venerdì 18 aprile 2014

Chi di rete ferisce di rete perisce.

Guerra di hashtag Pd-Grillo
Leader M5S travolto | FOTO

Di Carla Attianese
17 aprile 2014
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Grillo lancia l’hashtag #GlielochiedeSilvio, taroccando i manifesti della campagna del Pd per le europee, e subito i militanti in rete rispondono, tempestando Twitter con #celochiedeBeppe, che a partire dal primo pomeriggio ha scalato la classifica dei TT italiani fino ad attestarsi stabilmente in testa. Questa in sintesi la ‘guerra’ a colpi di hashtag che, mentre in Aula si approvava il Def, si è giocata sui social network, fino a non molto tempo fa terreno di caccia quasi esclusiva del ‘grillismo’.

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Sono i primi significativi risultati che sta raccogliendo l’idea del nuovo responsabile Comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo: quella cioè di attivare sulla rete la comunità degli attivisti e dei militanti del Partito democratico, facendone una vera e propria ‘community’ (termine dal significato più vasto dell’equivalente in italiano) e portando la comunicazione del Pd su un terreno in precedenza non sufficientemente presidiato.

E il ‘nuovo corso’ della comunicazione democratica non si è fatta sfuggire l’occasione, non solo incalzando Grillo sul suo stesso terreno e tirando fuori l’hashtag #celochiedeBeppe lanciato proprio da Nicodemo, ma creando un ‘meme’ ufficiale con la stessa campagna #celochieditu che rappresenta un Grillo fantasma, apparso sui profili Tw e Fb del Pd. I cinguettii di migliaia di utenti, tra ‘meme’ e punzecchiature politiche e non, hanno prima insidiato, poi raggiunto e infine scavalcato il #GlielochiedeSilvio grillino.

Al netto della piccola battaglia che si è svolta sul web, quello che salta all’occhio è un Grillo costretto a usare, per la prima volta, lo stesso linguaggio dell’avversario. Una scelta che appare, anche agli occhi dei meno esperti, quasi il riconoscimento di un’egemonia (nei contenuti e nelle forme comunicative) che sul terreno a lui più familiare, forse, il guru a 5 stelle comincia a sentire che gli sta sfuggendo di mano.

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