Il blog espelle Pinna e Artini: dissidenti vanno a parlare con Grillo
Il leader genovese: «I cittadini deputati stanno violando da troppo tempo la restituzione di parte dello stipendio». Movimento a un passo dalla scissione
Il 69,8% hanno detto sì e il 32% no. La rete ha così deciso per l’espulsione dal Movimento 5 Stelle dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna avanzata oggi da Beppe Grillo sul suo blog. «I cittadini deputati stanno violando da troppo tempo la restituzione di parte dello stipendio», aveva sentenziato il leader genovese. In giornata si erano mobilitati in difesa degli eletti diversi colleghidel Movimento e la base che aveva posto sia sui social che sul portale diverse critiche. Una delegazione di deputati del M5S, guidata da Artini, sta raggiungendo Grillo per incontrarlo di persona. A dirlo Ansa.
LA DELEGAZIONE ARRIVATA A MARINA DI BIBBONA - Una cinquantina di attivisti del Movimento 5 stelle si è riunita nella piazza di Marina di Bibbona, a poca distanza dall’abitazione di Grillo, che dovrebbe restare in Toscana fino a domani mattina. Dopo circa due ore si sono allontanati. Intanto è arrivata anche la delegazione di parlamentari guidata da Massimo Artini, tra questi figurano Tatiana Basilio, Federica Daga e Marco Baldassarre. In precedenza Grillo ha avuto un colloquio di due ore con un altro deputato pentastellato, Samuele Segoni. Paola Pinna ha invece fatto sapere di non essersi aggregata alla delegazione perché trattenuta da «impegni istituzionali». Grillo avrebbe ascoltato le ragioni di chi lo ha raggiunto ma secondo quanto viene riferito non si sarebbe mosso dalle proprie posizioni, limitandosi a dire di volersi adeguare a quanto stabilito dalle votazioni del blog.
PINNA E ARTINI: DIFESA DA ESPULSIONI – In giornata sia Pinna che Artini hanno cercato di difendersi dalle accuse. «Non è vero che mi son tenuta i soldi – ha spiegato Pinna – ma ho versato la parte prevista dal codice di comportamento al Fondo di garanzia per le PMI e i risparmi sui rimborsi forfetari di soggiorno a Roma alla Caritas. Perchè c’è chi sta molto peggio di chi ancora può chiedere un prestito seppur assistito da garanzia dello Stato: c’è anche chi ha chiuso l’attività e chi ha perso il lavoro o non l’ha mai avuto». Artini ha aggiunto: «Fermo restando che le dichiarazioni sulla mia rendicontazione sono false e del tutto tendenziose (rendicontazioni disponibili su www.massimoartini.it), tengo a sottolineare che la reale violazione del codice di comportamento non è stata condotta dal sottoscritto, ma dallo stesso blog gestito dalla Casaleggio Associati srl, il quale, ergendosi a cattedra morale, ha chiaramene bypassato, invertendole, le regole indicate dallo stesso codice etico».
ESPULSIONI M5S: TIRENDICONTO.IT FERMO – La richiesta di espulsione arriva con metodi poco “ortodossi”. In molti hanno lamentano la mancanza di step necessari (una assemblea degli eletti che non c’è stata) e sopratutto i parlamentari hanno parlato pubblicamente di una richiesta di chiarimenti per il sito tirendiconto.it, mai avvenuta. Solo un parlamentare sui 143 cinquestelle di Camera e Senato risulta in regola e ha infatti presentato la rendicontazione delle proprie spese fino al mese di ottobre. Chi è? Vittorio Ferraresi. Il resto? Escludendo Filippo Gallinella ed Emanuele Cozzolino, fermi ad agosto, per quasi tutti i deputati e senatori le rendicontazioni sono ferme allo scorso giugno.
ESPULSIONE ARTINI E PINNA: I COLLEGHI M5S CONTRO – «Artini e Pinna hanno bonificato e rendicontato. Sul Fatto Quotidiano le prove», aveva spiegato sui socail Eleonora Bechis, deputata. Patrizia Terzoni, deputata M5S marchigiana, aveva rilanciato in giornata l’hashtag #BeppeQuestaVoltaNonCiSto: «Hanno rendicontato e restituito tutto! Lo staff, i capigruppo e tutti noi deputati lo sappiamo! Sono mesi che chiediamo una congiunta sui problemi connessi al tirendiconto e non ci è stata mai e dico mai concessa». Inutile dire che la mossa, dopo le tensioni interne, rischia di far discutere. La votazione è stata attiva fino alle 19 e stavolta si è chiesto l’appello direttamente alla rete, senza spazio di risposta ai deputati sul blog né consultazione dell’assemblea congiunta (step antecedente che in genere si fa prima della votazione on line). Su Twitter in diversi hanno criticato la mossa di Grillo, tra cui anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione, dovremmo essere noi i primi a rispettarle. Se la votazione in corso non verra’ revocata, come in altre occasioni è stato fatto, voterò convintamente No».
«Non ne posso più di sentir parlare di espulsioni. Questa è chiaramente una dichiarazione di guerra», aveva criticato Marco Baldassarre su Facebbok, collega M5S di Artini e Pinna. «In questo post ci sono scritte un mucchio di cazzate. Massimo non esce. Il demente che ha scritto questo post, e posso immaginare chi è, non si ricorda che sul codice di comportamento c’è scritto che le richieste di espulsione vanno prima ratificate dall’assemblea. Poi non è neanche arrivata l’email che avvisa che sul blog è in corso un sondaggio o una votazione, di solito arriva tutte le volte. Avete deciso di distruggere il M5S? Lo state decidendo voi». E c’è chi tra gli eletti parla oramai di blog in mano ad ignoti:
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