sabato 18 ottobre 2014

Continua la mia perfetta sintonia con Gad Lerner.

Senza Santoro cosa può fare Travaglio in Tv? L’ospite di mestiere, ma non credo una trasmissione

SABATO, 18 OTTOBRE 2014
Poco m’interessano e nulla mi riguardano le controversie fra Michele Santoro e Marco Travaglio dentro a una formula televisiva che gli stessi artefici riconoscono essere logora. Dormirò serenamente di notte fino a giovedì prossimo anche senza sapere se i due lavoreranno ancora insieme o se invece il 16 ottobre 2014 segni la fine di un lungo sodalizio.
Una sola considerazione mi permetto sul rapporto fra Marco Travaglio e la televisione, alla quale egli deve tantissimo dalla famosa intervista di Daniele Luttazzi (2001) e per tutti i tredici anni successivi. Ebbene, Marco Travaglio è un perfetto ospite da talk-show. Come tale viene molto richiesto e, se lo ritenesse, non ci vedrei niente di male che si facesse pagare profumatamente le comparsate, a gettone o con contratti stagionali. Ma è solo nel contesto della trasmissione di Michele Santoro che poteva collocarsi efficacemente il suo monologo da 6-7 minuti, invenzione felice perchè organica al contesto drammaturgico creato dal “vecchio” conduttore e reso tagliente dalla cattiveria del “giovane”.
Non me lo vedo a fare il solista altrove, Travaglio, se non sui palchi teatrali di un pubblico a lui completamente devoto che già intrattiene felicemente. Tanto meno riesco a immaginare una trasmissione televisiva condotta da Marco Travaglio o basata su una sua inchiesta. La requisitoria è un genere diverso dall’inchiesta. La prima si avvale di un forte distacco dalla realtà che vuoi denunciare; la seconda richiede un delicato abbinamento fra senso critico e umana empatia.
Insomma, mi sa che se lasciasse Santoro d’ora in poi Travaglio potrebbe fare solo l’ospite (gratis o a pagamento) in tv.

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