lunedì 4 marzo 2013

Se questo inizia a governare ci cambia la costituzione in tre giorni. Perché Grillo ormai è diventato anche un costituzionalista. Peggio di Berlusconi sicuramente.


La filippica di Grillo sull'art. 67 della Costituzione - Che lo Statista inizi a sentire puzza di bruciato?

L'ultima predica di Grillo agli Apostoli è una invettiva non richiesta dello Statista contro l'art. 67 della Costituzione, il quale recita:
"Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".
TafanusLa ratio di questo non richiesto, furibondo attacco all'art. 67 è chiara come il sole. Grillo ha fatto firmare agli adepti un pezzo di carta straccia col quale questi si impegnano a versare alla pregiata ditta "Grillo&Casaleggio" tutti gli emolumenti percepiti in virtù del loro lavoro di parlamentari, eccedenti i 5.000 euro mensili. Mal contata, questa eccedenza è stimabile in 10.000 euro al mese pro-parlamentare. Traduciamo? Da oggi i 162 parlamentari grillacei verseranno mensilmente nelle casse della pregiata ditta - e senza obbligo di rendiconto - la non trascurabile somma di 1.620000 euri. In lirette (parlo di lirette perchè lo Statista vuol lanciare un referendum per l'uscita dell'Italia dall'euro), 3 miliardi 137 milioni al mese. 37 miliardi in ragione d'anno, 188 miliardi in ragione di legislatura. Un utile netto da multinazionale, e senza muovere il culo dalla sede della "Spett. Casaleggio & G".
Grillo-casaleggio1
Premiata Ditta Casaleggio & G.
Ora, si da il caso che il pezzo di carta vale finchè la ditta accetta o non accetta di candidare nel Mò Vi Mento i malcapitati topolini da laboratorio, ai quali è riconosciuta l'unica libertà di seguire il Pifferaio Magico. Ma nel preciso momento in cui questi diventano parlamentari, quel pezzo di carta vale esattamente il suo peso sul mercato della carta straccia. Da quel momento, i parlamentari sono tenuti ad osservare solo le leggi della Repubblica, e in primis la Legge delle Leggi: la Costituzione.

Si da anche il caso che Bersani, il mite Bersani, in questi giorni abbia lanciato un messaggio forte e chiaro: nessun inciucio; proposte alla luce del sole; se c'è una maggioranza sulle cose urgenti da fare, si va avanti; se questa maggioranza non c'è, si suona lo "sciogliete le righe". Tutti a casa, compresi i 162 dilettanti allo sbaraglio, che per la "Casaleggio & G." valgono, lo ripetiamo, un utile netto di 37 miliardi di lire all'anno. 

Da qui l'attacco, patetico e inquietante, della Ditta all'art. 67. Il post di Grillo è inquietante, perchè mostra che il Re adesso è nudo. Sa che se si schiera a destra o a sinistra perde metà dei consensi; sa che se non si schiera e causa una crisi immediata di governo e un avvitamento della crisi istituzionale e politica perde metà dei consensi. Ecco spiegata la folle speranza che si costituisca un osceno governissimo PD + PdL. Questo avvalorerebbe la sua stantìa battuta pluriennale sul PdL e il PD-Elle, gli garantirebbe anni di continua invettiva contro la politica nella quale sono tutti uguali, gli garantirebbe una ulteriore crescita del consenso generato dal voto di protesta, e - last but not least - gli garantirebbe la salvaguardia del fatturato della Pregiata Ditta.  As simple as that.

Ma il diavolo fa le pentole, e spesso si scorda di fare i coperchi. Sicchè oggi lo Statista è divorato dai dubbi... Basterebbe che una ventina di topini saltassero giù dalla nave, e il castello crollerebbe. Il fatturato pure. Che una ventina di topini su 162 possano - per ragioni di coscienza (che non escludo) o per ragioni di cassa (che non escludo) decidere di avvalersi dell'odiato art. 67, è diventato l'incubo che toglie il sonno allo Statista. Ma c'è dell'altro. Grillo in questi giorni sta misurando proprio all'interno dei suoi "headquarters" (il blog) la profondità e l'ampiezza del dissenso. 

Pubblichiamo (tanto è breve) il pistolotto contro l'articolo 67, tutto fondato su un richiamo alla moralità della politica, e sull'immoralità del cambio di casacca, che invece la nostra saggia Costituzione garantisce. Perchè la Costituzione avrebbe dovuto impedire agli italoforzuti che "Ruby è la nipote di Mubarak" di cambiar casa, se trovano che quella in cui abitavano comincia ad emanare fetore? Perchè parlamentari che hanno scoperto chi siano i Formigoni, i Belsito, i Fiorito, i Lusi, dovrebbero sentirsi vincolati a restare nella "prima casa", anche dopo aver scoperto che questa è abitata da banditi?

