Nogarin: «Sì, ho fatto disinfettare l’ippodromo». E la battuta fa scoppiare le polemiche
Livorno, dure reazioni alle parole pronunciate dal sindaco sul palco del Circo Massimo dopo la Festa dell’Unità al Caprilli. L’assessore regionale Simoncini: «Non all’altezza, ha offeso una parte di città». Raspanti (BL): «Battuta infelice e imbarazzante, che ricorda più tristi pulizie»
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di Juna Goti
LIVORNO. «Il primo compito di un sindaco è rispettare la sua città e i suoi cittadini: le dichiarazioni di Filippo Nogarin che dice di aver fatto disinfettare l'ippodromo dopo la Festa dell'Unità dimostrano che Livorno non ha un sindaco all'altezza del ruolo che ricopre e senza quel minimo di buona educazione che dovrebbe avere qualsiasi persona». Così tra l’assessore regionale al lavoro, Gianfranco Simoncini, e il sindaco Filippo Nogarin esplode la polemica.
A scatenare la dura reazione di Simoncini e di molti democratici sono state le parole pronunciate sabato dal sindaco, in diretta nazionale, dal palco del Circo Massimo. Nogarin, ripercorrendo le tappe dei suoi primi cento giorni di governo, ha detto anche questo: «Pensate cosa abbiamo fatto di incredibile, abbiamo permesso al Pd di fare la sua Festa dell’Unità all’ippodromo, sennò non l’avrebbero fatta». Dal pubblico la battuta: «Ma lo avete disinfettato poi?». E lui, al microfono, sorridendo: «Sì, lo abbiamo disinfettato».
AUDIO: La battuta di Nogarin dal palco
Una frase che ha scatenato non solo le reazioni dell’assessore regionale, ma anche di molti iscritti e sostenitori del Pd. Alessio Quintavalle, che è stato tra gli organizzatori della Festa dell’Unità al Caprilli, ha usato l’arma dell’ironia: «Caro Nogarin, a proposito di disinfettare l'ippodromo, su di me ci puoi mangiare». Poi, sulla sua pagina Fb: «Vado a correre sul mare. Ho comunicato il percorso a Nogarin. Se poi vuole passare a disinfettare porti un monte di amuchina perché corro tanto». E ancora, dopo la vittoria di Alessandro Franchi a Palazzo Granducale: "E ora c'è da disinfettare tuta la provincia".
Ironizza anche la consigliera comunale del Pd, Monica Ria: «Per la cronaca, ho appena fatto gli esami del sangue e non sono infetta». «Io ero nascosto tra gli alberi dell’ippodromo il giorno della disinfestazione, grazie Filippo», scrive invece un altro consigliere comunale Pd, Pietro Caruso.
In Consiglio Comunale Andrea Auteri, renziano dell’associazione “Adesso! Labronici”, si è presentato con un flaconcino di disinfettante con il cartellino ironico con la scritta “PD”.
Ma non sono solo i democratici ad alzare la voce dopo la battuta del sindaco. Andrea Raspanti, capogruppo di Buongiorno Livorno in consiglio comunale, la definisce «infelice da imbarazzare anche chi la senta». «Infelice – scrive – perché evocativa di altre più tristi pulizie. Tutta la retorica della violenza politica è intrisa di metafore inerenti la disinfestazione, la sterilizzazione, la cancellazione delle tracce. Nella migliore delle ipotesi una concessione allo spirito settario e arrogante richiesto dalla situazione: l'ennesima prova del potere dei gruppi e delle situazioni sui singoli».
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