Le consultazioni popolari a Montecitorio del Movimento Cinque Stelle
di Maghdi Abo Abia - 15/02/2014 - I parlamentari dopo aver rifiutato di partecipare alle consultazioni ufficiali sono scesi in strada davanti alla Camera per parlare con la gente
Il Movimento Cinque Stelle sta tenendo in segno di protesta verso le consultazioni in corso al Quirinale delle «consultazioni popolari» con la partecipazione di attivisti e cittadini al di fuori della Camera dei Deputati. I parlamentari, riuniti insieme, attaccano il Partito Democratico per una crisi che a loro dire ha rianimato Berlusconi per risolvere le proprie beghe interne. A sentire le parole dei deputati e senatori, secondo il Messaggero, un centinaio di persone.
LE DOMANDE DI PAOLA TAVERNA - Questa è la posizione ad esempio dell’ex capogruppo al Senato Paola Taverna, che spiega la decisione di riunire i cittadini a Montecitorio: «Noi abbiamo il vizio di consultarvi, di chiedere alla gente cosa ne pensa. E allora voglio farvi alcune domande. Vi sembra un esponente del centrosinistra Renzi? Vi piace questo nuovo presidente del Consiglio? Vi sentite garantiti da questa presidente della Camera? Vi sentite garantiti da questo presidente della Repubblica?». Parole accolte con applausi e fischi quando venivano nominati Matteo Renzi ed il presidente della Camera, Laura Boldrini. A tutti e due poi sono state riservate delle pernacchie su invito di Andrea Cioffi.
BERLUSCONI RIVITALIZZATO - Dello stesso tenore le parole di Roberta Lombardi, primo capogruppo alla Camera per il Movimento, che parla apertamente di una crisi di nervi del Partito Democratico che ha avuto il risultato di far tornare Silvio Berlusconi nella scena politica: «La prima cosa fatta dal segretario del Pd è stata rivitalizzare la salma Berlusconi, nemmeno Frankenstein aveva osato tanto. Poi, resosi conto della cazzata, si è chiesto come recuperare, decidendo di sparigliare le carte». Secondo Roberta Lombardi, l’esecutivo passa dalla palude alle sabbie mobili. Contestualmente il deputato lancia anche il suo attacco a Montecitorio: «Lì dentro è una gabbia di matti, ma anche di criceti. Giriamo sulla ruota, ci fanno correre e correre per non cambiare nulla».
L’ATTACCO DI DI BATTISTA - Alessandro Di Battista, presente anche lui al presidio davanti a Montecitorio, appare sicuro e rivolgendosi alla folla arringa: «Resistete, è solo questione di tempo. Vinceremo noi. Questa è gentaglia. Ma voi, venendo qui, dimostrate che questo sistema è alla fine, è solo questione di tempo». Di Battista coglie l’occasione per lanciare uno sguardo alle elezioni europee invitando i convenuti a votare Cinque Stelle per dare una risposta seria in Europa: «Hanno paura. Alle Europee hanno sempre messo persone come Iva Zanicchi o Mastella. Mancava solo Drupi. Ora serve gente che faccia capire alla Merkel che il popolo italiano è sovrano e non servo. Sfondare quota 30% è possibile, ma abbiamo bisogno di tutti voi». Il deputato Carlo Sibilia, ripreso dalla collega Giulia Grillo, ha dichiarato che per loro questa crisi si configura come un alto tradimento.
PARLA SANTANGELO - Presente anche il consigliere regionale Davide Barillari che ha rivendicato l’occupazione della Pisana per 26 ore perché «sono dei corrotti». Il Messaggero riprende poi la voce dell’attuale capogruppo al Senato per il Movimento, Maurizio Santangelo, che difende la scelta pentastellata di consultare i cittadini evitando i palazzi del potere: «Queste sono le vere consultazioni, non la farsa in scena in queste ore al Quirinale. Quelle al Colle sono controconsultazioni farsa. Noi parliamo con i cittadini, per questo siamo in piazza. Quello che avremmo detto a Napolitano lo diciamo ai cittadini, dunque il Presidente avrà modo di consultarci ascoltando loro». Santangelo ha attaccato la politica per una mancata formalizzazione della crisi nelle sedi più opportune lanciando un’accusa importante: «Sono le Camere che danno fiducia e sfiducia agli esecutivi. Invece, tutto si è svolto in una sede politica. E questo è molto, molto grave». (Photocredit Twitter)
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