venerdì 8 agosto 2014

Finalmente ci avviamo sulla strada giusta.

Riforme, nasce il "Senato dei cento": ora tocca ai cittadini

Primo ok al Senato per il ddl Boschi: finisce il bicameralismo perfetto. Dopo l'esame dell'Aula la parola passa ai cittadini che saranno chiamati al referendum. Renzi: non si ferma il cambiamento
Redazione 8 Agosto 2014
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ROMA - L'ultima fatica, oggi in Parlamento. Poi, la parola ai cittadini. Il ddl Boschi, il decreto con le riforme del governo Renzi - in primis quella per il nuovo Senato -, ha superato il primo esame finale. Dopo giorni quanto mai tesi e lunghi, il "Senato dei cento" è passato a Palazzo Madama con 183 voti a favore, quattro astenuti e nessun contrario. Le opposizioni (Sel, Gal, M5S e Lega) e i senatori dissidenti del Pd, come annunciato, non hanno preso parte al voto finale. "Esprimo un ringraziamento per l'equilibrio" dimostrato dal "presidente Grasso", ha detto il ministro Maria Elena Boschi intervenendo in Aula poco prima della votazione.
"Il voto in prima lettura al Senato sul ddl costituzionale è soltanto un primo passaggio perché il lavoro che ci attende è ancora lungo e complesso, ma è un passaggio fondamentale, che ha comportato un lavoro impegnativo di quattro mesi - ha esultato il ministro Maria Elena Boschi in Aula - E' il primo segnale importante della voglia di cambiare il Paese ed è la capacità di rispettare gli impegni presi con i cittadini". Più spavaldo il premier, Matteo Renzi: "Ci vorrà tempo, sarà difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno - ha twittato - potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi #italiariparte #lavoltabuona". 
La svolta decisiva è arrivata giovedì sera quando, dopo due settimane di sedute fiume e al termine di una giornata scandita dalle votazioni a raffica e dalle proteste dei senatori grillini, è stato completato il voto dei quaranta articoli del testo. E sono stati archiviati gli oltre settemila emendamenti con cui opposizione e dissidenti della maggioranza avevano provato a cambiare i connotati della riforma. 
Dopo il passaggio finale in Aula, il decreto sarà sottoposto a referendum. "Ribadisco quanto già annunciato dal Governo - ha spiegato la 'madrina' delle Riforme, Maria Elena Boschi - È un impegno fatto proprio dai partiti della maggioranza. Anche ove si raggiungessero i due terzi del consenso in Parlamento al ddl di riforma costituzionale, il governo, d’accordo con la maggioranza allargata, conferma l’impegno a ricorrere al referendum per dare ai cittadini l’ultima parola sulle riforme costituzionali. 

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