Pubblichiamo anche - senza sceglierli, ma in ordine rigoroso di classifica - l'estratto dei dieci commenti più "approved" al post-pistolotto anti art. 67. Poi, che ognuno - ad iniziare dai topini in buona fede (if any) faccia le proprie riflessioni.

Circonvenzione di elettore

Se è chiaro, anche al sentire comune, cosa si intende per circonvenzione di incapace, dal vocabolario Zingarelli della lingua italiana: "induzione di persona minore o inferma o psichicamente deficiente a compiere un atto giuridico dannoso per lei o altri al fine di trarne un profitto per sé o altri", non è ancora percepito il significato di "circonvenzione di elettore". Si tratta di una pratica molto comune nel Parlamento Italiano, adottata da voltagabbana, opportunisti, corruttibili, cambiacasacca.

L'elettore, al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio. Lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perché mantenga le sue promesse. Il voto è un contratto tra elettore ed eletto ed è più importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale può essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna. E' ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si può votare una legge contraria al programma. Insomma, dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione.

L'articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo. Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato.
I dieci commenti più approvati
Michele Dicosola - Calmi tutti! Non si tocchi il principio dell'assenza di vincolo di mandato. E' uno dei capisaldi della democrazia. In italia viene eletto il parlamentare (porcellum permettendo) non ci posso essere meccanismi o sovrastruttore che costringano un parlamentare a votare in un senso o nell'altro, altrimenti è un attimo e ci si ritrova in una dittatura.

Giannicola D - Ma insomma qual'è la democrazia di questo blog? Sinora mi ero sempre firmato con nome e cognome, scrivo da poco sul blog perchè alle ultime elezioni ho votato M5S. NON la penso come Grillo e devo tutte le volte leggere che sono un troll, che sono un infiltrato ed altre stronzate del genere? Ma voi grillini credete di essere veramente 9 milioni oppure i nove milioni di voti li avete presi anche da uno come me?

Fernanda Massa - perché la riunione di oggi a Roma dove si incontrano deputati e senatori neo-eletti non è in diretta su internet.....e sarà in streaming la riunione di domani dove si incontreranno i parlamentari 5 stelle con Grillo e Casaleggio?

Gabriele Valerio - Ma non bisogna confondere il caso De Gregorio, quella si chiama corruzione e va perseguita penalmente, il mandato del parlamentare però deve essere libero.

Renato Vicenza -  invoco il diritto di esprimere qui la propria opinione senza tema di essere offesi o trattati da stupidi.
Democrazia a tutti i livelli, non solo a Roma, ma persino nel blog.
E' pretendere troppo?

Marco Marcon - Quindi ora Grillo vuole anche cambiare la constituzione (per ora, poi tocca anche ai dieci comandamenti e poi al terzo principio della termodinamica). Il motivo? Perchè ha paura che i neo-eletti non seguano la sua linea.

David Carrus - Ma fateme capì se tutti devono seguire la linea del partito (o Movimento) a che serve che ci siano 50 persone. Ne basterebbe una... Forse mi è sfuggito qualcosa...

Staff del blog Vaiaffanculo! - Inizio a pensare che i veri “infiltrati” siano i duri e puri che spingono Beppe all’immobilismo, tanto è lapalissiano che un simile atteggiamento costituirà una debacle per il M5S.

Dario - E' la seconda volta in due giorni che proponi di cambiare la costituzione. Prima per il referendum (art 75). Ora per il vincolo di mandato (art 67). Saprai che per cambiarla hai bisogno del 66% dei parlamentari. Ma studiare un pò di storia, per i motivi che indussero i costituenti a fare quelle scelte? O erano malfattori della casta pure loro?

Scusate, lo so... fra i dieci commenti più votati, e quindi più rappresentativi del complesso degli interventi, non ce n'è UNO a favore di Grillo. Come ho spiegato - e come ognuno può verificare sul blog di Grillo - non li ho "scelti". Li ho solo ordinatamente trascritti secondo graduatoria. Che gli umori stiano già cambiando? Che "la ggente" cominci finalmente a capire qualcosa? Cercheremo di capirlo quotidianamente. Se dovessimo rafforzarci in questa convinzione, Bersani non molli la presa. Stani lo statista di Genova. Lo costringa a spogliarsi dalle minchiate propagandistiche, e a decidere con chi stare, e quale metà dell'elettorato perdere.
No, Grillo, i partiti non sono tutti uguali. Se dopo vent'anni siete ancora costretti - per dimostrare che i partiti sono tutti uguali - a parlare del "Compagno G." e dell'On. Tedesco (a favore del cui arresto ha votato il suo partito, il PD), siete conciati veramente molto male. Poche cartucce, e per giunta bagnate.

Tafanus
Ultim'ora: quando a Grillo piaceva l'art. 67 (per la serie "la rete non perdona, e i cazzari professionals ne sono le prime vittime... "Diritto all'oblio" sticazzi...)

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