venerdì 7 marzo 2014

Io credo che faranno la stessa fine della lega

ZOCCOLO DURO

Movimento 5 stelle: Beppe Grillo e il suo cerchio magico

Da Dettori, depositario dell'agenda, alla Virgulti, tivù coach. Gli uomini di fiducia del comico. Che caccia altri 5 senatori.

Mentre continua l’emorragia all'interno del Movimento 5 stelle, i fedelissimi di Beppe Grillo si stringono sempre più attorno al loro leader.
Dopo l’espulsione dei quattro senatori dissidentiil M5s ha perso altri cinque parlamentari. Sono i dimissionari Laura Bignami, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani. A metterli alla porta, il 6 marzo, è stato Grillo in persona: «Si sono isolati e non possono continuare a essere rappresentanti ufficiali nelle istituzioni». D’altronde, il comico ligure, annunciando il 26 febbraio scorso la votazione per cacciare Battista, Bocchino, Orallana e Campanella, era stato chiaro: «Così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti».
Gli appuntamenti elettorali, in primis con le Europee, si avvicinano e l’obiettivo principale dei vertici pentastellati è sempre più quello di poter presentare un movimento compatto e omogeneo. Almeno a livello di gruppi parlamentari. Nonostante il cerchio magico grillino sia il più ampio tra quelli visti fino a ora nei partiti della Seconda Repubblica.
COMUNICAZIONE AL POTERE. Niente a che fare, per esempio,  col cordone di protezione dell’era Bossi nella Lega. E niente a che fare neppure con la catena di comando, per lo più al femminile, di Silvio Berlusconi. Pochi eletti, in entrambi i casi, ad avere il diritto di confrontarsi con il leader e incidere sulle scelte politiche. Un po’ come, del resto, accade anche nel Pd a trazione renziana. Il Movimento 5 stelle, invece, fa le cose in grande: la pattuglia di fedelissimi che ha contatti con i vertici infatti è ben più numerosa.
«Il vero cerchio magico», ha confidato a Lettera43.it una deputata che preferisce rimanere anonima, «è costituito dagli uomini della comunicazione». In prima fila ci sarebbe Pietro Dettori: «È lui il depositario dell’agenda di Casaleggio, oltre a seguirlo nelle riunioni romane con i parlamentari. Ma tra i suoi fidatissimi c’è pure Filippo Pittarello che ha un ruolo altrettanto strategico nel Movimento».
DETTORI E PITTARELLO, UOMINI DI CASALEGGIO. Proprio Pittarello «ad aprile scorso durante una riunione ci aveva spiegato in maniera chiara che noi parlamentari non abbiamo alcuna delega dagli elettori», si è sfogata, «salvo poi chiarirci che invece i capigruppo a rotazione avrebbero dovuto avere la nostra».
Sia Dettori sia Pittarello, però, sono uomini vicini a Casaleggio più che a Grillo. «Sì, ma è anche vero», ha spiegato a Lettera43.it un altro parlamentare sotto anonimato, «che Beppe è per lo più l’uomo della comunicazione. Una sorta di ariete di sfondamento del M5s. Per tutte le questioni strategiche e operative, invece, il perno è Casaleggio. È a lui che si fa capo per i contenuti».

Da Virgulti a Messora, la cinghia di trasmissione tra il guru e il Movimento

Tuttavia, alla corte del guru 5 stelle hanno accesso pure i responsabili della comunicazione di Camera e Senato, Nicola Biondo e Claudio Messora.
«Oltre a Silvia Virgulti, l’ultima arrivata in squadra da Milano col ruolo preciso di tivù coach», ha commentato un altro eletto M5s. «Tutti e cinque, insomma, rappresentano la cinghia di trasmissione tra noi parlamentari e Casaleggio, vengono coinvolti e ascoltati».
«Poi, però, c’è tutta la schiera dei parlamentari più ortodossi», ha continuato la deputata.
«E tra questi figurano, senza dubbio, Luigi Di Maio, Alessandro di Battista, Roberto Fico, Laura Castelli, Nicola Morra e Vito Crimi».
LE FEDELISSIME RUOCCO E TAVERNA. «All’elenco», ha incalzato un’altra fonte, «bisogna aggiungere inoltre fedelissime come Carla Ruocco, Paola Carinelli e Paola Taverna. Senza dimenticare Federico D’incà, Riccardo Fraccaro e Carlo Sibilia. Anche se non tutti loro, alla fine, sono in contatto continuo con Casaleggio».
Chi ha allora, davvero, la possibilità di alzare il telefono e comunicare direttamente con il guru? «Credo che tra i parlamentari siano in pochi a poterlo fare e tra questi immagino ci siano Castelli e Di Battista».
ZOCCOLO DURO DI 50 PARLAMENTARI. Nel complesso, comunque, la rete difensiva dei dettami pentastellati è affidata a una dozzina di parlamentari «e non tutti di antica acquisizione. Alcuni sono acquisti recenti. Se per esempio Crimi è un’amicizia di vecchia data per i vertici del Movimento, una persona come Paola Taverna, invece, si è conquistata la fiducia sul campo, grazie alle capacità di resa mediatica. Ma c’è un elemento che li accomuna tutti ed è il rapporto di affiliazione con i capi».
Ma non finisce qui. La fonte, infine, ha tracciato un secondo livello di cerchio magico: «In generale sono una quarantina i deputati e una decina i senatori che costituiscono lo zoccolo duro grillino. E, tra l’altro», ha concluso, «saranno anche coloro che vedremo in prima fila per le Europee negli incontri in giro per il Paese».

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