domenica 5 gennaio 2014

Questo è un problema serio altro che messa in stato di accusa di Napolitano. Poveri grillini Rodotà Rodotà Rodotà

Il record dell’abbandono scolastico

Il 17,6% degli alunni lascia i banchi in anticipo, cinque punti più della media Ue
Studenti fuori da un istituto superiore, mentre in Italia cresce il numero
di alunni che abbandona la scuola prima dell’età dell’obbligo

ROMA
I dati sono sempre pessimi. Nel 2011/12 si sono persi 7.800 allievi, afferma l’Annuario Statistico dell’Istat pubblicato due settimane fa. La tendenza negativa è al quarto anno consecutivo. Ci sono anche segnali positivi - in dodici mesi la scolarizzazione è passata dal 90% al 93% - ma la Commissione europea ci riporta alla nostra difficile realtà: l’Italia è tra le peggiori cinque d’Europa (su 28) per abbandoni: lasciano i banchi troppo presto il 17,6% di alunni contro la media Ue del 12,7%. Insomma c’è sempre meno voglia di andare a scuola, sono sempre di meno quelli che ci credono. 
Infatti il governo quest’autunno ha previsto una serie di iniziative nel tentativo di combattere la piaga della dispersione scolastica. A settembre ha stanziato 15 milioni di euro da destinare alla lotta contro la dispersione scolastica in due anni: 3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014. Servono a finanziare lezioni pomeridiane nei luoghi in cui è maggiormente presente il fenomeno dell’abbandono e in particolare nella scuola primaria. 
Ma quei soldi sono poca cosa rispetto alla crisi di credibilità della scuola presente in una parte degli italiani e testimoniata dalle cifre e dal confronto con gli altri Paesi europei. Il tasso di abbandono scolastico in Italia è del 17,6% molto alto rispetto alla media dei 28 Paesi dell’Ue, scesa al 12,7%, e all’obiettivo del raggiungimento del 10% entro il 2020, ci sono ancora cinque Paesi ancora molto lontani dalla meta. Tra questi l’Italia, la Spagna (24,9%) Malta (22,6%) e il Portogallo (20,8%). 

Eppure, andando oltre le cifre, e cercando nelle periferie, c’è ancora chi crede nella scuola e vale la pena di essere raccontato perché supera ostacoli di ogni tipo pur di studiare. Ad aiutarli trovano associazioni e organismi presenti nel sociale, come la Cooperativa Sociale Onlus Santi Pietro e Paolo che aiuta di pomeriggio decine di ragazzi delle zone più a rischio di Roma. Oppure c’è la Comunità di sant’Egidio che dal 2008 ha previsto delle borse di studio a sostegno delle famiglie che si impegnano a far frequentare la scuola con serietà. La Comunità si impegna a fornire alla famiglia un contributo di 100 euro al mese a patto che siano rispettati alcuni obblighi. Non si devono superare tre assenze mensili non giustificate, bisogna adempiere rigorosamente tutti i doveri scolastici e le attività extrascolastiche comprese quelle del periodo estivo, si deve avere almeno un colloquio mensile con gli insegnanti, e bisogna educare il figlio, in ogni circostanza, al rispetto degli altri e dei loro diritti ed alla convivenza civile. 

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