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ROMA - Lo si voglia edulcorare chiamandolo dibattito interno, magari riflessione, o ci si spinga fino a parlare di resa dei conti e rivolta, è un fatto che nel Movimento Cinque Stelle strategia e leadership sono, per la prima volta, messi seriamente in discussione dopo il risultato deludente delle regionali in Emilia Romagna e Calabria. L'epicentro della tempesta in queste ore è lo scambio polemico in corso tra il deputato Walter Rizzetto e il leader Beppe Grillo. Ma è in gran parte del movimento che si parla ormai apertamente di errori, strategie fallimentari e leadership da sovvertire.

La giornata si apre con Rizzetto che a Omnibus, su La7, apre il fronte: "Per analizzare il voto in Emilia Romagna e Calabria che non ci soddisfa serve parlare e stare intorno a un tavolo per far capire quello che ha funzionato, ma anche quello che non ha funzionato in un anno e mezzo di esperienza parlamentare. Se parte dell'elettorato ci ha abbandonato bisogna fare autocritica non violenta per apportare dei miglioramenti. Dobbiamo parlare. L'elettorato deve sapere che quando il M5S va in tv a parlare di temi che sono nostri cavalli di battaglia non deve avere nulla da temere nei confronti di altri competitor".

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Si dovrebbe parlare. Invece Grillo scrive. O meglio, sul suo blog qualcuno digita parole di scomunica per Rizzetto. "Il M5s non ritorna nei talk show", quindi la partecipazione del deputato a Omnibus "è stata a titolo del tutto personale, Rizzetto non rappresenta la posizione del M5S, né qualcuno gli ha dato questa responsabilità. Libero di dire la sua opinione e di partecipare ai talk, ma non a nome del M5S".

Dopo aver definito "troppa grazia" il "post a me dedicato", Rizzetto preannuncia la replica sul "mio, umile, blog". Che arriva a stretto giro. "Caro Beppe Grillo - scrive il deputato -, vorrei capire innanzitutto chi scrive i post sul blog e come mai non si firma, quasi mai. Dai feedback ricevuti mi pare evidente che il problema ora sia più tuo che mio. Fare sana autocritica è sintomo di maturità - prosegue -, non solo politica e non sono l'unico a pensarlo. Se ritieni che 'Rizzetto parla a nome suo e non rappresenta il movimento' è altrettanto evidente che io e te abbiamo un problema (#huston ndr)". E ancora: "Non ho detto nulla di sconveniente e non in linea con il M5S, anzi. Se uno vale uno, ciò lo è anche nell'esprimere le opinioni". E "non chiedo il permesso ai tuoi cortigiani per parlare del lavoro che stiamo facendo e comunicarlo a più gente possibile. Il dato elettorale dovrebbe far riflettere te, in primis". Quindi, conclude: "#iononmollo e tu?".

Se in altre occasioni la base aveva utilizzato la rete tanto cara ai guru del M5s per mettere all'angolo le voci stonate del coro, questa volta i militanti si schierano con Rizzetto. Con la deputata Gessica Rostellato che promuove su Twitter un hashtag dedicato: #siamotutticonrizzetto. A cui in tanti si accodano esaltando "Rizzetto che ci ha messo la faccia" e attaccando il vigliacco anonimato di chi ha scritto quel post. Perché "questi diktat anonimi sono la morte del m5s". Altri invitano a essere pragmatici: "Mentre voi vi crogiolate in queste scemenze la gente è incazzata nera o addirittura si ammazza. E poi vi meravigliate che i voti siano scomparsi".

Anche il deputato Mimmo Pisano sta con Rizzetto: "Sono stanco di questi autogol del blog. Walter è stato bravissimo, serio e convincente. La gente deve conoscerci tutti. Chi se non noi rappresentano il M5S?". La deputata bolognese Mara Mucci: "Confesso. Anche io stamattina ero in tv... come da richiesta di centinaia di cittadini in queste ore di post voto".

Con il passare delle ore altri colleghi scendono in campo. Il deputato Tancredi Turco, esponente dell'ala critica: "Trovo incomprensibile il post, Rizzetto è un deputato del M5S e lo rappresenta egregiamente. Tra l'altro, ha detto cose totalmente condivisibili. Il fatto se andare o non andare in tv deve essere una decisione presa con una consultazione sul blog, in modo da dare a tutti gli attivisti la possibilità di esprimersi".

La collega Eleonora Bechis aggiunge: "Ancora una volta ci si rinchiude nel blog invece di ascoltare #siamotuttirizzetto". Il deputato Sebastiano Barbanti: "Cosa ne pensate? È giusto rinchiuderci ancora una volta nel blog oppure ascoltare?". Dalla Camera al Senato, ecco Serenella Fucksia prendere di petto su Facebook non solo lo staff - Ilaria Loquenzi, ufficio stampa M5S alla Camera, Rocco Casalino responsabile della comunicazione -, ma anche quei "cerchi magici stellari, quelli autorevolissimi che contano e fanno tendenza, che percepirono le elezioni europee scorse come una sconfitta, ma oggi a commento dei ben peggiori risultati ottenuti a livello regionale, fanno negazionismo". 

Rizzetto, dunque, non è solo. E, dopo il negazionismo, c'è chi accusa Grillo di strumentale revisionismo. Ovvero, di aver infilato sul blog proprio ieri, nel day after elettorale, un'intervista allo storico Arrigo Petacco. Che sostiene la tesi di un Mussolini non responsabile dell'assassinio di Giacomo Matteotti. Una "trovata assolutoria" duramente contestata in una nota da Ernesto Nassi, presidente dell'Anpi Provinciale di Roma. Che invita "gli esponenti del Movimento 5 Stelle a non ricadere in strumentalizzazioni che, certamente non li onorano. Li invito invece a leggere gli interventi alla Camera di Giacomo Matteotti per capire come svolse il suo impegno in nome degli italiani, pagandolo con la vita".