venerdì 8 marzo 2013

Ma per quanto tempo dobbiamo sopportare questo clown?


Governo, Grillo: “Senza di noi la violenza”. Bersani: “Discorsi seri, basta insulti”

Il portavoce dei Cinque Stelle: "I partiti mostrano di essere l'uno contro l'altro, ma dietro le quinte sono la stessa cosa". La replica del segretario Pd: "Nessuna volontà di scambi di sedie. Bisogna dare risposte serie e non incappucciate davanti al Paese"

Beppe Grillo
L’ascesa del Movimento Cinque Stelle non è finita. Beppe Grillo non si accontenta. L’obiettivo è conquistare il governo del Paese, ma senza alleanze o maggioranze relative: “Vogliamo il 100% del Parlamento, non il 20% o 25% o 30%: quando il movimento arriva al 100%, quando i cittadini diventeranno lo Stato, il movimento non avrà più bisogno di esistere. L’obiettivo è quello di estinguere noi stessi”. Il portavoce del Movimento parla così con Time al quale spiega di aver “incanalato tutta la rabbia in questo movimento. Dovrebbero ringraziarci uno ad uno: se noi falliamo l’Italia sarà guidata dalla violenza nelle strade”. E mette in guardia: se il suo movimento fallirà “questo accadrà”. ”Tutto è iniziato qui: il fascismo, le banche. Abbiamo inventato il debito e anche la mafia. Se la violenza non è iniziata qui” è grazie ai Cinque Stelle, insomma. Tutto questo mentre il presidente della Bce Mario Draghi non ha dubbi e tranquillizza i mercati: indipendentemente dall’esito delle elezioni, ormai è inserito il pilota automatico e dunque le riforme in Italia si continueranno a fare.
A Grillo parla però ancora Pierluigi Bersani:  ”Grillo non vuole diplomazia né scambi di sedie, io meno di lui. Bisogna dare risposte serie e non incappucciate davanti al Paese. Non inseguo Grillo in tutto questo che dice la mattina, il pomeriggio e la sera. Non replico agli insulti, ho in testa il mio Paese”. “Lui ha scelto la via parlamentare – evidenzia il segretario Pd – poteva incanalare questa protesta per via extraparlamentare. Ora dica come intende prendersi responsabilità davanti al Paese”. “Io riconosco – ha spiegato Bersani -il risultato elettorale, cerco di interpretarlo ma loro dicano che cosa vogliono… La situazione sociale è grave, non c’è spazio per scherzare”. Quanto ad un futuro governo, se il tentativo del Pd andasse in porto, il segretario sostiene che “il cambiamento dovrà essere confermato anche nella formazione del governo che deve avere novità e competenze perché la situazione è seria e ci vuole esperienza”.
Poi il leader del centrosinistra chiede prudenza. “Non si deve evocare la violenza, bisogna avere senso di responsabilità. E’ sempre molto difficile – ha aggiunto – dire chi spegne micce e chi le accende, posso solo dire che c’è un’enorme tensione in questo Paese e ci vorrebbe grande senso di responsabilità, dare risposte serie, perché questo Paese può morire. Io riconosco questo risultato, loro dicano cosa vogliono. Non c’è spazio per scherzare”.
Infine Grillo sul tema della democrazia interna ai partiti: “Se si parla di ridurre i costi della politica, a Grillo a dico siamo pronti, ma tu sei pronto a discutere di democrazia interna, trasparenza, codici etici, a fare una legge sui partiti?”, ha detto il segretario Pd. “Noi non abbiamo nessun timore che prendiamo la questione nell’insieme perché c’è un oggettino che si chiama democrazia, su questo saremo abbastanza resistenti e su questo Grillo da noi non avrà sponde”, ha assicurato.
Ma Grillo insiste. I partiti ”mostrano di essere l’uno contro l’altro ma, dietro le quinte, sono la stessa cosa. Sinistra e destra in Italia hanno sempre fatto finta di combattere. Ora devono fare alla luce del sole gli accordi che hanno fatto nell’ombra per 20 anni. E se lo fanno, saranno politicamente morti”. L’intervista pubblicata dal settimanale statunitense è intitolata “Incontrando il comico canagliadiventato persona influente”. Destra e sinistra – ha aggiunto Grillo – vogliono “scaricare la loro infelicità politica, la loro disintegrazione politica su di me, affermando che sono io a non formare un governo, a creare instabilità. Ma io non posso discutere con loro”.
Da qui il no a qualsiasi accordo con altri partiti, ribadisce: “C’è una regola nel nostro movimento. Noi non facciamo accordi con i partiti. Chiunque si unisce al nostro movimento firma questa regola. Non c’è niente da decidere. E’ come nel calcio. Se tu giochi, affermi di voler segnare con una mano? No, accetti le regole”. Rispondendo al cronista che gli faceva notare come lotta a corruzione e riduzione dei costi della politica siano misure sulle quali anche il Pd vuole lavorare con il M5S per ottenerle, Grillo ha osservato: “Loro parlano della trasparenza dei partiti, noi parliamo della loro dissoluzione. E’ differente. Wellington e Napoleone non possono trovare un modo per collaborare. Noi siamo qualcosa di differente”.
Per il leader del M5S oggi “il Paese è diviso in due. Coloro che votano per gli altri partiti, è gente che non vuole cambiare le cose. Perchè hanno pensioni elevate, forse due case. Lo stato è il loro datore di lavoro”. “Ma il dibattito cambierà perché presto non ci saranno salari pubblici o pensioni. Non ci saranno soldi”. E già ora, “metà della popolazione non ne può più”, ha ancora aggiunto Grillo.
Quanto al rapporto dell’Italia con l’Unione Europea Grillo precisa di non aver “mai detto che voglio essere dentro o fuori dell’euro, ma che “voglio informazioni corrette. Voglio un piano B per la sopravvivenza per i prossimi dieci anni. E poi, con un referendum decidiamo”. “Prima è necessario informare: cerchiamo di capire cosa sono i costi e i benefici”, ha aggiunto spiegando che solo suggerendo di lasciare l’euro, si viene considerati “pazzi”: “Non c’è dialogo. Solo suggerendolo sei un demagogo, sei pazzo, vuoi trascinare l’Italia in default, sei irresponsabile. Solo perché si dice” di esaminare questa ipotesi, di pensare a “cosa accadrebbe davvero”.
“Se Barack Obama fosse capace di fare il 5% di quel che dice, sarebbe un grande. Ma anche lui è imprigionato in un sistema. L’arte del compromesso, che è stata un’arte della politica, non è più valida. Il compromesso deve essere tra cittadini, non tra repubblicani e democratici”. Dagli Usa “abbiamo copiato l’uso di internet: ho preso le piattaforme ‘meetup’ da Howard Dean. Lui le usava per raccogliere fondi, io per raccogliere informazioni, forum”.
Poi il consueto attacco ai media italiani: “Sono peggio dei partiti“. “Forse i giornali locali vanno bene. Ma quelli che formano l’opinione pubblica, i sette canali televisivi e i tre giornali” maggiori “fanno parte del sistema”, dice. Il futuro di Grillo? Non da politico, ma da comico, il suo mestiere: “Farò un tour mondiale – annuncia – Farò spettacoli. E sarò quello che sono”. E alla domanda se si considera ancora un comico, il leader del Movimento Cinque Stelle risponde: “Un comico straordinario“.

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