sabato 8 marzo 2014

Ma le macro regioni erano nel programma? E la rete Grillo sulle macro regioni è sta interpellata? Hanno ragione i socialdemocratici tedeschi: pagliaccio.

M5S, altri grillini in fuga
E Grillo copia la Lega

Aria sempre pesante in casa grillina: altri eletti potrebbero lasciare ma il nuovo gruppo dei 13 fuoriusciti senza capi e padroni ancora non c'è. La resa dei conti tra lacrime ed urla  | Intanto Grillo fa il leghista: «Ora le macroregioni» Il "grande fratello" nel M5S: «Il gruppo è diventato un branco» di A.C.
grillo affranto 640 IN
Di Andrea Carugati
8 marzo 2014
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Il giorno dopo l’ennesimo psicodramma, con l’espulsione di altri 5 senatori del M5s (ormai siamo a 13 fuoriusciti su 54), l’aria che si respira in casa grillina è sempre pesante. Gli epicentri della crisi sono molteplici: da un lato il Senato, dove altri 4-5 eletti potrebbero lasciare, facendo scendere il gruppo sotto quota 40. Dall’altro la capitale 5 stelle, Parma.

Intano Grillo copia la Lega: «Ora le macroregioni» 

Il "grande fratello" nel M5S:
«Il gruppo è diventato un branco» di A.C.


L’assemblea fiume di giovedì pomeriggio a palazzo Madama ha lasciato molte macerie. In particolare, l’intervento accorato della reggiana Maria Mussini, persona schiva e sempre distante da telecamere e flash, ha colpito nel segno. «Vi sentite in guerra e come in ogni guerra qui ci sono dei caduti». Parole che hanno scosso le coscienze di molti. La collega bolognese Michela Montevecchi è uscita livida in volto. «Non mi faccia dire niente», risponde trafelata al telefono. Ma lei resta nel gruppo? «Per ora direi di sì. Per ora». Altri stanno nel limbo dell’incertezza: Ivana Simeoni, Roberto Cotti, il tesoriere Giuseppe Vacciano. Aspettano di capire, del resto il nuovo gruppo dei fuoriusciti, che può contare sulla carta su 13 componenti, ancora non c’è.

Gli espulsi Francesco Campanella e Lorenzo Battista ci stanno lavorando alacremente, convinti che possa essere l’embrione di un nuovo movimento «senza capi e padroni». Anche il nucleo dei fondatori emiliani cacciati nel 2012 lavora in questa direzione. «Ripartire dalle ceneri del movimento è l’unica alternativa possibile alla politica odierna, compreso il M5s», spiega a IntelligoNews la consigliera comunale bolognese Federica Salsi. «Sono pronta a ricostruire con chi se la sente di metterci la faccia, sapendo che verrà duramente attaccato, criticato, minacciato, perché questi toni violenti continueranno». Con lei anche Giovanni Favia, e Valentino Tavolazzi, ferrarese, che da tempo ha lanciato il suo gruppo «Democrazia in movimento» per reclutare i delusi grillini.

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