Beppe Grillo come Highlander
di Redazione - 06/03/2014 - Pronti altri cinque addii. «Rimarrete solo tu e Casaleggio», dicono i cacciati. Intanto gli altri...
Sorpresa, sgomento e, in qualche caso, una soddisfazione malcelata. I senatori del MoVimento 5 Stelle girano per Palazzo Madama con l’aria di chi non se l’aspettava: le espulsioni dei cinque colleghi, che avevano presentato le proprie dimissioni in dissenso con il clima di “caccia alle streghe” nel gruppo, ha lasciato quasi tutti di stucco. Non c’e’ stato neanche il tempo di giocarsi l’ultima carta: alle 17 era prevista una riunione del gruppo e, magari, in quell’ occasione ci sarebbe stata l’opportunita’ di ricucire. «Comunque la si pensi, sono bravi colleghi – spiegano alcuni parlamentari – non siamo riusciti a comunicarlo bene, ma nelle commissioni lavoriamo molto e tra quelli che ci lasciano ci sono molti colleghi validi».
BEPPE GRILLO COME HIGHLANDER – C’e’ il timore di nuove epurazioni. Per questo, nelle conversazioni in Transatlantico, si preferisce parlare nell’anonimato o utilizzando metafore. «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie», azzarda un parlamentare per spiegare che tanti sono in bilico. E’ una citazione di Giuseppe Ungaretti, per spiegare che «ne casca uno dopo l’altro. E tutto per questi interventi esterni che francamente… si potevano evitare». Le citazioni sono il modo per descrivere “un clima avvelenato e di insicurezza”, reso ancora piu’ teso dal timore di essere “beccati da qualche solerte spia a parlare in Transatlantico”. Qualche cronista fa notare che quando i cinque stelle sono entrati “nel Palazzo” volevano portare soprattutto trasparenza, mentre ora sono costretti a nascondersi per parlare liberamente. «Forse erano principi che nella pratica sono risultati un po’ surreali», è la replica. Non manca chi scherza ed esorcizza il timore di nuove espulsioni. «Alla fine Beppe dira’ “Ne rimarra’ soltanto uno”, come nel film Highlander».
Beppe Grillo caccia altri cinque senatori dal MoVimento 5 Stelle:
i commenti sul blog e quelli degli eletti
i commenti sul blog e quelli degli eletti
BEPPE COME BRIATORE – Sul blog di Grillo gli attivisti sembrano divisi sugli ultimi ‘cartellini rossi’ decisi dal leader M5S. Se molti, probabilmente i piu’, plaudono alla linea dura, in tanti lamentano il “mancato rispetto delle regole”, e denunciano come Grillo, con le ultime espulsioni, abbia “di fatto scavalcato la Rete”. Tanto da arrivare a paragonare Grillo al Flavio Briatore che nel reality ‘The apprentice’ caccia gli aspiranti manager. “Ormai ci si lascia alle spalle tutto, anche le poche regole che ci sono”, fa notare Marco da Bologna dopo aver riportato alcuni passi del codice di comportamento degli eletti M5S. “C’e’ una precisa strategia del fondatore – chiede Dave – per far perdere il piu’ alto numero di voti possibile alle europee? Avanti cosi’, capo, meno male non c’e’ la soglia di sbarramento”.
IL CONTO DEGLI ESPULSI – Nei corridoi e alla buvette del Senato si apre la danza dei tanti critici, ognuno col suo status speciale. Solo gli espulsi contanto tre tipi di classificazione, in base alla stagionatura. Ci sono gli espulsi ‘freschi’ (Battista, Bocchino, Campanella e Orellana) che si muovono compatti e cercano di organizzare un ‘qualcosa’. Campanella incrocia De Cristofaro, senatore di Sel: “Vi stiamo facendo divertire, eh?”. E lui, di rimando: “Non ci avrei mai scommesso all’inizio della legislatura”. Forse neanche Campanella. Ma oggi cosa pensa di Grillo il senatore siciliano? “Sta facendo il padrone…”. Non e’ piu’ un mistero quello che Orellana va raccontando in giro da tempo: “Mia moglie mi chiede ogni giorno di tornare a casa, di lasciare questo posto. E’ terrorizzata”. A lui, nella sua originaria Pavia, gli hanno persino danneggiato la Panda: cristalli frantumati con un bastone o una mazza. E anche la macchina di un’altra senatrice e’ stata incendiata nel giardino di casa. Sono episodi, sfortunate coincidenze, che pero’ non aiutano a svelenire il clima.
GLI STAGIONATI - Poi ci sono gli espulsi, per dire, ‘stagionati’: i primi a essere rigettati dall’organismo grillino. Adele Gambaro e Paola De Pin sono le due con cui si starebbe ragionando di fare un ‘qualcosa’ oltre Grillo. Ci sono gli espulsi ‘in itinere’, i cinque di oggi. Preferiscono non dichiarare, ma sono nervosissimi. Bignami incassa la solidarieta’ di Sergio Zavoli, incrociato poco fuori dall’aula. L’ex presidente Rai va al sodo: “E ora che farete?”. Lei non si sbilancia: “Non me lo chieda, non lo so, sono troppo inesperta di queste cose”. Poi, quando i cronisti le dicono che Santangelo ha già decretato che la loro espulisione non richiede alcun voto, sbotta: “Si commenta da solo. Non fatemi dire altro”. Detto degli espulsi, i malumori a cinque stelle non si esauriscono qui. Nascono anche i ‘pentiti’. In una pausa dai lavori d’aula, ma solo dietro la promessa di anonimato, una senatrice (che per ora e’ data tra le fedeli alla linea) getta la maschera citando Ungaretti: “Qui ‘si sta come d’autunno sugli alberi le foglie’”. Ovvero? “Ne casca uno dopo l’altro. E tutto per questi interventi esterni che francamente…”. Francamente cosa? “Francamente non li capisco piu’. Abbiamo perso dei colleghi validi, brave persone, gran lavoratori in commissione. Ma non mi fate dire queste cose, altrimenti la prossima espulsa sono io”. Trasparenza, ‘uno vale uno’, democrazia diretta, dove sono finiti? Per lei il bilancio comincia a essere in rosso: “Era un sogno. Ma forse gli obiettivi erano surreali”.
(VIGNETTA DI COPERTINA: @edoardobuffoni su Twitter)
Fonti: Ansa, Dire
Nessun commento:
Posta un commento