Matteo Salvini e la “bufala” sull’arrivo dell’Ebola in Europa
Il segretario della Lega sul suo profilo Facebook aveva parlato dell'arrivo del primo contagiato nel Vecchio Continente ma si tratta solo del missionario spagnolo rimpatriato da Madrid, non di un immigrato.
LE PAROLE DI MATTEO SALVINI - Prendiamo ad esempio le parole di Matteo Salvini, che parlando di emergenza sanitaria e chiamando in causa l’operazione Mare Nostrum, prova a tirare acqua al suo mulino. Ecco cosa scrive Salvini sulla propria pagina Facebook:
«Malato di EBOLA arriva in Spagna, è il primo caso in Europa.
Ma Renzi e Alfano continuano col suicidio di Mare Nostrum.
Perché secondo voi?»
E qui che Salvini si dimostra poco trasparente. Anche perché Mare Nostrum non c’entra nulla con la vicenda che il segretario della Lega racconta. Infatti, Matteo Salvini si riferisce all’arrivo in Spagna di un uomo affetto da Ebola. Peccato che si tratti di un prete rimpatriato dal proprio governo con un mezzo apposito. Non di un migrante come il suo status sembra far credere, soprattutto tirando in ballo l’operazione “Mare nostrum”.
IL RIMPATRIO DEL MISSIONARIO SPAGNOLO - Il sei agosto è stato rimpatriato in Spagna un anziano missionario con un aereo del governo iberico, giunto in Libera per riportare a casa l’uomo, Miguel Pajares, contagiato dalla malattia. Pajares è così il primo a portare l’infezione in Europa ma si tratta di un rimpatrio organizzato dal governo spagnolo nei confronti di un proprio cittadino. Nessun migrante, tanto meno clandestino.
Inoltre il velivolo, un Airbus 310, è equipaggiato con le misure di sicurezza indicate dai protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità allo scopo di tenere il rischio il più basso possibile, tanto che lo stesso governo ha dichiarato che il rischio è appunto «molto basso». Appare quindi evidente che non si tratta di un clandestino e non si può parlare di emergenza. Come dire, Salvini ha toppato su tutta la linea sia per quanto riguarda il soggetto sia relativamente all’oggetto.
I METODI DI CONTAGIO - Questo ovviamente non può far dimenticare un’emergenza che al momento ha luogo in Africa. Tuttavia, possiamo tranquillizzare Matteo Salvini, la malattia non è arrivata in Italia.
Inoltre, ricordiamo che la malattia non può essere contratta né attraverso il cibo, né attraverso l’aria. Inoltre non ci si può ammalare con l’acqua. L’Ebola è una malattia molto particolare essendo scatenata da un virus che si diffonde tra coloro che sono entrati in contatto con il sangue e i fluidi corporei di soggetti infetti.
IL PROCURATO ALLARME A LAMPEDUSA - Nelle ultime ore la polizia è intervenuta anche denunciando un artigiano torinese di 44 anni che aveva pubblicato su Facebook una fotografia ritraente una persona affetta da gravi piaghe con sotto il messaggio dell’arrivo della malattia a Lampedusa attraverso tre persone infette. Parole che hanno scatenato un’ondata d’indignazione a partire dal ministro della Salute Lorenzin che ha condannato questo tipo d’informazioni ritenute pericolose per la salute pubblica, parlando di un tentativo di procurato allarme. Segno che a volte bisogna stare attenti a ciò che si scrive. Qualsiasi leggerezza potrebbe avere delle conseguenze. Almeno in Europa non ci sono ancora casi conclamati se non quello del sacerdote rimpatriato dopo essere rimasto in isolamento nell’ospedale di Monrovia, in Liberia, dov’è stato ricoverato.
IL DRAMMA IN LIBERIA - E se in Italia possiamo tirare un sospiro di sollievo, in Africa la situazione è ancora difficile. Il presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese come conseguenza dell’epidemia di Ebola, annunciando misure straordinarie per la sopravvivenza dello Stato, aggiungendo che alcuni diritti civili potranno essere sospesi per la crisi. M
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