Dl Irpef, c’è l’ok del Consiglio dei Ministri
Renzi: “Abbiamo smentito i gufi”
“Sono veramente contento perché oggi smentiamo i gufi che hanno più volte auspicato che non vi fossero le coperture”. È sicuro di sé il premier Matteo Renzi dopo il Consiglio dei Ministri in cui è stato approvato il decreto legge sull’Irpef, contenente, tra l’altro, anche la misura del bonus di 80 euro in busta paga, operativa già da fine maggio. Salta però il bonus per i lavoratori con redditi inferiori agli 8 mila euro: “La voce degli incapienti e delle partite Iva sarà inserita in provvedimenti successive nelle prossime settimane o mesi”.
Le coperture per il taglio degli 80 euro per complessivi 6,9 miliardi contenuto nel decreto legge Irpef arriveranno dalla tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia (1,8 mld), dai tagli sugli acquisti dei beni e servizi (2,1 mld) e dalla ‘sobrietà’ nelle spese (900 mln). Altre risorse giungeranno dal taglio del credito di imposta alle imprese (1 mld), dalla maggiore Iva relativa al pagamento dei crediti alle imprese dalla pubblica amministrazione (600 mln), dalla riduzione delle municipalizzate (100 mln) e dalla lotta all’evasione (300 mln). Per il prossimo anno le risorse necessarie per mantenere il bonus Irpef sono stimati in 14 miliardi che arriveranno dal taglio degli acquisti beni e servizi (5 mld), dalla lotta all’evasione fiscale (3 mld) e dalla ‘sobrieta” (2 mld).
“Stiamo restituendo agli italiani qualcosa che è degli italiani. Lo facciamo stringendo la cinghia alla politica e all’amministrazione”, ha annunciato il presidente del Consiglio. “Inizia un percorso di riorganizzazione della spesa – prosegue – e un nuovo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. L’intervento di oggi non è che il primo passo, è un intervento significativo e coraggioso”.
Stabilito anche un “tetto di 240mila euro per stipendi dei mega dirigenti della P.A.“, ha annunciato via Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi durante la conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del consiglio dei ministri sul decreto Irpef.
La rimodulazione dell’Irpef contenuta nel decreto legge approvato, secondo il primo ministro, “è strutturale, così come è strutturale il processo di taglio alla spesa”. ”Ogni Ministero potrà avere al massimo cinque auto blu. Questo vuol dire che i sottosegretari vanno a piedi”, annuncia Renzi, che con la usuale ironia ricorda che mentre “molti sorridevano sull’asta delle auto blu”, le prime 52 auto sono state vendute. ”Riduciamo anche l’Irap del 10% attraverso misure pensate appositamente per le aziende private”, ha aggiunto il premier.
Pace fatta anche con il ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin (Ncd), che aveva lamentato gli eccessivi tagli alla Sanità. ”Esprimo la massima soddisfazione del Nuovo Centrodestra per il decreto che abbiamo varato oggi: ci sono 80 euro per 10 milioni di persone e un taglio del 10% per l’Irap. La parola tagli associata a Sanità non compare nel decreto”.
È scontro però con la magistratura, a cui il decreto legge applica la misura del tetto di stipendio. ”Io ho grande stima e rispetto della magistratura italiana, ma non è un attentato all’indipendenza della magistratura dire che si puòpassare da 311 mila euro all’anno a 240 mila euro”. E poi, con una dichiarazione di berlusconiana memoria, ha affermato: ”Io rispetto il principio di separazione e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazione di leggi che li riguardano o che loro immaginano che li riguardi”.