giovedì 17 aprile 2014

No, non bastano i magistrati i grillini tutti nullatenenti prima di entrare in senato e parlamento sanno tutto tranne che come si lavora. Vivevano tutti con mamma e papà.



ANALISI

Voto di scambio: grillini contro,
ma ai magistrati piace

Approvate le modifiche al ddl: il risultato è una legge «equilibrata». Soddisfatti procuratore antimafia e associazione nazionale magistrati

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Voto di scambio: grillini contro, 
ma ai magistrati piace
Il disegno di legge sul voto di scambio politico mafioso è stato approvato stamattina in Senato. E va a modificare l'articolo 416 ter del codice penale, che già puniva la condotta ma solo nei casi in cui il politico versava una somma di denaro in cambio del sostegno elettorale. Da oggi, invece, sarà sufficiente dimostrare nelle aule dei tribunale che dall'accordo il mafioso o chi lo rappresenta abbia ottenuto «altre utilità». Insomma, non sarà necessario trovare il malloppo guadagnato dal capo cosca per il favore offerto.

Chi chiede voti alla mafia e in cambio promette licenze, appalti e favori in generale, rischia così una condanna che va da 4 a 10 anni di carcere. In realtà - questo è stato l'aspetto più contestato - nel testo licenziato la prima volta dal Senato le pene erano più alte: andavano da un minino di 7 a un massimo di 12.

Altro punto contestato da alcuni è l'eliminazione dal testo della punibilità per la «messa a disposizione» del politico nei confronti del mafioso. Il passaggio è stato criticato da alcuni magistrati, secondo i quali la formulazione era troppo indeterminata e rischiava di creare confusione. Anche perché chi si mette a disposizione di mafia, camorra e 'ndrangheta, sia esso politico, professionista, imprenditore, è punito con il concorso esterno in associazione mafiosa (vedi i casi Dell'Utri, Cosentino, Lombardo) o con il favoreggiamento (vedi il caso Cuffaro).

Il testo, «equilibrato», è il frutto di accordi tra i partiti della maggioranza e della minoranza. Piace a destra e sinistra. Soddisfatti anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il presidente dell'Associazione nazionale magistrati.

I critici, tra cui i parlamentari grillini che hanno fatto ostruzionismo fino all'ultimo, sostengono che le modifiche peggioreranno la situazione. Per questo hanno votato contro. In realtà gli addetti ai lavori sono abbastanza soddisfatti. Che il voto di scambio da oggi sia più forte di prima è convinzione anche di molti magistrati e di chi lavora quotidianamente con il codice.

Ed è importante che sia arrivato prima delle prossime elezioni Europee e amministrative. Si voterà in comuni ad altissima densità mafiosa e in alcuni già sciolti per mafia. «Il leader del movimento Cinquestelle o è un irresponsabile o non sa di cosa parla. Le norme sul voto di scambio, così come approvate dalla Camera, sono state giudicate perfette dal procuratore nazionale Antimafia Roberti e da altri autorevoli magistrati, e hanno ricevuto pieno apprezzamento anche dall’associazione Libera, che aveva promosso un appello sottoscritto da centinaia di migliaia di cittadini», ha dichiarato la responsabile legalità del Pd Pina Picierno.

Prima di questa modifica i sindaci, gli assessori, i consiglieri, i deputati o i senatori, che venivano eletti con i voti raccolti dagli uomini dei clan rischiavano il carcere soltanto se quelle preferenze le pagavano in denaro. Assegni, contanti, cambiali, poco importava. La prova dell'accordo stava nella transazione economica. Per il pm e gli investigatori era necessario dimostrare che c'era stato uno scambio con una contropartita in denaro: il candidato alle elezioni doveva ricompensare, con tot euro a voto, il picciotto o il padrino, per l'impegno dimostrato in campagna elettorale.

Questa norma per un po' ha funzionato. Ma le cosche hanno capito presto il meccanismo, grazie anche ai suggerimenti degli avvocati che seguono i boss passo passo. E hanno cambiato strategia. Così la pistola fumante, cioè la mazzetta di soldi che rappresentava la contropartita per i voti ricevuti, spesso non si trova. Tranne che in alcuni casi - l'ultimo in Lombardia che ha riguardato l'ex assessore Domenico Zambetti della giunta Formigoni - lo scambio avviene in modo diverso. «Tu mi voti, e io ti do l'appalto, il subappalto, ti faccio assumere il figlio, lo zio, la cugina, ti offro un pezzo di potere da gestire», avrebbe riassunto Cetto Laqualunque davanti ai suoi elettori. Insomma, il metodo è diventato più raffinato. Gli accordi si basano su promesse e quasi mai si concludono con il versamento di contanti. Un'evoluzione dei rapporti che, fino a oggi, non trovava copertura nel codice penale.

Spesso gli inquirenti, mancando la contropartita in denaro, hanno dovuto archiviare casi di cene e incontri tra affiliati e candidati prima delle elezioni. Con questa norma i pm potranno rivalutare molte situazioni. Che prima finivano nel calderone del concorso esterno, accusa dalla quale peraltro molti sono stati prosciolti. Che, chiuso il capitolo del 416 ter, andrebbe potenziato e migliorato per evitare che ogni volta i complici insospettabili delle organizzazioni mafiose, fiancheggiati da bravi avvocati, riescano a farla franca.

