giovedì 7 agosto 2014

Il vecchio di un vecchio paese. Lotito.

Lotito su Tavecchio: «De Rossi? Dovrebbe fare il dipendente»

06/08/2014 - di 

Il Presidente della Lazio in un'intervista se la prende con il calciatore della Roma che aveva attaccato il candidato alla Presidenza Figc

Lotito su Tavecchio: «De Rossi? Dovrebbe fare il dipendente»
Claudio Lotito in un’intervista al Corriere della Sera, ripresa da Città celeste, difende la sua scelta di appoggiare Carlo Tavecchio nella corsa alla presidenza della Figc, negando che ci siano accordi sottobanco che prevedano per il proprietario della Lazio un ruolo da Vicepresidente della Federazione. Inoltre per Lotito Albertini non ha né esperienze né capacità per gestire la Figc. L’affondo più pesante è riservato però a Daniele De Rossi, le cui perplessità sul caso Tavecchio sono state liquidate con un giudizio a dir poco netto.
(Daniele Leone / LaPresse)
(Daniele Leone / LaPresse)
I GIUDIZI SU DE ROSSI E ALBERTINI - «Ah, beh, allora qui si rovescia il mondo! Ora parla pure De Rossi! I dipendenti dovrebbero fare i dipendenti, no?». Queste le parole di Lotito su De Rossi che, riferendosi allo scivolone di Tavecchio sugli stranieri e le banane, aveva spiegato che nella prossima stagione chiunque vorrà insultare un giocatore di colore, potrà dargli del «mangiabanane». Come detto, Lotito ne ha avute anche per Demetrio Albertini, definito un bravo ragazzo ma ancora inesperto per gestire un mondo complesso come quello della Federcalcio:
«Gliel’ho detto anche a lui: Demé, sei giovane e carino, ma tu, il bilancio di una società, sai cos’è? Hai mai gestito qualcosa in vita tua? Sono sette anni, che stai lì, in Federcalcio: e che puoi dire di aver fatto? Niente, zero. Anzi, essendo stato il capo spedizione in Brasile, hai pure contribuito al terrificante naufragio della nostra povera nazionale. No, dammi retta, Demé, lascia stare»
PERCHÉ LOTITO SOSTIENE TAVECCHIO - Nell’intervista Lotito spiega il perché del suo sostegno a Carlo Tavecchio, sostegno condiviso con Adriano Galliani, attaccando la stampa colpevole di complicare il suo cammino verso la presidenza della Figc:
«Io sponsorizzo il cambiamento del calcio italiano, punto! E Carlo Tavecchio può fare del bene al calcio, altro punto! Potremmo chiuderla qui. Solo che Tavecchio lo state perseguitando. Siete pretestuosi, cattivi. E forse qualcuno è pure pagato per seminare odio intorno a lui»
Lotito ha definito le parole di Tavecchio sulle donne, sui giocatori di colore e sulla sua situazione attuale delle banali gaffe ed alle obiezioni del giornalista del Corriere della Sera ha sbottato:
«Bah… Ha espresso concetti sacrosanti: gli stranieri che vengono a giocare in Italia devono essere bravi… poi, certo, concordo, ha certamente sbagliato la formulazione della frase. Però tre minuti dopo ha chiesto scusa. Non è come lo descrivete. Io mi sono informato: ha aperto due ospedali in Togo, ha adottato due o tre bambini, ha persino…».
Parlando del passato di Tavecchio, Lotito scomoda la filosofia:
«Ma che discorsi sono? Per me contano i fatti! E di Tavecchio due cose si possono dire con assoluta certezza: il programma con cui si è candidato è solido e moderno e da presidente della Lega dilettanti non ha fatto bene, ma benissimo. Tu l’hai mai letto Kant? Allora sai quello che dice Kant: dice che c’è il noumeno e c’è il fenomeno. Il noumeno è la realtà, il fenomeno è ciò che appare. Perciò, se vogliamo dirla in un modo che piacerebbe al nostro filosofo, Tavecchio è il noumeno, Albertini il fenomeno»


I RAPPORTI CON LA MINORANZA - Lotito ha affrontato anche il tema delle squadre che hanno scelto di non appoggiare Carlo Tavecchio nella sua corsa alla Presidenza della Figc come Juventus, Roma, Fiorentina, Sampdoria, Cesena, Sassuolo, Verona, Empoli:
«Embé? Sono minoranza, sono. No, dico: la democrazia è chiara. Per ora, nonostante l’imponente operazione di killeraggio mediatico, sono pochini ad essere contro Tavecchio. E poi… no, vabbé, lasciamo stare, se no dicono che so’ il solito Lotito. Mi tiri per i capelli e allora lo dico, sia pure senza fare nomi: ma dobbiamo star qui a prendere lezioni da quelli che ogni anno chiudono in perdita di 50-60 milioni? Sono questi geni che dovrebbero spiegarci come far rinascere il nostro calcio?».
LE VALUTAZIONI SU MALAGÒ - Infine Lotito parla di Giovanni Malagò, presidente del Coni, allontanando qualsiasi idea di commissariamento della Federazione e non volendo approfondire la questione delle «cambiali da pagare» emerse nel corso dell’incontro tra il numero uno del Coni ed il Presidente dei Dilettanti :
«No, su, parliamo d’altro. E sarà pure presidente del Coni, ma io non ne parlo! Malagò, che è una persona intelligente, sa perfettamente che non ha gli strumenti giuridici per procedere con un commissariamento… e sa pure che il commissariamento è previsto solo per situazioni estreme: ma non mi sembra che ci siano gravi illeciti o che la Federcalcio sia sull’orlo del default… Quindi…»
Lotito ha poi smentendo le voci che parlano di una prossima nomina a vicepresidente della Figc per l’attuale Presidente della Lazio che conclude spiegando perché Tavecchio non potrà essere sconfitto con le polemiche:
«Ma proprio no! Ora: io sono cattolico, praticante e cristiano, e davvero non dovrei mettermi a giurare… però, ecco, lo faccio: giuro di non aver mai parlato di questo con Tavecchio, mai! Un’ultima cosa: se pensano di piegare Tavecchio con menzogne e fango, sbagliano. Quell’uomo ha una tempra eccezionale. E sai perché?Perché è un alpino!… No, non ridere, sul serio: ha fatto il militare nel corpo degli alpini…».

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