Risarcimento per la Boccassini: “Non ha perseguitato il Cavaliere”
Scritto da Arianna Pescini il 7 marzo 2013 in Politica
Secondo la sentenza è giusto corrispondere un risarcimento danni poiché «affermare che i magistrati portino avanti una guerra contro Silvio Berlusconi lede il cuore della funzione giurisdizionale, come imparziale e indipendente», attribuendo ai pm condotte e comportamenti sleali ed incompatibili con il loro ruolo, e danneggiandone l’identità professionale.
Nel pezzo apparso sul “Giornale”, dall’eloquente titolo “Colpevole a tutti i cosi” si criticavano anche i metodi di indagine della Boccassini, che sarebbe stata inquisita dal Consiglio Superiore della Magistratura per delle registrazioni non attendibili e che se la sarebbe cavata con un’archiviazione («come fa sempre il Csm», accusava l’articolo).
I vertici del “Giornale” hanno fatto sapere di aver già pagato alla Boccassini la cifra indicata dalla Cassazione nei due gradi di giudizio precedenti: «Alla dottoressa nulla è dovuto, salvo le spese legali di quest’ultimo giudizio».
Non è la prima volta che il quotidiano milanese si “occupa” del magistrato, da anni simbolo di quelle “toghe rosse” tanto sbandierate da Berlusconi e definito più volte dai giornali stranieri come «il peggior incubo del Cavaliere». Nel gennaio del 2011, per esempio, nel pieno del Rubygate, finì in prima pagina con tanto di titoli cubitali la presunta frequentazione amorosa che la Boccassini avrebbe avuto nel lontano 1981 con un giornalista di Lotta Continua (documentata da una foto di un bacio dato per strada), nonché atteggiamenti equivoci tenuti in ufficio tra il 1978 e il 1980. Una storia già pubblicata a metà degli anni Novanta, quando il pm stava indagando sulla corruzione dei giudici.
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