sabato 19 aprile 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Predicatore del Papa contro i super stipendi
Il frate cappuccino e predicatore della Casa pontificia, padre Cantalamessa, ha dedicato la celebrazione della Passione di Cristo a un atto di accusa contro gli amministratori che rubano in adorazione del "dio denaro", ma anche conro i percettori di super stipendi, cui non vogliono rinunciare. "Sono come Giuda - ha detto - e per loro il denaro non è uno dei tanti idoli ma l'idolo per antonomasia".  "'L'attaccamento al denaro, dice la Scrittura, è la radice di tutti i mali'", ha sottolineato. "Dietro ogni male della nostra società c'è il denaro, o almeno c'è anche il denaro".
"Cosa c'è - ha chiesto padre Cantalamessa - dietro il commercio della droga che distrugge tante vite umane, lo sfruttamento della prostituzione, il fenomeno delle varie mafie, la corruzione politica, la fabbricazione e il commercio delle armi, e perfino - cosa orribile a dirsi - alla vendita di organi umani tolti a dei bambini?". "E la crisi finanziaria che il mondo ha attraversato e che questo paese sta ancora attraversando - ha proseguito -, non è dovuta in buona parte all'esecranda bramosia di denaro, l'auri sacra fames, da parte di pochi? Giuda cominciò con sottrarre qualche denaro dalla cassa comune. Dice niente questo a certi amministratori del denaro pubblico?".
"Ma senza pensare a questi modi criminali di accumulare denaro - ha aggiunto il frate cappuccino -, non è già scandaloso che alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi lavora alle loro dipendenze e che alzino la voce appena si profila l'eventualità di dover rinunciare a qualcosa, in vista di una maggiore giustizia sociale?".

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