno ragione! Siamo intolleranti! Mi sono prefisso un obiettivo, quello di spazzare via i trenta partiti dalla Germania! [...]Continuano a scambiarmi per un politico borghese o marxista; oggi SPD, domani USPD e dopodomani KPD e dopo sindacalista rivoluzionario, oppure oggi Democratici e domani Partito Popolare Tedesco e poi (…) Wirtschaftspartei. Ci confondono con i loro simili! Ci siamo prefissi un obiettivo [e lo perseguiremo] fanaticamente, spietatamente, fin dentro alla tomba! [...]Ho avuto modo di conoscere bene questa mentalità borghese che impermea il giudizio sul nostro movimento, perché un ministro dell’Interno del Reich [Wilhelm Groener] ebbe a dire: questi li sciolgo, tolgo loro le uniformi e li trasformo in un circolo ginnico – sportivo neutrale, pacifista e democratico, e così il movimento nazionalsocialista sarà finito. Una ricetta semplice. È così che pensano e non hanno capito che si tratta di tutt’altro che di un normale partito, politico e parlamentare. Che questo è qualcosa che non si può più sciogliere, che ogni tentativo di farlo servirà solo a temprare gli uomini e che questa Germania che si è ritrovata nel movimento non potrà più essere distrutta.
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LA TRASPARENZA - Veniamo ai discorsi sulla trasparenza e i soldi. Un altro blog oggi cerca di analizzare quelli che sono i lati oscuri della “casa” di Beppe Grillo, ovvero il suo sito e chi c’è dietro, cioè Gianroberto Casaleggio. Waltergate.wordpress.com ha spiegato che sul blog di Beppe c’è un banner a pagamento che rimanda alla pagina per le donazioni del M5S, il che significa che il M5S paga a Grillo qualche decina di migliaia di euro all’anno per quello spazio. I soldi sembra non vadano al Movimento in quanto l’id publisher (ovvero “l’identificativo” di chi pubblica e quindi si becca i soldi) è quello, univoco, del blog di Grillo. Il quale ha costruito la sua fortuna su simili post relativi ai guadagni trasversali altrui in tema di politica.
LA LETTERA - E poi c’è la falsa lettera minatoria ad Equitalia, firmata Movimento Cinque Stelle ma che in realtà è un falso, come confermato dalla stessa Agenzia delle Entrate. Questo era il testo della missiva:
Se sei un dipendente di Equitalia o dell’Agenzia delle Entrate. Allora, hai ricevuto questo messaggio perché alcuni cittadini ci hanno fornito informazioni, fatti e prove su di te che denunciano i tuoi abusi ed i tuoi crimini. Noi ti stiamo monitorando e presto agiremo contro di te. Ti apriremo come una scatoletta! Se sei un semplice cittadino onesto, allora hai ricevuto questo messaggio come chiamata a reagire contro questi feudatari vigliacchi. Prima di tutto, inoltra questo messaggio a tutti quei cittadini onesti che stanno subendo le torture di Equitalia. Poi raccogli fatti e circostanze come: email, intercettazioni telefoniche, fotografie, indirizzi, riprese video ed audio ed inviale al Movimento Cinque Stelle. Noi stiamo raccogliendo un enorme archivio e presto ti daremo la giustizia che meriti. E sarà una GIUSTIZIA DIRETTA!!!”.
LA RISPOSTA - E questa è invece la risposta dell’Agenzia delle Entrate: “sta circolando una mail contenente minacce nei confronti dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia con un falso indirizzo associato in modo fraudolento al Movimento 5 Stelle. L’Agenzia delle Entrate ed Equitalia stanno provvedendo alle denunce del caso alle Autorità competenti”. Un’esagerazione, forse. Ma si tratta dell’estrema conseguenza degli attacchi rivolti all’agenzia nata per il recupero di somme richieste dal fisco. Anche qui: notizia non verificata, che ha fatto il giro “virale” della rete per ora, prima della smentita.
E QUEL FOTOMONTAGGIO - Infine c’è il fotomontaggio nel quale lo si vede con alle spalle un’immagine di Mussolini. Un fotomontaggio, appunto, che dovrebbe essere simile alle copertine dei suoi articoli sul blog. Come quelli che i suoi elettori condividono ogni giorno. Come quelli a cui troppo spesso credono. Insomma, il povero Grillo oggi sta saggiando, non troppo felice, il suo stesso sciroppo. Chi di condivisione ferisce, di condivisione perisce.
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