sabato 10 gennaio 2015

E vai. Ancora altri espulsi. Vai Casaleggio. Vai Benzi da Voghera. Vai Grillo.

Galassia 5 Stelle, espulsi i “ribelli” di Latina 

venerdì, gennaio 9th, 2015  
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Attivisti del Movimento 5 Stelle (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Attivisti del Movimento 5 Stelle (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Nelle stesse ore in cui veniva approvata la Legge di stabilità, due senatori, Ivana Simeoni e Giuseppe Vacciano, e un deputato, Cristian Iannuzzi, figlio della Simeoni, tutti provenienti da Latina, annunciavano la propria decisione di dimettersi dal Parlamento, chiedendo però nel contempo di restare all’interno del Movimento 5 Stelle. Una richiesta che però in queste ore è stata di fatto respinta dalla leadership pentastellata, come spiega lo stesso deputato, che oggi pomeriggio comunica di aver ricevuto un sms dal capogruppo alla Camera, Alessio Villarosa: “Ringrazio Alessio Villarosa per sms in cui mi avvisa dell’espulsione dal gruppo parlamentare senza il voto dell’assemblea e della rete. Attendo motivazioni”.
Le motivazioni però sono presumibilmente in un lungo post in cui il deputato racconta di quanto sarebbe accaduto durante “l’assemblea del Senato, molto dibattuta. Ci sono stati interventi di diversi senatori ed anche di alcuni collaboratori. Il capogruppo Airola ci ha tenuto a precisare che aveva parlato con Casaleggio e che questi avrebbe rispettato la decisione dei senatori. quindi si è passati ai voti ed a larghissima maggioranza i senatori M5S hanno espresso la volontà che Simeoni e Vacciano restassero nel gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle. D’altronde non vi erano appigli formali e neanche teorici”.
Iannuzzi racconta quindi di “un Airola in difficoltà, prostrato, combattuto, che chiama Vacciano su mandato di Casaleggio e lo prega di uscire dal gruppo M5S per evitare la cacciata per mano del blog” e si chiede “come si è giunti a tanto non lo so e non ve lo so spiegare. Certo in questi quasi due anni passati in Parlamento, ne son successe di cose nel M5S. Decisioni calate dall’alto apparentemente insensate, provocatorie, a tratti dispotiche. Votazioni sul blog quantomeno discutibili, aperte e chiuse di corsa e qualche volta con quesiti cambiati in corso di votazione”.

Il conflitto di interessi di Casaleggio

Infine il deputato denuncia: “Come è potuto succedere che un portavoce M5S, eletto capogruppo da un’assemblea di suoi pari col compito di portare la voce di quegli stessi parlamentari, invece di rispettare le decisioni prese democraticamente in assemblea, abbia accettato di assumere il ruolo di tagliatore di teste per conto di Casaleggio, un imprenditore che presta dei servizi informatici – a fini di lucro – al blog di Beppe Grillo (piattaforma ufficiale del MoVimento 5 Stelle), ed ha assunto – in perfetto conflitto di interessi – anche il ruolo di capo politico vicario, posizionandosi al vertice della piramide a 5 Stelle”.


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