Dilettanti allo sbaraglio e al guizaglio
Il comico prospetta il sì a un "governo tecnico", poi nega
Dice: "Non daremo la fiducia a un governo dei partiti" e i suoi parlamentari lo ripetono in coro. Nominati i capigruppo a tempo determinato. Paura dell'art. 67 della Costituzione
Napolitano: la convocazione delle Camere non si può anticipare. Singolare iniziativa di Monti
di Luca Della Monica
Come dilettanti allo sbaraglio tenuti al guinzaglio da due burattinai, i neoparlamentari grillini hanno vissuto ieri la loro seconda giornata collegiale romana, con la partecipazione dello stesso Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio, indicati come "il braccio" e "la mente" del movimento "5stelle". La riunione nell'hotel Universo è comunque servita a nominare i capigruppo (foto) alla Camera (Roberta Lombardi) e al Senato (Vito Crimi), che ricopriranno la carica per 3 mesi per poi cederla ad altri due, e così via a rotazione. Probabilmente un'idea partorita dalla fervida mente dei due padroni del movimento sia per testare le capacità dei nominati, sia per tentare di mantenere meglio il controllo sulla truppa di 105 deputati e 58 senatori, cosa della quale non si sentono sicuri se, come prima cosa, hanno deciso di attaccare l'articolo 67 della Costituzione che stabilisce che i parlamentari non devono sottostare a un vincolo di mandato, cioè, una volta eletti, non devono rispondere alle imposizioni di partito. Grillo sostiene che tale norma favorisce i cambi di casacca, ma ignora che fu voluta dai padri costituenti come garanzia di libertà e indipendenza di deputati e senatori, partendo dal presupposto che ad essere elette siano persone per bene, coerenti, guidate da ideali e non inclini alla corruzione e per questo motivo meritevoli del consenso popolare.
Ma Grillo e Casaleggio li hanno intimiditi al punto che i 163 parlamentari a 5 stelle, incalzati (eccesivamente) dai giornalisti, si sottraggono alle domande, si rifiutano persino di dare il loro nome, e si aggirano nei paraggi dei palazzi istituzionali come se fossero delle sedi da "occupare" per recitare le formule usate in campagna elettorale dalla propaganda del loro capo. Il quale continua ad esternare il suo pensiero attraverso il web o interviste date ai giornali stranieri, dicendo tutto e il contrario di tutto, addirittura attribuendo alle altre formazioni politiche progetti di alleanze, come quello di voler affidare a Corrado Passera la formazione del futuro governo, per poterle poi accusare di "inciucio".
Il motivo conduttore, comunque, è che il Movimento 5 stelle non darà la fiducia a un "governo dei partiti", che non si sa che cosa voglia dire esattamente. Secondo alcuni esegeti del pensiero politico del comico genovese e di Casaleggio (che non è un formaggio, ma il suo ispiratore), potrebbe voler dire un "governo tecnico" messo insieme da Napolitano, disposto ad esaudire le loro richieste. Ma i due fanno seguire la richiesta dalla frase "poi si vedrà". Che non ha alcun senso, perché la Costituzione prevede che un governo per essere legittimato deve ricevere, quando si forma, un voto di fiducia da entrambi i rami del parlamento. Solo successivamente potrà affidarsi al consenso che riceverà di volta in volta il suo operato. E infatti poche ore dopo arriva la correzione: nessun appoggio a un governo che non sia di Cinquestelle, insomma un mocolore affidato a un movimento che - nonostante il sucesso - ha il 25% dei consensi popolari. perciò si ha l'impressionbe che sia i grullini che i loro capi parlino senza alcuna conoscenza delle norme costiotuzionali. Anzi si ha l'impressione che molti degli eletti (e non solo loro) la Costituzione non l'abbiano mai nemmeno sfogliata. Il che è davvero scoraggiante per il futuro del paese.
Il Quirinale precisa. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha preso atto che difficoltà di vario ordine non consentono una anticipazione della data di convocazione delle Camere, già fissata per venerdì 15 marzo. Resta dunque ancora un ampio spazio - si legge in una nota del Quirinale - per una proficua fase preparatoria delle consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del governo. Nel ringraziare la magistratura per lo sforzo di celerità compiuto negli adempimenti di sua competenza relativi alla verifica dei risultati elettorali, il Presidente della Repubblica confida che le operazioni relative all'insediamento delle Camere e alla costituzione dei Gruppi parlamentari si svolgano con la massima sollecitudine possibile. Ieri un'altra precisazione: ''Negli ambienti del Quirinale si precisa che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha avviato alcun contatto né formale né informale'' con i leader dei partiti. ''Lo stesso odierno incontro con il Presidente del Consiglio ha avuto per esclusivo oggetto questioni di governo in vista del Consiglio europeo del 14 marzo''.
Singolare iniziativa di Monti. Il presidente del Consiglio in carica, Mario Monti, in vista del Consiglio europeo di marzo, ha invitato a palazzo Chigi, separatamente, i leader politici, Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi e Beppe Grillo a palazzo Chigi per uno ''scambio di opinioni'' per trovare ''elementi di consenso, accanto a possibili divergenze, sulle tematiche all'ordine del giorno'' del Vertice.
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