Boldrini: "Montecitorio taglierà anche i super stipendi dei burocrati"
In due anni chiesti 100 milioni in meno allo Stato. La presidente della Camera ora affronta l'ostacolo più duro. "Vanno riviste tutte le retribuzioni, spero che i sindacati collaborino"
di LIANA MILELLARenzi chiede anche a Camera e Senato di risparmiare sugli stipendi dei più alti funzionari. Il suo segretario generale Zampetti guadagna 479 mila euro. Tanti, non le pare?
"La Camera è in pole position nella spending review, iniziata già con l'avvio della legislatura. È chiara a tutti, anche alla maggioranza dei gruppi politici, l'esigenza di mettersi in sintonia con il Paese, anche se c'è chi dice che non è mai abbastanza ed alza sempre più l'asticella, con la conseguenza di dare l'impressione che nulla cambia".
L'alta burocrazia collabora o fa muro?
"L'esigenza di dare un segnale molto chiaro è condivisa dai dipendenti di Montecitorio, dai vertici e dallo stesso segretario generale, che sin dall'inizio ha partecipato in modo attivo alla linea di fare tagli e risparmi adottata da me e dall'ufficio di presidenza. Tant'è che la Camera ha fatto anche un'operazione di trasparenza. Per la prima volta gli stipendi, da quelli degli operai a quello del segretario generale, sono consultabili sul sito".
Com'è possibile che a un anno dal suo arrivo lo stipendio di Zampetti e dei suoi vice sia sempre lo stesso?
"La retribuzione dei vertici, come quella di tutti gli altri dipendenti, è già stata ridotta in questa legislatura. Ma penso che si possa fare ancora di più. Non possiamo non vedere che nel Paese c'è grande sofferenza".
Ma Zampetti che ha fatto?
"Il segretario generale ha dato la sua totale disponibilità per obiettivi di risparmio, anche in merito al suo stipendio. Ma è l'intera macchina retributiva che va ripensata, andando oltre quello che chiede Renzi. Il sistema va adeguato in maniera modulare e sostenibile, altrimenti si verifica un appiattimento che non tiene conto delle responsabilità. Se il calo degli stipendi riguardasse i soli vertici si creerebbe una situazione squilibrata".
Ma non tocca a lei fare la prima mossa?
"Io la prima mossa non ho aspettato Renzi per farla. Ciò detto io ringrazio il premier per la spinta che dà e mi auguro che serva per superare le resistenze residue contro quello che già stiamo facendo e che faremo. Mi auguro che ci sia anche la collaborazione dei sindacati interni".
Il richiamo di Renzi non la fa sentire in ritardo?
"Proprio no. Come biglietto da visita, entrando qui a Montecitorio, ho esibito un taglio del mio stipendio del 30 per cento. E i tagli hanno caratterizzato tutto questo primo anno".
Quanto guadagna?
""Rispetto ai 18mila euro originari, sono a 12mila, di cui 1,8 per il collaboratore, quindi siamo a circa 10mila euro".
Zampetti non poteva fare lo stesso?
"La sua sola decisione non sarebbe bastata, le retribuzioni sono decise dall'ufficio di presidenza. Ma Zampetti ha già dato la sua disponibilità a fare un gesto significativo. Dev'essere chiaro che lui non è un ostacolo".
Appena eletti, lei e Grasso avete annunciato risparmi, in cosa si sono concretamente risolti?
"Dal 1960, per la prima volta, la Camera ha chiesto meno soldi allo Stato, 50 milioni nel 2013 e altrettanti quest'anno. Poi ci sono i risparmi. Nel 2013 abbiamo tagliato 32,7 milioni di euro e anche quest'anno sarà una cifra significativa".
I tagli cos'hanno riguardato?
"Due milioni in meno di indennità per il personale, dal 30 al 70% per lo stesso Zampetti, congelati gli scatti, i gruppi parlamentari hanno ricevuto 3 milioni in meno, tagliate le spese telefoniche dei deputati per 1,2 milioni. Drasticamente ridotto il parco macchine, per 630 deputati ce ne sono 11".
La scorta di sua figlia. Come la giustifica? Era necessaria?
"Questa polemica è offensiva, non si sa se più per la polizia o per me e la mia famiglia. Non è un privilegio avere la scorta, è un enorme sacrificio e una fortissima limitazione della libertà, farci dell'ironia sopra è inaccettabile. L'esigenza nasce da una serie di messaggi agghiaccianti, dall'acido in faccia ad esplicite minacce di morte".
È arrabbiata per via del dettaglio sui poliziotti carini?
"Ma come può venire in mente una cosa del genere? È un chiaro tentativo di delegittimare la mia persona e il rischio stesso. È una polemica montata ad arte che mette ancora di più in pericolo me e la mia famiglia".
Lei come la pensa sulle scorte, non ritiene che vadano ridotte?
"La scorta va data solo in caso di minacce serie. Ma dopo un anno di vita sotto scorta posso dire che mi sento in libertà vigilata. Altro che privilegio".
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