La Germania non è solo Frau Merkel e i neonazisti che danno fuoco ai centri d'accoglienza, ovviamente ci sono molte altre persone che - come in altre parti d'Europa - aiutano i rifugiati. Incredibile vero?
Sì, è la solita storia delle persone che provano a dare una mano con quello che hanno. Non dovrebbe essere definito buonismo perché è qualcosa di naturale che non c’entra nulla con gli slogan sul “restare umani”. È successo in Italia ad esempio quando Silvio Calò, di Treviso, ha annunciato di voler accogliere in casa sua sei profughi. Ovviamente i leghisti (quelli del “prendeteveli a casa vostra) hanno avuto da ridire anche su quello e hanno accusato Calò di lucrare sull’ospitalità data agli immigrati, ovviamente non era vero.
TRECENTO VOLONTARI PER L’ACCOGLIENZA
Ma gli italiani non sono i soli a voler aiutare. I tedeschi, ad esempio, non sono mica tutti come i neonazisti che danno fuoco ai centri d’accoglienza o Angela Merkel che fa piangere le bambine palestinesi. Ad esempio c’è Thomas Rieser che ha fatto in modo di ospitare, nella sala prove di una scuola di tango di Berlino, una settantina di rifugiati provenienti da Siria, Pakistan, Afghanistan, Russia ed altri paesi. Nel post su Facebook Rieser spiega che non ha fatto tutto da solo e ringrazia la scena del tango berlinese per aver contribuito mettendo a disposizione non solo due locali ma anche tutto il necessario (generi alimentari, prodotti igienici e quant’altro) per poter accogliere i profughi. Ma al di là dei beni materiali gli amici e colleghi di Rieser hanno messo a disposizione loro stessi e le loro competenze. Come spiega la descrizione del gruppo Facebook nato per coordinare gli aiuti c’è chi ha fatto il cuoco, chi l’autista, chi invece il traduttore, il tutto senza pretendere di ottenere nulla in cambio, anzi molte persone hanno fatto donazioni volontarie per poter consentire all’impresa del centro di accoglienza di tirare avanti. E quello di Berlino non sembra un caso isolato, in un video postato da Talal Abk su Facebook si vedono i cittadini di Oer Erkenschwick (vicino Dortmund) accogliere l’arrivo delle corriere con a bordo i rifugiati.
GLI AIUTI ALLA STAZIONE DI MONACO
Qualcuno magari può fare il confronto con l’accoglienza riservata dai cittadini di Casale San Nicola o quella degli abitanti di Quinto di Treviso ma non è quello il punto, perché episodi di violenza e di intolleranza ci saranno sempre e non ha senso dire che i tedeschi sono migliori di noi. Ad esempio anche a Milano i cittadini hanno portato aiuto e generi di conforto ai migranti costretti ad accamparsi nella stazione così come hanno fatto i tedeschi a Monaco in una situazione analoga. Forse però episodi di questo genere, oltre a dare l’esempio, possono aiutare a scardinare molti dei pregiudizi tra popoli europei mettendo le cose nella giusta prospettiva, quanti italiani hanno pensato che i tedeschi fossero solo dei nazisti per il modo in cui i politici tedeschi stanno gestendo la crisi del debito greco?
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