Vicentino, sindaco propone tassa per i gay
L'idea è del primo cittadino di Albettone. Che voleva «denomadizzare» il comune.
29 Agosto 2015
L'ultima arriva dal Vicentino.
«Vedrei bene una tassa sugli omosessuali. Non potendo procreare non faranno figli, e allora mi chiedo: Chi porterà avanti la nazione?», ha dichiarato in un'intervista all'emittente Antennatre il sindaco di Albettone (comune di 2 mila anime) Joe Formaggio, lo stesso che aveva esortato i propri concittadini a dormire con «il fucile sotto il cuscino» così da sistemare a dovere eventuali assalti da parte dei rom.
NESSUNA OMOFOBIA, SOLO DUE CONTI. Nessun attacco omofobico, ha cercato di minimizzare il primo cittadino, ma il frutto di una riflessione e di due conti fatti con carta e penna: «Visto che una coppia gay», è il cosiddetto ragionamento, «non avrà mai dei figli, e che la nazione ha bisogno di nuovi bambini italiani, più coppie gay ci saranno e meno figli si avranno. In pratica la coppia gay si esaurisce con i due componenti, non ci saranno figli che continueranno a pagare le tasse e a portare avanti lo sviluppo della nazione».
«La tassa», ha poi aggiunto, «potrebbe servire per aiutare le famiglie con figli. Io ho tre figli e sono orgoglioso della mia famiglia».
Andrebbe chiesto al sindaco se pensa di applicare la gabella anche alle coppie etero che di figli, però, non possono averne.
JOE INDAGATO PER ISTIGAZIONE ALL'ODIO RAZZIALE. Joe Formaggio, che ha mancato l'elezione alle ultime regionali in Veneto - dove si era candidato con Fratelli d'Italia a sostegno di Luca Zaia - non è del resto nuovo a dichiarazioni e iniziative plateali. Che lo hanno portato spesso sulle pagine dei quotidiani azionali. Ma hanno anche attirato l'attenzione delle Procure. Come quando nell'aprile scorso finì indagato a Vicenza per istigazione all'odio razziale (legge Mancino) dopo aver fatto affiggere nel paese cartelli di «divieto ai nomadi». Tolti subito dopo da Prefettura e Procura di Vicenza.
Non volevano essere semplici divieti di sosta. Formaggio aveva spiegato di volere un «comune denomadizzato».
«Ci sono stati dei furti in passato», aveva spiegato, «quando erano state viste carovane e altri 'baldacchini' vari. Noi rotture di c... nel nostro comune non ne vogliamo. Facciamo come nel Far West, quando scrivevano gli avvisi alle porte del paese».
L'INVENTORE DI «IO STO CON STACCHIO». Ma il 'sindaco-sceriffo' di Albettone era salito alla ribalta già in precedenza, guidando la protesta dei comitati cittadini all'indomani della tragica rapina alla gioielleria a Ponte di Nanto, quando il benzinaio Graziano Stacchio sparò a un bandito - poi identificato in un nomade - uccidendolo. Fu una sua idea la t-shirt con lo slogan «Io sto con Stacchio», poi adottata per la campagna sulla sicurezza da Fratelli d'Italia e Lega.
«Vedrei bene una tassa sugli omosessuali. Non potendo procreare non faranno figli, e allora mi chiedo: Chi porterà avanti la nazione?», ha dichiarato in un'intervista all'emittente Antennatre il sindaco di Albettone (comune di 2 mila anime) Joe Formaggio, lo stesso che aveva esortato i propri concittadini a dormire con «il fucile sotto il cuscino» così da sistemare a dovere eventuali assalti da parte dei rom.
NESSUNA OMOFOBIA, SOLO DUE CONTI. Nessun attacco omofobico, ha cercato di minimizzare il primo cittadino, ma il frutto di una riflessione e di due conti fatti con carta e penna: «Visto che una coppia gay», è il cosiddetto ragionamento, «non avrà mai dei figli, e che la nazione ha bisogno di nuovi bambini italiani, più coppie gay ci saranno e meno figli si avranno. In pratica la coppia gay si esaurisce con i due componenti, non ci saranno figli che continueranno a pagare le tasse e a portare avanti lo sviluppo della nazione».
«La tassa», ha poi aggiunto, «potrebbe servire per aiutare le famiglie con figli. Io ho tre figli e sono orgoglioso della mia famiglia».
Andrebbe chiesto al sindaco se pensa di applicare la gabella anche alle coppie etero che di figli, però, non possono averne.
JOE INDAGATO PER ISTIGAZIONE ALL'ODIO RAZZIALE. Joe Formaggio, che ha mancato l'elezione alle ultime regionali in Veneto - dove si era candidato con Fratelli d'Italia a sostegno di Luca Zaia - non è del resto nuovo a dichiarazioni e iniziative plateali. Che lo hanno portato spesso sulle pagine dei quotidiani azionali. Ma hanno anche attirato l'attenzione delle Procure. Come quando nell'aprile scorso finì indagato a Vicenza per istigazione all'odio razziale (legge Mancino) dopo aver fatto affiggere nel paese cartelli di «divieto ai nomadi». Tolti subito dopo da Prefettura e Procura di Vicenza.
Non volevano essere semplici divieti di sosta. Formaggio aveva spiegato di volere un «comune denomadizzato».
«Ci sono stati dei furti in passato», aveva spiegato, «quando erano state viste carovane e altri 'baldacchini' vari. Noi rotture di c... nel nostro comune non ne vogliamo. Facciamo come nel Far West, quando scrivevano gli avvisi alle porte del paese».
L'INVENTORE DI «IO STO CON STACCHIO». Ma il 'sindaco-sceriffo' di Albettone era salito alla ribalta già in precedenza, guidando la protesta dei comitati cittadini all'indomani della tragica rapina alla gioielleria a Ponte di Nanto, quando il benzinaio Graziano Stacchio sparò a un bandito - poi identificato in un nomade - uccidendolo. Fu una sua idea la t-shirt con lo slogan «Io sto con Stacchio», poi adottata per la campagna sulla sicurezza da Fratelli d'Italia e Lega.
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