Cosentino come il Re di Napoli, aveva le chiavi della Reggia di Caserta
Il mazzo di tre chiavi è stato sequestro all'ex sottosegretario nell'ambito dell'ultima inchiesta che lo vedo coinvolto
Nicola Cosentino, come il Re di Napoli Carlo di Borbone, aveva le chiavi di un ingresso laterale della Reggia di Caserta. Il mazzo è stato sequestrato all’ex sottosegretario del Pdl, oggi detenuto con l’accusa di estorsione e illecita concorrenza, nell’ambito dell’ultima inchiesta che lo vede protagonista. La curiosa vicenda è emersa nei giorni scorsi dalla documentazione depositata dal pm della Dda di Napoli, Antonello Ardituro, al Tribunale del Riesame che ieri ha confermato la custodia in carcere per l’ex parlamentare.
A consegnare tre chiavi del Palazzo Reale di Caserta, dichiarato nel 1997 patrimonio dell’umanità dall’Unesco, sarebbe stato l’allora prefetto di Caserta, Ezio Monaco, per evitare, almeno questa sarebbe la spiegazione degli avvocati dell’ex sottosegretario, che Nick ‘o Americano rimanesse rinchiuso all’interno del parco della Reggia Borbonica quando si attardava a fare jogging. Le tre chiavi che erano in possesso di Cosentino avevano altrettante etichette: “Cancello lato Reggia”, “Lucchetto cancello alloggio”, “Chiave cancello garage”.
La circostanza è stata utilizzata a sostegno delle argomentazioni difensive dagli avvocati di Cosentino, secondo i quali quelle chiavi servivano ad accedere ai locali della prefettura dove negli anni scorsi, secondo l’accusa, si sarebbe svolto un presunto incontro, alla presenza dell’ex sottosegretario, organizzato allo scopo di intimidire un amministratore locale. Gli avvocati hanno sottolineato che è stato accertato che quelle chiavi servivano invece ad aprire una porta laterale della Reggia.
«E’ inaccettabile che la prefettura abbia consegnato le chiavi della Reggia di Caserta a Cosentino per consentirgli di correre nel parco di uno dei monumenti simbolo non solo del sud Italia ma del Paese tutto», ha commentato la capolista del Pd nella circoscrizione Sud per le europee Pina Picierno. «A che titolo Cosentino – ha aggiunto la deputata democratica responsabile nazionale della legalità e del sud - aveva il diritto di avere quelle chiavi? Pensavamo che Cosentino non dovesse più stupirci per la sua condotta e invece l’uomo ci riserva ancora sorprese dimostrando ogni volta di aver scambiato la nostra regione per un suo personale patrimonio – ha concluso – da usare a piacimento a volte, altre per concludere affari illecitamente».
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