MAMBO
Italiani, svegliatevi: Salvini è pericoloso
La sua retorica ricorda molto quella nazista: odio e soluzione "fisica" dei problemi.
di Peppino Caldarola
Stupisce che tutti coloro che hanno dedicato gran parte della propria attività pubblica a contrastare Berlusconi stiano sottovalutando il fenomeno Salvini.
Non c’è dubbio che il fenomeno Salvini sia in qualche modo figlio del berlusconismo per quella legittimazione di tutti i pensieri cattivi che è stato il vero tratto culturale di questa orrenda seconda repubblica.
Tuttavia il leader leghista è un passo più avanti rispetto sia al contesto creato dal berlusconimso sia allo stesso alveo in cui è cresciuto, il vecchio Carroccio di Bossi.
Salvini è la forma contemporanea del neo-nazismo. Ogni suo ragionamento, diciamo così, è impostato sull’odio verso l’altro e sulla soluzione “fisica” dei problemi che l’altro pone con la propria presenza: la ruspa, la cacciata, il fare tabula rasa.
L'AGGRESSIONE DELLE MINORANZE. Salvini ha una tale predisposizione ad aggredire le minoranze, che lui rappresenta come possibili maggioranze (ricordate i discorsi antichi ma riproposti oggi sulla lobby ebraica o sulla lobby gay?), che culturalmente si presenta come il principale “cattivo maestro” per milioni di cittadini.
Molti a destra o a sinistra ne sottovalutano il pericolo perché questa sua aria da ragazzone superficiale che le spara grosse sembra sminuirne la pericolosità, perché i suoi ragionamenti razzistici incontrano le paure di tanti anche a sinistra, perché a sinistra ci si appassiona di più al conflitto di interesse e alla Olgettine che al fenomeno del neo-nascente nazismo.
QUELL'ASSE CON CASAPOUND. Il nazismo si incattivì subito alla nascita ma radunò all’inizio ex combattenti e tedeschi frustati dalle sanzioni post-guerra e dall’impoverimento del ceto medio, in cui c’erano molti che avevano anche votato partiti democratici e persino di sinistra.
A questa gente diede un nemico, gli ebrei, e una organizzazione che partì da una identità etnica, noi i puri gli altri, tutti gli altri, impuri, noi padroni a casa nostra, gli altri fuori e addirittura da eliminare.
Il ragionamento di Salvini non è diverso. Non per caso trova normale allearsi con CasaPound. Sono loro i suoi referenti culturali, è con loro che vuole fare strada. La sottovalutazione di Salvini dovuta alla sua spesso comica sovraesposizione mediatica distoglie dal fatto che i fenomeni di cui parliamo sono dilatati nella percezione pubblica proprio dalla sua ossessiva propaganda xenofoba.
UN UOMO FURBO E PERICOLOSO. Nessuno dei problemi che abbiamo di fronte, le grandi migrazioni ad esempio, si possono risolvere in breve tempo né può risolverli un Paese solo, ma Salvini dice agli italiani che non è così, basta un governo “fisico” e tutto torna normale.
Io non so se Salvini è intelligente. Sembrerebbe di no. È sicuramente furbo, ma è soprattutto un pericolo, quel pericolo che Berlusconi, suo padre spirituale, non era.
L’antiberlusconismo era un coacervo di cose confuse, l’antisalvinismo è un orientamento semplice e trasparente che può servire a sdoganare i buoni pensieri.
Non c’è dubbio che il fenomeno Salvini sia in qualche modo figlio del berlusconismo per quella legittimazione di tutti i pensieri cattivi che è stato il vero tratto culturale di questa orrenda seconda repubblica.
Tuttavia il leader leghista è un passo più avanti rispetto sia al contesto creato dal berlusconimso sia allo stesso alveo in cui è cresciuto, il vecchio Carroccio di Bossi.
Salvini è la forma contemporanea del neo-nazismo. Ogni suo ragionamento, diciamo così, è impostato sull’odio verso l’altro e sulla soluzione “fisica” dei problemi che l’altro pone con la propria presenza: la ruspa, la cacciata, il fare tabula rasa.
L'AGGRESSIONE DELLE MINORANZE. Salvini ha una tale predisposizione ad aggredire le minoranze, che lui rappresenta come possibili maggioranze (ricordate i discorsi antichi ma riproposti oggi sulla lobby ebraica o sulla lobby gay?), che culturalmente si presenta come il principale “cattivo maestro” per milioni di cittadini.
Molti a destra o a sinistra ne sottovalutano il pericolo perché questa sua aria da ragazzone superficiale che le spara grosse sembra sminuirne la pericolosità, perché i suoi ragionamenti razzistici incontrano le paure di tanti anche a sinistra, perché a sinistra ci si appassiona di più al conflitto di interesse e alla Olgettine che al fenomeno del neo-nascente nazismo.
QUELL'ASSE CON CASAPOUND. Il nazismo si incattivì subito alla nascita ma radunò all’inizio ex combattenti e tedeschi frustati dalle sanzioni post-guerra e dall’impoverimento del ceto medio, in cui c’erano molti che avevano anche votato partiti democratici e persino di sinistra.
A questa gente diede un nemico, gli ebrei, e una organizzazione che partì da una identità etnica, noi i puri gli altri, tutti gli altri, impuri, noi padroni a casa nostra, gli altri fuori e addirittura da eliminare.
Il ragionamento di Salvini non è diverso. Non per caso trova normale allearsi con CasaPound. Sono loro i suoi referenti culturali, è con loro che vuole fare strada. La sottovalutazione di Salvini dovuta alla sua spesso comica sovraesposizione mediatica distoglie dal fatto che i fenomeni di cui parliamo sono dilatati nella percezione pubblica proprio dalla sua ossessiva propaganda xenofoba.
UN UOMO FURBO E PERICOLOSO. Nessuno dei problemi che abbiamo di fronte, le grandi migrazioni ad esempio, si possono risolvere in breve tempo né può risolverli un Paese solo, ma Salvini dice agli italiani che non è così, basta un governo “fisico” e tutto torna normale.
Io non so se Salvini è intelligente. Sembrerebbe di no. È sicuramente furbo, ma è soprattutto un pericolo, quel pericolo che Berlusconi, suo padre spirituale, non era.
L’antiberlusconismo era un coacervo di cose confuse, l’antisalvinismo è un orientamento semplice e trasparente che può servire a sdoganare i buoni pensieri.
Martedì, 01 Settembre 2015
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