mercoledì 6 agosto 2014

Per decollare i grillini devono prendere l'Alitalia e incontrarsi insieme ai loro compagni nullafacenti, i sindacalisti di Uil e Cisl.

Sondaggi: Renzi resiste nonostante tutto. Non decollano Sel e M5S

06/08/2014 - di 

Lo rivelano le ultime stime sul consenso dei partiti. Gli scontri sulle riforme non penalizzano il Pd e il premier. Che potrebbero vincere anche senza allearsi con la sinistra radicale. Mentre Grillo non risale. Ecco tutti i numeri a confronto

Sondaggi: Renzi resiste nonostante tutto. Non decollano Sel e M5SIl caos delle votazioni e lo scontro con le opposizioni sulla riforma del Senato sembrano non danneggiare affatto l’ampio consenso del Pd e del premierMatteo Renzi. Anzi, a quanto pare ad essere penalizzati in termini di popolarità e fiducia dell’elettorato sono proprio i partiti, come Sel e Movimento 5 Stelle, maggiormente critici nei confronti della maggioranza di larghe intese, oggi stimati mediamente al di sotto di quanto raccolto alle Europee di maggio. A rivelarlo non sono generiche opinioni di osservatori politici ma i numeri diffusi nelle ultime tre settimane da alcuni degli istituti demoscopici che regolarmente durante l’anno (non solo in periodi di campagna elettorale) monitorano le intenzioni di voto degli italiani.

sondaggi 5 agosto

SONDAGGI: CENTROSINISTRA AL 43% – Stando alla media dei sondaggi realizzati nella seconda metà di luglio da DemopolisEuromedia Research,Istituto PiepoliSwg ed Ixè il Partito Democratico vanta oggi un consenso più elevato (41,3%) di quanto raccolto alle urne lo scorso 25 maggio (40,8%), muovendosi precisamente dal 39,3% di voti potenziali indicato da Euromedia (interviste del 18-19 luglio e pubblicazione su Il Mattinale) al 44% stimato daDemopolis (nei giorni 12-14 luglio). Il partito di Nichi Vendola, nel frattempo, viene segnalato ad un livello di preferenze più basso (2,5%) rispetto a quanto ottenuto (4%) alle Europee dalla formazione unitaria della sinistra radicale, la lista Tsipras. nel dettaglio Sel oscilla tra il 2% indicato da Piepoli (sondaggio del 28 luglio reso noto dall’Ansa) al 3,8% segnalato invece da Euromedia. Complessivamente, dunque, se si votasse oggi i due partiti di centrosinistra e di sinistra già alleati alle Politiche del 2013 otterrebbero in media, secondo i sondaggisti, il 43,6% dei voti, ben 13 punti in più di un’ipotetica larga coalizione di centrodestra comprensiva sia di Lega Nord che di Nuovo Centrodestra, Udc e Fratelli d’Italia.
SONDAGGI: CENTRODESTRA AL 30% – Dalle parti di Silvio Berlusconi, in effetti, le cifre dei sondaggi sulle intenzioni di voto non sono affatto tranquillizzanti. Rispetto ai risultati delle recenti elezioni di maggio cresce laLega Nord (passata dal 6,2 al 6,7% di media delle ultime rilevazioni), ma perdono terreno sia Forza Italia, che i centristi e Fratelli d’Italia. Il partito del Cavaliere, dopo il 16,8% delle Europee, varia oggi dal 14% di Demopolis al 18,3% di Swg (emerso nella rilevazione del 28-30 luglio), con una deludente media del 16,1%. La somma del consenso stimato di Ncd e Udc, invece, è scesa dal 4,4% delle Europee al 3,8% dei sondaggi odierni. Mentre Fratelli d’Italia, partito di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, è passato dal 3,7% delle urne al 3,3%. Complessivamente, dunque, lo schieramento di centrodestraviene segnalato al 30,2% e non va oltre il 33,3% indicato dall’istituto triestino Swg. Fuori dai due principali schieramenti, infine, risulta piuttosto stabile ilMovimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che, dopo il 21,2% delle Europee oscilla oggi nei sondaggi tra il 19 e il 22,5%.
ITALICUM: SEL, NCD, UDC E FDI FUORI DALLA CAMERA – Come interpretare questi numeri? Beh, le cifre rivelano innanzitutto che in caso dielezioni anticipate sarebbe ovviamente il Pd ad avere ampie possibilità di successo, perché capace da solo di avvicinarsi e di superare addiruttura la soglia del 40% dei voti. Ma rivelano soprattutto che, in caso di riforma della legge elettorale sul modello Italicum, già approvato alla Camera lo scorso mese di maggio, Sel, lista unitaria di Ncd e Udc e Fratelli d’Italia correrebbero seri rischi di non rientrare alla Camera dei Deputati. L’Italicum prevede infatti una soglia di sbarramento (per le liste di grandi coalizioni) al 4,5% e solo quattro partiti, Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega Nord, si mostrano oggi in grado di superarla. In sostanza, se oggi si rivotasse per rinnovare l’assemblea di Montecitorio sulla base del testo approvato a marzo (che comunque si presume verrà modificato in fase di discussione al Senato, a partire da settembre), il Pd conquisterebbe agevolmente il premio di maggioranza del 55% dei seggi (destinati alla coalizione che al primo turno supera il 37,5% dei consensi) senza doverli spartire con Sel. Il Movimento 5 Stelle si assicurerebbe 113 seggi su complessivi 630. Forza Italia e Lega Nord rispettivamente ne conquisterebbero 116 e 48.

sondaggi camera dei deputati italicum 5 agosto

SONDAGGI: FIDUCIA NEL GOVERNO OLTRE IL 50% – Poi c’è da valutare il consenso a governo e premier. I numeri rassicuranti per il Pd sono accompagnati da segnali positivi sia per l’esecutivo che per il segretario Renzi. Nel sondaggio di Ixè diffuso il primo agosto nel corso della trasmissione di Raitre Agorà Estate la fiducia degli elettori italiani nei confronti dell’ex sindaco di Firenze è stata valutata al 51%, contro il 20% di Grillo, il 17% di Berlusconi e il 13% di Alfano. La popolarità del presidente del Consiglio può dunque essere considerata alta se confrontata agli avversari politici, ma anche se confrontata con le percentuali relative al suo predecessore Enrico Letta.  L’ex premier, cinque mesi dopo l’inizio della sua esperienza di governo, godeva (ancora dati Ixè) di una fiducia saldamente inferiore al 50%: era pari al 44% in un sondaggio realizzato il 25-26 settembre 2013 e pari al 47% in un sondaggio effettuato pochi giorni dopo, il 3 ottobre, ancora dallo stesso istituto. Per quanto concerne infine il governo, l’istituto Ipsos in un sondaggio pubblicato sabato sul Corriere della Sera ha stimato la fiducia al 59%. Lo stesso 59% di fiducia nel governo che Ipsos aveva registrato ai tempi di Letta, il 7 ottobre 2013, in uno dei sondaggi realizzati per la trasmissione di Raitre Ballarò.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...