Così come avrebbe bisogno di essere aggiornato il reato di associazione mafiosa, il 416 bis, che in certe aree del Paese, quelle del Centro-Nord, è inapplicato. Perché le mafie hanno cambiato volto, strutture, schemi e comportamenti. Mentre alcuni strumenti, che hanno cambiato la storia della lotta ai clan, sono rimasti identici e si sono arrugginiti. E se erano ottimi per arginare la mafia anni '80-'90 e dei primi anni Duemila, oggi risultano insufficienti. Eppure basterebbe un comma, un articolo, per ridargli la forza di un tempo. 
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11 commenti
Nick0101
1 ora fa
.......prima di inscenare la gazzarra di ieri,ai Senatori (???) grillici è forse passato per la  mente che,MAGARI....CASUAL­MENTE...in via del tutto ECCEZIONALE qualche loro elettore si sarebbe potuto ricordare che QUELLA STESSA LEGGE,con LE MEDESIME PENE a 4 - 10 ANNI per le quali stavano dando dei mafiosi al tutto il RESTO del Parlamento,era stata votata in prima lettura alla Camera all'UNANIMITA' (cioè compresi anche LORO )??...NO...non è venuto in mente !!..O MEGLIO : è venuto in mente ma il rispetto per l'intelligenza dei propri elettori viene in SECONDO PIANO rispetto al volere del duo BELLICAPELLI che non avevano dato l'ORDINE di ALZARE i TONI su tutto e tutti a QUEL TEMPO ma SOLO ORA !!
Roberto Arso
6 ore fa
nel paese della mafia e della corruzione fanno leggi come quella dei 150 euro che un dipendente della PA puo' accettare tranquillamente o ribassare le pene per evitare il carcere ai politici collusi con la mafia,ditemi voi se questo è il sistema per rimettere questo paese in carreggiata ( in Australia un ministro si è dovuto dimettere per una bottiglia di vino ricevuta in regalo)
Dario Rotolo
11 ore fa
Incredibili questi grillini... chiunque non la pensi come loro è un colluso. Adesso ne sanno anche più dei magistrati in materia di diritto e procedure penali... Poi si offendono se ridi di loro. Anche Libera, al contrario di quel che qualcuno vorrebbe far credere, ha promosso la legge, che anzi sollecitava da tempo. Il problema è che il comico non sa più a che santo votarsi, e per lui l'unica cosa che conta è dire sempre no. 
The Wolf
13 ore fa

EPPURE, QUESTI GRILLINI INCOMINCIANO A PIACERMI.
Patrizia Molina
19 ore fa
Le numerose famiglie grilline che risiedono in parlamentohanno risolto ogni problema economico e di lavoro.Sono gli interessi parentali che muovono i grillini.Interessi molto pericolosi per tutto il Paese
Francesco Meneghetti
20 ore fa
Mai dimenticare che l accordo Pd pd l è figlio del no di grillo. Dicendo sempre no non si va da nessuna parte, anche se si ha ragione: sono strategie politiche che peggiorano le cose invece che migliorarle

Barcollo Liberto
23 ore fa
Ormai in questo paese si e persa la Ragione, silvio berlusconi ruba milioni di euro che dice Miliardi e viene   condannato a 4 ore di pena ai servizi sociali quando ad un cittadino normale basta non pagare una multa che nel tempo gli si toglie auto e casa, ora i nostri governanti, sapendo che bene o male sono tutti immischiati in malaffari, o per scambio di voto o per denaro, allora hanno deciso di abbassare la pena di questa tipologia di reato ovvero portandola da 7  12 anni a 4 10 anni cosi avvelendosi dei benefici cosi quando verranno beccati si beccano 4 anni in quanto incensurati e non vanno in galera ma o a fare compagnia a silvio ai servizi sociali o male che vada a scontare la pena nelle loro ville al mare agli arresti Domiciliari!! io continuo a BARCOLLARE E VOI?
Damiano Lena
24 ore fa
poi, la nuova formulazione non ha senso...
Damiano Lena
24 ore fa
FALSITà IMMANE, quei magistrati che hanno detto sì sono COLLUSI
Luca Bianchetto
10 ore fa
Già... solo i grillini sono i puri e i santi... chi non è in perfetto accordo con loro è sicuramente un infedele, un colluso... E' lo stesso ragionamento dei talebani... 
Quanta presunzione... 
Se lei ci tiene tanto alla lotta alla mafia, e se non scrive solo slogan, visto che i nomi di questi magistrati sono pubblici, vada dai carabinieri e li denunci per collusione con la mafia... Altrimenti smetta di usare la tastiera come bieco mezzo di propaganda portata avanti con la disinformazione... 
Basta Casta
1 giorno fa
Non è vero che ai magistrati piace, non è vero!!! Andate a leggere cosa ha scritto Libera, cosa dice il fratello di Borsellino, cosa dice Gratteri!!! PD e PDL hanno dimezzato le pene perchè non scatta l'interdizione dai pubblici uffici, questo per loro era fondamentale,perkè se beccati poi possono tornare a delinquere nelle istituzioni, cosa che con le pene alte non sarebbe stato possibile.

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