sabato 9 agosto 2014

Minori non può vivere in un sistema chiuso.

AVVISO AI NAVIGANTI

La città invisibile di Minori
Un sistema sociale che non sa uscire dalla dimensione egocentrica per aprirsi ai cambiamenti del mondo è destinato a diventare marginale e poi a sparire.
Questo assioma vale per l’Italia ma anche per Minori, il mio paese d’origine, che è già morto prima che abbia provato ad aprirsi alla modernità globale.
Qualcuno scriveva, in occasione dei grandi incontri internazionali dei capi di stati più influenti del mondo, una frase sui muri delle città che ospitavano i governanti delle nazioni industriali: “ Pensare globale, agire locale “.
A Minori questo motto valeva già decine di anni fa.S’imparava dal mondo attraverso i turisti che s’imbattevano nella costiera amalfitana e poi si cercava di attuare le cose viste declinandole in forme e contenuti locali.
Oggi invece, a Minori, vale il motto: “Pensare locale e agire globale”. Si perché ormai anche nel mio paese d’origine prevale la visione egoistica e localistica del mondo.
“Il parcheggio ai minoresi. Chi viene a Minori deve pagare e anche tanto perché questo è il nostro territorio. Se non gli piace se ne vada. Siamo noi che paghiamo la spazzatura qui a Minori. Siamo noi che paghiamo qui le tasse”.
A parte le palesi imprecisioni contenute in queste argomentazioni ( Non è affatto vero che il suolo di Minori è dei minoresi. Il suolo di Minori appartiene all’Italia ed agli italiani. Non è affatto vero che Minori vive delle tasse dei propri residenti. Almeno i due terzi dei finanziamenti ordinari vengono dallo Stato attraverso la regione Campania. E tutti i finanziamenti straordinari arrivano dalla “Cassa Depositi e Prestiti” che appartiene allo Stato Italiano.) è evidente che non si può vivere in un contesto mondiale pensando di ricevere dagli altri tutto e facendo pagare agli altri quello che, al contrario, si possiede.
Questa è l’essenza di una mentalità da leghisti del sud. Una mentalità anti economica in realtà, perché il paese si chiude al mercato esterno nella convinzione che la ricchezza viene da chi vive al suo interno.
Questa analisi è ridicola per il nord ma per il sud è veramente balorda. Qualsiasi mediocre economista potrebbe dimostrare che questa politica economica populista e peronista crea certamente il consenso politico tra la popolazione locale, ma in pochi anni distruggerà la ricchezza che viene dall’esterno e di conseguenza farà morire l’economia locale.
Di questo ringrazieremo il nostro amato sindaco e la sua giunta, per l’incapacità che hanno avuto di non aver saputo amministrare Minori per assicurare il futuro ai propri concittadini ma solo per avere consenso alle elezioni, senza né creare ricchezza, né distribuirla.
Non me ne voglia il sindaco di Minori. Non è un fatto personale il mio. E’ il frutto di un’attenta analisi economica e sociale. Personalmente credo che il nostro sindaco ( anzi il vostro sindaco visto che io sono ormai considerato uno straniero) non si renda conto di quello che sta succedendo a Minori, men che meno di quello che accade nel mondo. Di certo nei prossimi anni, ma già oggi alcuni effetti si riescono a intravedere, vi sarà una prepotente infiltrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto economico locale.
E’ evidente che quando si guarda al mondo solo cercando di imitare i consumi accessori e non indispensabili, se non si produce sufficiente ricchezza attraverso l’economia legale si ricorre a quella illegale.
Ricordo un tempo nel quale noi allora giovani ci lamentavamo perché a Minori non cambiava mai niente. Paradossalmente i giovani minoresi dovrebbero lamentarsi proprio del contrario impegnandosi a cambiare il meno possibile (si pensi alle infinite risorse ambientali distrutte dalla speculazione edilizia di piccolo cabotaggio che ha cambiato in peggio il nostro patrimonio naturalistico) perché da almeno venti anni, ogni cambiamento avvenuto a Minori, è risultato sempre negativo contribuendo a peggiorare quello che vi era prima.
Pavia, lì 8 agosto 2014

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