Alla Camera è guerra dei sessi. Le donne sfidano il governo ma anche Silvio Berlusconi: "Se non c'è l'intesa, presentiamo comunque l'emendamento sulla parità di genere" per sfidare l'attuale contenuto della legge elettorale, che consente di mettere in lista al massimo due nominativi maschili o femminili consecutivi - con il rischio che tutte le liste abbiano come capolista un uomo.
Proprio per migliorare questo aspetto le deputate starebbero scrivendo una lettera-appello bipartisan a Matteo Renzi esortando il governo a non bocciare i tre emendamenti proposti da Roberta Agostini (Pd) che prevedono la parità tra uomini e donne nelle liste bloccate, il 50% di donne capolista oppure un meccanismo che non consentirebbe ai rappresentanti uomini di superare il 60% delle candidature (e viceversa).
Al termine della riunione con la presidente Laura Boldrini, con la quale alcune deputate hanno voluto ragionare proprio sulla parità di genere accantonata durante la discussione dell'Italicum, la democratica Barbara Pollastrini spiega: "Noi lavoriamo con intelligenza. Se le forze politiche aderiranno alla nostra richiesta, compiranno qualcosa che non è a vantaggio delle donne ma della democrazia. Se non lo faranno, io sosterrò gli emendamenti che ho firmato per il voto in aula".
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Sul tavolo della legge elettorale, in attesa che il governo si esprima, ci sono tre emendamenti: uno per la parità di genere nella composizione delle liste, un altro per i capilista al 50 per cento, il terzo, più soft, che prevede il 60 per cento di uomini e il 40 per cento di donne.
Alla riunione con Boldrini, nella quale erano presenti Titti Di Salvo (Sel), Dorina Bianchi (Ncd) e Roberta Agostini (PD), non ha partecipato Renata Polverini. Ma anche l'esponente di Forza Italia è convinta che quale che sia la posizione del governo sulla materia, anche in dissenso rispetto all'accordo tra Forza italia, Pd e Ncd, un voto ci sarà: "Nel gruppo che ha proposto gli emendamenti ci sono ex ministri delle pari opportunità, e delegate alle pari opportunità nei partiti. Io do per scontato che si voterà, e a quel punto, si vedrà cosa accade. Mi pare che stia emergendo un orientamento trasversale". Dello stesso avviso molte altre esponenti di Forza Italia come Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo.
I numeri danno forza allo schieramento 'rosa' in parlamento: 197 donne potrebbero trovare nei colleghi uomini un aiuto decisivo.
Ma è proprio sulle esponenti donne di Forza Italia che i loro colleghi uomini stanno facendo pressioni perché ritirino le firme dagli emendamenti sulla parità di genere. La preoccupazione che è emersa dopo la riunione con la terza carica dello stato è che senza i voti delle donne di Forza italia i tre emendamenti sulla parità di genere non abbiano più i numeri in aula. Tant'è che si sta ragionando sull'opportunità di far svolgere le votazioni a scrutinio segreto. Il voto segreto, infatti, consentirebbe a qualche donna Fi di votare comunque le norme 'rosa' senza andare palesemente contro i vertici del proprio partito.
I vertici (maschili) di Forza Italia però non demordono e diramano attraverso il blog ufficiale del partito, Il Mattinale, una spiegazione secondo la quale gli emendamenti sulla parità di genere non vanno bene: "Essenzialmente la considerazione che gli automatismi in democrazia non funzionano, lo schematismo obbligatorio fa prevalere fattori diversi rispetto alla considerazione del merito. Altrimenti si scivola in una sorta di Cencelli sessista".
Nel frattempo cinquanta tra senatori e senatrici del Partito democratico firmano in queste ore un comunicato congiunto per chiedere che nella legge elettorale, in discussione alla Camera, venga assicurata la parità di genere. "Quest'anno rischiamo più che mai che l'8 marzo rimanga un appuntamento con la memoria vuoto e retorico. La riforma della legge elettorale è, in queste ore, in discussione alla Camera, ma il tema della pari rappresentanza di genere nelle liste è stato accantonato, pur essendo oggetto di numerosi emendamenti trasversali".
I firmatari dell'appello sono Valeria Fedeli, Claudio Martini, Camilla Fabbri, Salvatore Tomaselli, Rita Ghedini, Carlo Pegorer, Anna Finocchiaro, Federico Fornaro, Monica Cirinnà, Stefano Collina, Laura Cantini, Mauro Del Barba, Maria Grazia Gatti, Francesco Verducci, Maria Cecilia Guerra, Francesco Russo, Josefa Idem, Stefano Vaccari, Valeria Cardinali, Bruno Astorre, Pamela Orrù, Roberto Cociancich, Rosaria Capacchione, Stefano Esposito, Nadia Ginetti, Massimo Caleo, Pina Maturani, Daniele Borioli, Francesca Puglisi, Felice Casson,Patrizia Manassero, Vannino Chiti, Erica D'Adda, Sergio Lo Giudice, Elena Ferrara, Gianluca Rossi, Nicoletta Favero, Pasquale Sollo, Nerina Dirindin, Emilia De Biasi, Manuela Granaiola, Venera Padua, Donatella Albano, Emma Fattorini, Rosanna Filippin, Donatella Mattesini, Maria Spilabotte.