domenica 9 novembre 2014

Salvini e Grillo ci possono dire come risolvono questo problema?

Ocse: il Pil Europa si è fermato

Italia penultima nel G-20, fa peggio solo la Russia. Eurozona a rischio stagnazione.
Industria
Le stime del Pil in Italia nel 2015 sono si una crescita dello 0,2% secondo l’Ocse.
Tira una brutta aria in Europa secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che ha alzato le stime del Pil dell’Italia nel 2015 a (+0,2% dal +0,1% comunicato lo scorso settembre). Ma questo miglioramento non schoda il Belpaese dalla penultima posizione tra le nazioni del G-20, davanti alla sola Russia, ferma a zero. Sono le proiezioni preliminari diffuse in vista del G-20 che è atteso il 15 e 16 novembre in Australia.
L’EUROPA SI FERMA A RISCHIO CRESCITA MONDIALE«Nonostante alcuni dei Paesi membri stiano cominciando a risalire la china, nel suo insieme la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo». Lo scrive l’Ocse nell’Economic outlook in cui denuncia il rischio di uno stop per la crescita mondiale.
Per l’area euro, l’Ocse ha conferma le stime di settembre a +1,1% per il Pil 2015, mentre prevede un +1,7% nel 2016. In Eurolandia la crescita ha rallentato il passo, spiega l’Organizzazione, in quanto «la debolezza di Germania, Francia e Italia ha annullato i miglioramenti nei Paesi periferici e l’inflazione è continuata a calare». Quanto a Usa e Cina, l’Ocse stima un progresso rispettivamente del 3,1% e del 7,1% quest’anno (dal precedente +7,3%) e del 3% e del 6,9% nel 2016.
CATHERINE MANN: «POSSINILE CRESCITA ZERO E INFLAZIONE ZERO»L’unione monetaria, ha spiegato il capo economista Catherine Mann durante la presentazione dell’Outlook, «corre il rischio di trovarsi una crescita zero e un’inflazione zero», cosa per cui l’Ocse è preoccupata, molto preoccupata. «C’è una probabilità di deflazione e di crescita zero del Pil e stagnazione e quando questi rischi esistono deve essere un momento capitale per i politici, per fare un passo avanti sulle loro proposte in materia di riforme», ha detto Mann.
Nelle sue stime di crescita, però, l’Ocse al momento presume che il rischio negativo non si materializzerà, ma al contrario «le misure strutturali approvate saranno implementate e porteranno i loro frutti, lo stimolo monetario continuerà, cosa che permetterà all’eurozona di rivitalizzarsi».

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