giovedì 8 gennaio 2015

Grillo e Salvini sono proprio il peggio del peggio della politica italiana.


STRATEGIA 

Charlie Hebdo, la destra sguazza nell'odio

Le Pen per la pena di morte. Salvini fomenta paure per racimolare voti. Gli xenofobi cavalcano la strage.

Mentre la civiltà tutta - occidentale e musulmana - cerca di ritrovare le forze per rialzarsi dalla strage alla redazione di Charlie Hebdo e si interroga stringendo in pugno candele e matite spezzate, una politica - una certa politica - si azzuffa, cavalca 12 vittime e si affanna per trarre il massimo profitto dal sangue.
Rotolandosi in quello scontro di civilità che è tanto caro alla destra xenofoba.
Perché in quel pozzo senza fondo, fatto di paura e allarme indiscriminato, raccoglie voti e consensi.
Irrigandolo con il dubbio insinuante che dietro ogni barba lunga, ogni hijab e ogni Corano vicino di casa ci sia in realtà un terrorista pronto a uccidere o a farsi esplodere.
IL NEMICO È TRA DI NOI. Il nemico, insomma, è nel nostro giardino. Magari è il barbiere o il macellaio del quartiere. O il padre della compagna di scuola dei nostri figli. E perché non quel ragazzo serio con le cuffie che ogni mattina prende la metro senza salutare nessuno.
LA PENA? CAPITALE. Accade così che la signora Marine Le Pen lanci l'idea di un referendum per reintrodurre nella République la pena di morte. Quale occasione migliore.
Dimenticandosi delle tante Une, le prime pagine, non esattamente aimable che il settimanale satirico colpito dall'efferatezza integralista le ha dedicato.

E di una in particolare che ritrae il direttore Charb che bacia in bocca appassionatamente un islamico sotto la scritta 'L'amour est plus fort de la haine'. L'amore è più forte dell'odio.
Già, ma tanto anche questa era satira, madame Le Pen. E in quanto tale non va presa sul serio.

E intanto la Lega vuole chiudere le frontiere

In Italia non è che si respiri un'aria migliore.
Matteo Salvini è stato il primo a sventolare il vessillo del «Ve l'ho sempre detto».
E così propone di chiudere le frontiere, perché - scrive il social segretario della Lega dosando attentamente il maiuscolo - «sarebbe chiaro che il nemico ormai ce l'abbiamo IN CASA».
Per cui occorre «bloccare l'INVASIONE clandestina in corso, subito».

Si arrabbia Salvini con chi «invece di prendersela con gli assassini, attacca la Lega. Piccoli uomini, che non capiscono il rischio che stiamo correndo».
«ANCHE IL PAPA SBAGLIA». Pure col papa che «sbaglia a dialogare con l'Islam». E con chi non si accorge che «intanto a Lampedusa sono sbarcati altri 73 immigrati. Fra le decine di migliaia di CLANDESTINI che sono spariti l'anno scorso in Italia, chi ci assicura non ci fossero futuri terroristi?».

Salvini ignora colpevolmente e consapevolmente che gli inumani assassini di Parigi sono francesi.
Erano già a casa loro. Hanno colpito casa loro. Non sono arrivati su un barcone attraversando il Mediterraneo, ma sono citoyen. Hanno casa, famiglia, un lavoro. E vanno a scuola.
COSÌ AUMENTA IL SUO PUBBLICO. Una cosa però va detta. Il segretario del Carroccio alla fine l'obiettivo lo raggiunge. Con la «rabbia e l'orgoglio» copiaincollati dall'ultima irriducibile icona della destra Oriana Fallaci aumenta il suo pubblico.
Arrabbiati, razzisti, depressi, ignoranti, disoccupati lo seguono con fiducia al grido di «adesso basta, rimandiamoli a casa tutti».

L'Occidentale: «Salvini si vergogni di esistere»

Demagogia e populismo, si sa, in Italia hanno sempre attacchito.
Un successo politico che però non può essere regalato così, senza nemmeno combattere. E qui entra in gioco pure il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
Sul foglio online d'area L'Occidentale, Edmond Dantés - novello Conte di Montecristo - attacca il padano all'arma bianca.

«La Storia, nel suo inesorabile sviluppo, ha sempre conosciuto populisti e demagoghi, individui senza scrupolo che hanno strumentalizzato tragedie immani e vite devastate, pur di conseguire i propri obiettivi», recita l'editoriale.
IL CARROCCIO, CHE SQUALLORE. «Il caso di Matteo Salvini è diverso e ancor più squallido: essendo destinato, forse, alle note di appendice dei manuali scolastici (ci dia retta, anche questa sarebbe per lui gran fortuna), ha deciso di cavalcare l’orrore e lo sgomento per un attacco terroristico al cuore dell’Europa, utilizzando la paura per fornire testimonianza del proprio passaggio su questa Terra. Prendiamo atto di cotanto squallore. Salvini continui a fare la starlette in tivù, con quella faccia di bronzo che riflette la totale insensibilità al dolore. E si vergogni, si vergogni di esistere».
DESTRA ITALIANA FATISCENTE. Anche questa è campagna elettorale. E una destra fatiscente e travestita come quella italiana non può permettersi il lusso di perdere un solo voto.
Per cui poco importa se ci si debba rialzare da un altro 11 settembre. Se integralisti folli cerchino di infiammare lo scontro di civilità che paradossalmente non ha civilità. Un posto in parlamento, per qualcuno, è più importante che essere semplicemente Charlie.

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