martedì 11 novembre 2014

Prima si sono mangiati tutto e adesso licenziano i lavoratori. Che ovviamente erano tutti fedeli del carroccio e quindi raccomandati.

Avviata la procedura di mobilità

Lega in crisi: il Carroccio avvia il licenziamento per tutti i suoi 71 dipendenti

Conti in rosso per la fine del finanziamento pubblico, si legge nelle motivazioni, ma i 'buchi' di bilancio risalgono almeno al 2012

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di Emilio FuccilloC’era una volta la Lega. Il partito che fu di Umberto Bossi dopo la Padania, il quotidiano “verde” che ha da poco annunciato l’addio alle edicole dal prossimo 1° dicembre, continua a perdere pezzi ed avvia il licenziamento per tutti i suoi 71 dipendenti.

‘Colpa’, si legge nel documento con cui Giulio Centemero, amministratore federale del Carroccio, comunica agli enti competenti l’avvio della procedura di mobilità, della fine del finanziamento pubblico dei partiti. “Il cambio del sistema di finanziamento da pubblico (che garantiva, di fatto, risorse economico-finanziarie pressoché determinate nel loro ammontare e certe nella loro disponibilità) a privato (con risorse incerte nel loro ammontare e nella loro disponibilità, derivanti unicamente da destinazioni volontarie e da erogazioni liberali dei privati), ha imposto – e sta imponendo – a gran parte dei movimenti politici un radicale ripensamento anche dei modelli e delle strutture organizzative a supporto dell’attività politica”.

Ma ‘colpa’ anche di bilanci in profondo rosso: quasi 11 milioni di euro di “disavanzo di esercizio” nel 2012 e addirittura 14 milioni e mezzo nel 2013, rivela lo stesso documento. Disavanzi maturati quindi prima della citata fine del finanziamento pubblico ai partiti, diventata legge solo nel febbraio del 2014.

Nel documento inviato alle parti, il partito di Matteo Salvini si dice “disponibile a valutare l’applicazione di eventuali misure di sostegno al reddito ed all’occupazione per i dipendenti interessati”, ma chiarisce subito che “non sussistono, in ogni caso, allo stato, possibilità di erogazioni economiche in favore dei lavoratori interessati al piano di riduzione e messa in mobilità aggiuntive rispetto ai normali e vigenti trattamenti di legge e contratto”.

La procedura, avviata lo scorso 4 novembre, interessa tutti i 71 dipendenti della Lega: da quelli impiegati nella storica e centrale sede di via Bellerio a Milano, fino a quelli impiegati nelle diverse sedi regionali e include dagli autisti (6 a Milano ed 1 a Roma) agli impiegati della segreteria politica, senza eccezione alcuna.
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