Dopo Farage, Orbán. La passione di Grillo per gli impresentabili
Non una parola contro il Muro ungherese, la disumanità della polizia magiara, la marchiatura dei profughi: in questo delirio Grillo chi attacca? Angela Merkel…
Non sono bastate le immagini che hanno fatto il giro del mondo, il triste spettacolo dei migranti bloccati e repressi dalla polizia di Budapest, abbandonati a loro stessi senza l’ombra di un minimo di assistenza. Non è bastato neppure vedere le foto degli addetti alla sicurezza di Praga che con un pennarello marchiano la pelle di donne e bambini, scrivendogli addosso il loro numero identificativo e risvegliando spettri di disumanità che sembravano dimenticati.
In questo delirante scenario, Beppe Grillo non ha perso occasione per scegliere, ancora una volta, di stare dalla parte degli impresentabili. Il suo bersaglio è, come spesso è già successo in passato, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, rea di aver messo il suo Paese a disposizione dell’emergenza, assicurando che la Germania si occuperà ad accogliere tutti i profughi siriani in fuga dalla guerra. Certo, il superamento del Trattato di Dublino non sarà semplice e certo non si può fare in 24 ore.
Ma Grillo non ce la fa, deve attaccare. Guarda i sondaggi, sa che la Merkel non gode di grande simpatia in Italia, non ha dubbi, sceglie di sparare a zero contro la Germania. “La Merkel ha mentito e illuso migliaia di profughi e gettato l’Ungheria nel caos. La scorsa settimana ha annunciato che la Germania avrebbe sospeso il trattato di Dublino per accogliere i profughi siriani provenienti da tutta Europa”, mentre poi “la Germania non ha sospeso Dublino”.
Non una parola contro il Muro di Orbán, contro le marchiature della polizia ceca o contro l’identikit del profugo prospettato dalla Slovacchia. Grillo con gli impresentabili (di nome e di fatto) ci sta benissimo.
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