Risarcimento per la Boccassini: “Non ha perseguitato il Cavaliere”
Scritto da Arianna Pescini il 7 marzo 2013 in Politica
Centomila euro al pm Ilda Boccassini. La III Sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso de “Il Giornale” e ha ordinato il risarcimento al magistrato per un articolo uscito nel 1999, e giudicato diffamatorio. La partita Boccassini – Giornale è cominciata quattordici anni fa, quando un pezzo apparso sul quotidiano milanese attribuiva al pm, tra gli altri, la responsabilità di «voler rivoltare il Paese e guidarlo», e di «indagare sistematicamente l’onorevole Berlusconi utilizzando rigidi criteri politici ed ideologici». Un’accusa che l’intera magistratura ha giudicato gravissima e dalla quale si è sempre difesa a gran voce, e che oggi la Cassazione ha ritenuto priva di fondamento, ribadendo la decisione presa in Appello dal Tribunale di Brescia. Confermate quindi le condanne per il reato di diffamazione per la Società Europea di Edizioni Spa (editrice del “Giornale”), il direttore dell’epoca Mario Cervi e il giornalista Salvatore Scarpino, autore dell’articolo.
Secondo la sentenza è giusto corrispondere un risarcimento danni poiché «affermare che i magistrati portino avanti una guerra contro Silvio Berlusconi lede il cuore della funzione giurisdizionale, come imparziale e indipendente», attribuendo ai pm condotte e comportamenti sleali ed incompatibili con il loro ruolo, e danneggiandone l’identità professionale.
Nel pezzo apparso sul “Giornale”, dall’eloquente titolo “Colpevole a tutti i cosi” si criticavano anche i metodi di indagine della Boccassini, che sarebbe stata inquisita dal Consiglio Superiore della Magistratura per delle registrazioni non attendibili e che se la sarebbe cavata con un’archiviazione («come fa sempre il Csm», accusava l’articolo).
I vertici del “Giornale” hanno fatto sapere di aver già pagato alla Boccassini la cifra indicata dalla Cassazione nei due gradi di giudizio precedenti: «Alla dottoressa nulla è dovuto, salvo le spese legali di quest’ultimo giudizio».
Non è la prima volta che il quotidiano milanese si “occupa” del magistrato, da anni simbolo di quelle “toghe rosse” tanto sbandierate da Berlusconi e definito più volte dai giornali stranieri come «il peggior incubo del Cavaliere». Nel gennaio del 2011, per esempio, nel pieno del Rubygate, finì in prima pagina con tanto di titoli cubitali la presunta frequentazione amorosa che la Boccassini avrebbe avuto nel lontano 1981 con un giornalista di Lotta Continua (documentata da una foto di un bacio dato per strada), nonché atteggiamenti equivoci tenuti in ufficio tra il 1978 e il 1980. Una storia già pubblicata a metà degli anni Novanta, quando il pm stava indagando sulla corruzione dei giudici.
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