Beppe Grillo e M5s, il senatore grillino Cotti: "Casaleggio ha detto che se decidessimo di dare l'appoggio a qualche partito lui lascerebbe il M5s"
Pietro Salvatori, L'Huffington Post | Pubblicato: 09/03/2013 16:13 CET | Aggiornato: 09/03/2013 18:39 CET
“Gianroberto Casaleggio ha detto che se decidessimo di dare l'appoggio a qualche partito lui lascerebbe il Movimento 5 stelle”. Della contrarietà del web-imprenditore all’alleanza con il Partito democratico si sapeva. Ma, messa in questo modo, i due pontieri che saranno incaricati lunedì da Pier Luigi Bersani di tentare un’intesa con il Movimento 5 stelle si cimenteranno in una missione probabilmente fallita in partenza
A dirlo non è uno qualunque, ma Roberto Cotti, 51 anni bocconiano, eletto al Senato in Sardegna tra le fila dei grillini . Cotti illustra agli attivisti del movimento i suoi prossimi passi romani: “Domenica saremo nuovamente a Roma per riunirci con gli altri parlamentari 5 stelle e fino al giorno dell'apertura delle camere (Venerdì 15 Marzo) avremo altre riunioni interne”, spiegando che percorrerà in bicicletta il tragitto dall’aeroporto di Ciampino a Roma, “per sensibilizzare sulla necessità di rendere più sostenibile il nostro modello di mobilità”.
Ma il senatore a 5 stelle torna anche all’incontro avuto con Casaleggio e Grillo domenica scorsa. E dettaglia i primi passi da compiere in Parlamento, decisi insieme agli altri 162 eletti: “Non ci sono state sorprese sulla linea da tenere, già tracciata prima delle elezioni col "decalogo" firmato da tutti noi candidati, che prevede nessun sostegno ai partiti politici, quindi nessuna fiducia a Bersani o chi per loro. Se lo facessimo rischieremmo di scomparire”. Fin qui nessuna novità.
Poi l’inciso che potrebbe essere una pietra tombale per le aspettative di governo dei Democratici: “Casaleggio ha detto che se decidessimo di dare l’appoggio a qualche partito lascerebbe il movimento”.
A nulla sarebbero dunque valse le tante petizioni e gli appelli lanciati affinché Grillo assumesse una diversa linea su questo punto. Anzi, a quanto spiegano i neo-parlamentari a 5 stelle, il piano di Bersani è già praticamente da archiviare.
“Basta parlare di alleanze”, spiegava infatti Casaleggio secondo il verbale della riunione scritto dal deputato fiorentino Samuele Segoni. E se non bastasse,Alessio Tacconi, eletto M5s nella circoscrizione estera europea, ha scritto sulla propria bacheca Facebook: “Casaleggio ha sottolineato l'importanza di riuscire a mantenere un gruppo compatto, capace di lavorare insieme senza dissidi interni per portare avanti il nostro programma con sicurezza e linearità. Come sempre, ci ha confermato che il ruolo dello Staff è quello di dare un indirizzo politico che i nuovi eletti avranno poi la responsabilità di trasformare in decisioni e iniziative”.
Chiarita la linea e chiarita la catena decisionale, il Movimento 5 stelle sembrerebbe definitivamente da escludersi nei futuri incastri istituzionali. A meno che non si ipotizzi un improbabile divorzio tra Grillo e il suo fidato braccio destro.
IL 15 DAL COLOSSEO AL PARLAMENTO Intanto, gli esponenti M5s, si organizzano per l'ingresso in Parlamento. "Il 15 marzo per la prima seduta del Parlamento vorremmo arrivare tutti a piedi, partendo dal Colosseo. Venite con noi ad accompagnarci fino alla porta". Così il neo deputato M5S Simone Vignaroli a una conferenza di attivisti del movimento a Roma annuncia l'iniziativa dei parlamentari M5S.