martedì 15 aprile 2014

Questi sono i dati che evidenziano la morte del nostro paese.

Tale padre, tale figlio?

In molte discipline 1 giovane su 4 ha un’occupazione di ingresso uguale a quella del padre laureato

Frank e Nancy Sinatra (Getty)

  
Parole chiave: 
Argomenti: 
 Il grado di dinamismo di una società può essere approssimato dalla capacità del sistema scolastico e universitario di fornire le competenze adeguate ai giovani studenti, al di là delle condizioni iniziali di partenza, ovvero dalla capacità di sviluppare e mettere a frutto i propri talenti, nel mercato del lavoro come nella vita, indipendentemente dal successo relativo della propria famiglia di origine.
Dai dati sull’inchiesta dell’inserimento professionale dei nostri laureati emerge però una situazione non del tutto soddisfacente, visto che in molte discipline scientifiche, umanistiche, di scienze sociali, quasi un giovane su 4 finisce poi per avere un’occupazione di ingresso uguale a quella del padre già laureato. Nel caso di un genitore con un’impresa, o comunque con un’occupazione di vertice nei servizi ricettivi, turistici e della ristorazione, un giovane su 4, e addirittura quasi 7 giovani maschi laureati su 10 finiscono per lavorare nella stessa impresa o occupazione del padre.
Interessante notare come il fenomeno in media sia più importante per i laureati uomini che donne, evidentemente meno propense alla cooptazione familiare. Nelle scienze matematiche addirittura il 35% dei giovani maschi inizia un percorso uguale a quello del genitore. Se si restringe poi l’analisi ai ragazzi "più svogliati", ovvero a coloro che hanno terminato il corso di studi con calma olimpica, si osserva come la percentuale tende a salire in modo significativo, in modo direttamente proporzionale alla flemma mostrata nello studio. Sebbene a prima vista possa sembrare che l’imprimatur delle famiglie sul percorso educativo e professionale dei figli sia un fenomeno "normale", rimane la forte l’impressione che questi dati descrivano un malfunzionamento del meccanismo d’incentivi di mercato. Se "faccio ciò che fa papà" è la guida di molti giovani, nonostante poi in molti casi non dimostrino tutta questa voglia nel consegure il titolo di studio, bisognerebbe chiedersi se le opportunità di lavoro, di crescita professionale, di dinamismo della società stessa non assomiglino troppo ad un sistema di gilde e corporazioni. Ci lasci dubitare che la "trasmissione genetica del lavoro" abbia caratteristiche minimamente vicine alla Pareto-efficienza.professione-giovani-laureati

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...