Nuove intimidazioni a Valeria Grasso
Distrutta la targa della sua palestra
L’episodio è avvenuto nel quartiere palermitano di San Lorenzo. Nei mesi scorsi all’imprenditrice antiracket era stata rafforzata la scorta. La solidarietà dell’Italia dei Valori
Ancora un’intimidazione nei confronti dell’imprenditrice e testimone di giustizia Valeria Grasso, che in passato aveva denunciato gli aguzzini del racket delle estorsioni. Ignoti hanno distrutto la targa della sua palestra, nel quartiere San Lorenzo, che era stata riaperta poco tempo fa. L’insegna è stata divelta.
Si tratta dell’ennesimo atto di intimidazione nei confronti della donna, presidente dell’associazione “Legalità e libertà”, in prima linea nella lotta alla mafia e per diffondere anche fra i giovani la cultura della legalità e del rispetto delle regole.
Lo scorso mese di novembre, proprio a seguito di altri episodi intimidatori, le era già stata rafforzata la scorta. L’imprenditrice, che è anche responsabile nazionale del laboratorio contro le mafie di Idv, ha incassato in queste ore la solidarietà dei consiglieri comunali Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, e della coordinatrice del dipartimento donne Sicilia dell’Italia dei Valori, Linda Brusca.
“Voglio esprimere la mia solidarietà e quella di tutto il partito all’imprenditrice, alla testimone di giustizia, all’amica, alla compagna di partito, alla donna, alla mamma Valeria Grasso – sottolinea il leader nazionale del suo partito Ignazio Messina -. Dopo la solidarietà alla Grasso, mi corre l’obbligo rivolgere delle parole a coloro che cercano di farla impaurire. “Avete paura perché con lei avete perso. Ha perso l’arroganza che cerca di mettere in ginocchio una città. Ha perso l’alterigia del vostro modo di vivere vessando le persone oneste. Ha perso la vostra insolenza nel non saper costruire nulla se non ricattando, estorcendo e minacciando. Avete perso. Ha vinto lo Stato, ha vinto l’imprenditoria sana siciliana e palermitana che lei rappresenta, ha vinto Valeria Grasso e il coraggio di una persona per bene che ama la sua terra, la sua città e si rifiuta di stare in silenzio”.
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