Al Baghdadi è morto? Secondo tv arabe, il califfo sarebbe rimasto ucciso in un raid. L'Isis tace
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Il "califfo" Abu Bakr al Baghdadi è davvero morto in un raid della coalizione guidata dagli Usa? La notizia, diffusasi sui social network e ripresa già ieri sera dalla tv al Arabiya, non è stata confermata ufficialmente ma neanche smentita, fatto molto strano per l'infernale macchina della propaganda Isis.
Secondo alcune fonti, al Baghdadi stato colpito sabato in un raid della coalizione nella zona di Mosul. Lo ha riferito in una conversazione telefonica con "Nova" il generale Mohammed al Askara, consigliere per i media del ministero della Difesa. Il funzionario ha confermato tuttavia come nell'operazione siano rimasti uccisi diversi esponenti di spicco del gruppo jihadista. Parole che dunque coincidono con quelle rilasciate dal comando centrale delle forze Usa, secondo cui Washington ha ragione di credere che nel convoglio colpito vi fosse un gruppo di leader dello Stato islamico, ma non è ancora certa della presenza di al Baghdadi.
Secondo la tv al Hadath, del gruppo editoriale panarabo-saudita al Arabiya, nei bombardamenti di ieri su alcune postazioni dell'Isis a Qaim, ultima città irachena nella regione occidentale di al Anbar prima dell'ormai svanito confine con la Siria, è stata colpita una sede dello Stato islamico dove era in corso una riunione dei vertici del gruppo jihadista.
Non vi sono ancora prove fotografiche o video della morte o del solo ferimento di al Baghdadi, che nei mesi scorsi si è autoproclamato Califfo e principe dei credenti. La prima e finora ultima apparizione video di Baghdadi risale all'agosto scorso, quando diresse la preghiera comunitaria musulmana nel venerdì che precedeva il mese del digiuno di Ramadan nella Grande Moschea di Mosul, la seconda città irachena conquistata in giugno dall'Isis.
Già nei mesi scorsi si erano rincorse notizie, mai confermate, dell'uccisione o del ferimento di Baghdadi in raid aerei della coalizione arabo-occidentale guidata dagli Stati Uniti. L'ultima volta, il 6 settembre, era persino apparsa una 'foto di Baghdadi morto', raffigurante un volto con gli occhi chiusi molto somigliante a una delle immagini note del leader jihadista. In quel caso, il Pentagono aveva smentito la notizia.
I bombardamenti su Qaim fanno parte della serie di raid condotti nelle ultime ore dagli aerei della coalizione in Iraq settentrionale e nella Siria orientale e settentrionale.
Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, alcuni bombardamenti hanno preso di mira pozzi petroliferi nella regione orientale di Dayr az Zor al confine con l'Iraq e controllati dall'Isis.
Intanto, è salito a oltre 30 uccisi il bilancio di una raffica di attentati dinamitardi compiuti ieri sera in diversi quartieri di Baghdad. Fonti della polizia locale precisano che ai 31 uccisi si aggiungono circa 90 feriti caduti in sei differenti esplosioni in cinque quartieri della capitale.
Dal governo iracheno è arrivato il ringraziamento alla comunità internazionale per la decisione un po' "tardiva" di inviare altri consiglieri militari, soprattutto americani, che dovranno aiutare il Paese nella lotta contro lo Stato islamico (Isis). "Questa misura è un po' in ritardo - ha fatto sapere in un comunicato l'ufficio del primo ministro iracheno Haidar al-Abadi - ma è la benvenuta".
Dal governo iracheno è arrivato il ringraziamento alla comunità internazionale per la decisione un po' "tardiva" di inviare altri consiglieri militari, soprattutto americani, che dovranno aiutare il Paese nella lotta contro lo Stato islamico (Isis). "Questa misura è un po' in ritardo - ha fatto sapere in un comunicato l'ufficio del primo ministro iracheno Haidar al-Abadi - ma è la benvenuta".
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