Bergoglio rimuove Burke,
il cardinale conservatore
Resa dei conti in Vaticano dopo il Sinodo. Come «ministro degli Esteri»
è stato scelto l’inglese Paul Richard Gallagher
Papa Francesco rinnova i vertici della sua diplomazia e allo stesso tempo ufficializza l’avvicendamento di uno dei capi dicastero vaticani di recente maggiormente al centro delle polemiche. Il cardinale statunitense Raymond Burke è stato rimosso dalla guida del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, che è un dicastero della Curia romana e massimo organo giurisdizionale della Santa Sede. Bergoglio ha nominato Burke patrono all’Ordine dei Cavalieri di Malta, un incarico poco più che di cerimoniale. Una decisione largamente attesa. E Burke stesso disse di aspettarselo in dichiarazioni a margine del recente Sinodo dei vescovi sulla famiglia, in cui egli è stato il campione del cosiddetto campo «conservatore», cioè di quella che ieri il segretario del Sinodo, cardinale Lorenzo Baldisseri, ha definito «una minoranza di blocco» rispetto al «percorso pastorale nuovo» voluto dal Pontefice.
Promosso l’arcivescovo corso Dominique Mamberti
Decisione attesa,dunque, quella su Burke ma il cui significato è altrettanto inequivocabile viste anche le recenti dichiarazioni del porporato che ha descritto la Chiesa «come una barca senza timone», anche se poi ha cercato di correggerle sostenendo che non era al Papa che si riferiva. Come prefetto della Segnatura Francesco ha promosso l’arcivescovo corso Dominique Mamberti che per otto anni è stato Segretario per i rapporti con gli Stati, e ora potrebbe ottenere la porpora.
Il nuovo «ministro degli Esteri» vaticano invece è Paul Richard Gallagher, 60 anni, nato a Liverpool nello stesso quartiere dei Beatles (è il primo inglese a ricoprire l’incarico), per un anno e mezzo e fino a ieri nunzio in Australia (ha «selezionato» il successore del cardinale George Pell come arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, nominato a settembre). Gallagher ha fatto esperienza diplomatica nei cinque continenti (e anche al Consiglio d’Europa). Ha lavorato per cinque anni in Segreteria di Stato e dunque conosce da vicino la macchina curiale, viene descritto come preparato e alieno da «cordate», mentre con il suo arrivo cresce il peso degli anglofoni in Vaticano. Sarà il braccio destro del segretario di Stato Pietro Parolin, in un momento in cui la diplomazia della Santa Sede è impegnata su dossier cruciali riguardanti le gravi tensioni internazionali.
Il nuovo «ministro degli Esteri» vaticano invece è Paul Richard Gallagher, 60 anni, nato a Liverpool nello stesso quartiere dei Beatles (è il primo inglese a ricoprire l’incarico), per un anno e mezzo e fino a ieri nunzio in Australia (ha «selezionato» il successore del cardinale George Pell come arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, nominato a settembre). Gallagher ha fatto esperienza diplomatica nei cinque continenti (e anche al Consiglio d’Europa). Ha lavorato per cinque anni in Segreteria di Stato e dunque conosce da vicino la macchina curiale, viene descritto come preparato e alieno da «cordate», mentre con il suo arrivo cresce il peso degli anglofoni in Vaticano. Sarà il braccio destro del segretario di Stato Pietro Parolin, in un momento in cui la diplomazia della Santa Sede è impegnata su dossier cruciali riguardanti le gravi tensioni internazionali.
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