lunedì 24 novembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

ANALISI 

Regionali, Salsi sul M5s: «Ormai Grillo fa solo ridere»

Spese pazze. Faide. Cerchio magico. E nessuna autonomia. L'ex grillina spiega il flop in Emilia Romagna.More Sharing Services

Il 13% incassato dal Movimento 5 stelle in Emilia Romagna? «Racconta la storia del M5s», spiega a Lettera43.itFederica Salsi, consigliere comunale a Bologna nel Gruppo misto e una delle prime epurate dal duo Grillo-Casaleggio.
Numeri alla mano, non si può parlare di sconfitta o di flop. «Rispetto alle Regionali del 2010, i voti sono cresciuti anche se non di molto. Dai 161 mila per il candidato governatore ai 167 mila di adesso», continua Salsi.
«Per la lista il risultato è sensibilmente migliore: dai 126 mila del 2010 ai 159 mila di questa tornata».
Si è andati dal 6% del 2010 al 13% di oggi. Ma è una vittoria?
CINQUE CONSIGLIERI IN REGIONE. «Grillo lo sosterrà sicuro. In fin dei conti ha portato in Regione cinque rappresentanti contro i due del 2010 anche se grazie all'astensione massiccia» (ha votato solo il 38% degli aventi diritto), sottolinea il consigliere.
Diverso è se si considera la curva di tutte le elezioni. Impossibile non notare una parabola discendente.
Alle ultime Europee in Emilia-Romagna, uno dei primi e più fruttuosi bacini elettorali di Grillo (basta ricordare i bagni di folla ai Vaffa day di Bologna) il M5s si era attestato al 19,2%. Vero è che con un'astensione al 38% le percentuali e le analisi sono da prendere con le molle.
HANNO PESATO LE SPESE PAZZE. I cittadini hanno disertato le urne perché l'intera classe politica locale «non è stata in grado di convincere gli elettori», continua Salsi. A questo va senz'altro aggiunto lo scandalo spese pazze che non ha risparmiato gli esponenti cinque stelle di Via Aldo Moro: Andrea De Franceschi e Giovanni Favia, indagati per peculato ed entrambi epurati, in tempi diversi, dal leader maximo Beppe Grillo.
Non è un caso che il comico genovese abbia fatto un blitz segreto a Bologna per chiudere la campagna elettorale. «È arrivato nella sede Mazzini. Una sala da 150, 200 posti», racconta Salsi. «Era presente lo zoccolo duro grillino. Insomma, se le sono cantate da soli. Non era certo un'iniziativa elettorale».

Hanno prevalso «logiche personalistiche» e rancori

Per l'ex pentastellata hanno prevalso «logiche personalistiche» e rancori. Quello che è stato fatto dai consiglieri regionali M5s in questa legislatura «non è stato per nulla pubblicizzato o reso noto».
E questo perché sono considerati come traditori del Movimento. «Non valorizzare le azioni intraprese e i successi è stato un autogol», commenta Salsi.
Poco o nulla, invece, ha influito l'alleanza discussa e discutibile del M5s con l'Ukip di Nigel Farage che, di fatto, ha azzoppato gli eurodeputati pentastellati.
«L'Europa qua è vista come qualcosa di lontano», spiega il consigliere sorridendo ironica. «E poi chi si ricorda più di cosa è accaduto alle Europee? Abbiamo la memoria corta...».
«ORMAI GRILLO FA SOLO RIDERE». Una cosa è certa: il Movimento 5 stelle è lontano da raggiungere quell'autonomia che Grillo ha più volte annunciato. E auspicato. «È dal 2008 che Beppe dice che il M5s deve camminare con le sue gambe. Ormai fa solo ridere». L'ennesimo mantra ripetuto a uso e consumo del suo popolo.
In realtà per Salsi il tandem Grillo-Casaleggio tiene ben saldo nelle mani il potere e non ha certo intenzione di abdicare.
«Soprattutto in città o regioni con un peso politico coinsistente, come Bologna o l'Emilia-Romagna».
SI È CREATO UN 'CERCHIO MAGICO'. I gruppi che lavorano nei piccoli centri ottengono risultati. E a meno di casi clamorosi non hanno il fiato sul collo. «Ma solo perché a livello nazionale non contano praticamente nulla».
E intorno a loro è cresciuto un Cerchio magico inossidabile, composto dall'attivista Massimo Bugani, il consigliere comunale Marco Piazza, il 'videomaker' Nick il Nero (al secolo Nicola Virzì), la moglie Serena Saetti e Silvia Piccinini, ora a Strasburgo. Sono loro gli uomini di Beppe in Emilia-Romagna.

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