AGGIORNAMENTO DELLE 18.01. Da Tunisi Matteo Renzi ha assicurato che non si voterà più per il Senato. "Credo che sia importante che ci sia un vincitore certo, e questo è garantito dall' Italicum", ha detto in conferenza stampa. "Il fatto che il Senato abbia o meno una propria legge elettorale è secondario, perchè il Senato verrà abolito".
Silvio Berlusconi dice sì a Matteo Renzi sulla riforma della legge elettorale, prevedendo che l'Italicum valga solo per l'elezione della Camera. Mentre per il Senato si voterebbe eventualmente con la legge elettorale uscita dalla sentenza della Corte Costituzionale. Dunque, fino a che non ci sarà la riforma di Palazzo Madama, esisterebbero due sistemi di voto distinti per le due camere. E di conseguenza le urne si allontanano.
"Prendiamo atto - scrive in una nota il presidente di Forza Italia - con grave disappunto della difficoltà del presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. Come ulteriore atto di collaborazione, nell'interesse del paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell'assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l'efficacia alla sola Camera dei deputati, accettando lo spirito dell'emendamento 2.3".
"Positivo che abbiamo trovato l'accordo sulla legge elettorale, segno che il cammino delle riforme può proseguire". Lo dice Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria nazionale del Pd. "Siamo determinati a portare avanti questa battaglia per il cambiamento. È un'occasione che non possiamo permetterci di perdere per il bene del paese".