sabato 29 novembre 2014

Camusso è rimasta alle classificazioni del 1800. Poveri diavoli.

Renzi: “Gli imprenditori sono eroi moderni”
Camusso: “Lo dica a lavoratori e lavoratrici”

di . Categoria: Politica
matteo renzi, renzi a imprenditori
“La riduzione delle tasse come un inizio di un processo rivoluzionario, questo è il nostro obiettivo”, sono le parole che usa il premier Matteo Renzi in un messaggio alla Confederazione nazionale dell’artigianato, parlando di “una riduzione di 18 miliardi di tasse”.
“Ce la faremo – ha aggiunto fermo il premier – perché siamo più forti della crisi. Ciascuno di voi è un imprenditore, un artigiano, un lavoratore: dateci una mano a cambiare il Paese”. ”Chi la mattina si alza mettendo in gioco tutto – ha concluso – è un eroe dei tempi nostri, della quotidianità. Dateci una mano a cambiare l’Italia. Non vogliamo mettere la polvere sotto il tappeto, ma sbaglia chi punta sulla rassegnazione, sul tanto non ce la faremo mai”.
Gli artigiani rispondo al premier attraverso la voce del loro presidente Daniele Vaccarino: Bisogna “scongiurare il rischio che si introducano nelle imprese, con meno di 15 dipendenti, oneri nuovi e difficilmente sostenibili”, parlando della riforma del mercato del lavoro. Perché “la pressione fiscale sulle imprese ha, ormai, raggiunto livelli incompatibili con lo sviluppo del paese. La sua riduzione deve diventare una priorità assoluta dell’azione di governo”.
A rispondere, con toni non certo concilianti, è la leader della Cgil Susanna Camusso: “Vorrei che lo dicesse alle lavoratrici di Ragusa che vivono in una condizione di caporalato e di sfruttamento sessuale, vorrei che lo dicesse a quelli che stanno nei vari consorzi indagati per corruzione, vorrei che si evitasse di creare delle figure di eroi quando il grande dramma del nostro Paese sono venti anni di mancati investimenti”.
Intanto a Mirandola (Modena), dove si svolge l’assemblea, è stato organizzato un presidio di protesta da alcune sigle sindacali: si tratta di una protesta di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil Emilia-Romagna contro la scelta di recedere nella propria struttura dall’applicazione del contratto nazionale di lavoro del terziario e di tutta la contrattazione integrativa.

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