sabato 5 settembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo.

Pubblichiamo quella foto su tutti i siti e social e diamo il Pulitzer all'autore

Di Angelo Maria Perrino

ba,bino
bambino morto migranti immigrazione profughi

Non son d'accordo col nostro Francesco Pira, sociologo ed esperto di comunicazione che ècontrario alla pubblicazione della foto del bimbo siriano morto... Quella foto, grazie alla scelta coraggiosa di molti direttori di giornale, ha scosso l'opinione pubblica mondiale e svegliato l'Europa, flaccida, egoista e distratta, modificando in profondità la percezione e la consapevolezza della gravità epocale dell'emergenza emigrazione.

Non bisogna mai operare scarti di verità, caro Francesco, poiche' senza verità non c'è libertà, come diceva papa Woityla. Bisogna rispettare la realtà così come essa  ci si manifesta, anche cruda, senza filtri arbitrari e censure autoritarie.

Grazie proprio  a quella foto il sacrificio del povero bambino siriano (e del suo fratellino)  assume un senso simbolico altissimo  e dirimente. E obbliga gli Stati e i governanti a ben maggiore serietà, pragmatismo e senso di responsabilita'.

Propongo il premio Pulitzer all'autore della foto, un capolavoro giornalistico e un'opera d'arte di rara bellezza ed efficacia comunicativa. E suggerisco a tutti i giornali, a tutti i comunicatori professionali e ai semplici lettori di diffondere quella foto simbolo di un'epoca contraddittoria e disumana, metafora delle ingiustizie planetarie e delle distorsioni dell'economia. E monito e sprone  a impegnarsi per un profondo cambiamento delle politiche sociali locali e internazionali. Nulla, dopo quella foto, restera' uguale, nessuno  da oggi  potrà volgere lo sguardo altrove.

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