mercoledì 8 gennaio 2014

L'Italia è il paese con più sindacalisti del mondo e con più distacchi sindacali pagati dai contribuenti. Tutti si aspetterebbero che, a fronte di tale forza, i nostri docenti risultassero i "meglio" pagati. In Germania, paese nel quale i docenti sono trattati alla stregua delle forze dell'ordine, prendono più del doppio di una stipendio di un dirigente scolastico. Forse conviene mandare a casa questi sindacalisti nullafacenti e con i risparmi aumentare lo stipendio dei docenti e del personale ATA.

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CONFRONTO

Scuola e stipendi: insegnanti italiani maglia nera Ue

Basse retribuzioni. Che non crescono. I nostri prof tra i meno pagati d'Europa. Salario massimo dopo 35 anni di servizio. 

di Guido Mariani
Lavorano come gli altri, ma guadagnano meno. Questa è la fotografia degli insegnanti italiani se paragonati ai loro colleghi degli altri Paesi europei.
I dati in proposito non mancano. Le retribuzioni del corpo docente sono periodicamente censite dall'Ocse, ma sono anche tenute sotto controllo da Eurydice, un network europeo sotto l’egida della Commissione europea, che raccoglie numeri e informazioni sui sistemi educativi nazionali. In tutti le rilevazioni i docenti italiani occupano le posizioni basse della classifica.
POCHI SOLDI AI PROF ITALIANI. Il rapporto Uno sguardo sull'istruzione 2013, diffuso dall’Ocse di giugno 2013, poneva la retribuzione media dei prof italiani al 17esimo posto in Europa su 23 Paesi presi in considerazione (tra cui la Scozia che ha autonomia sulla gestione delle scuole).
Lo studio stimava una paga oraria media che variava dai 51 ai 69 dollari orari lordi a seconda dei livelli di scuola, catalogati dallo studio in tre fasce (primaria, secondaria e secondaria avanzata).
I TEDESCHI SONO BEN PAGATI. I docenti italiani erano nei posti di rincalzo della graduatoria (la valutazione era fatta sulla media retributiva dopo 15 anni di insegnamento) con compensi orari dai 43 ai 59 dollari per ora di lezione. Ben al di sotto dei loro colleghi tedeschi (73-98 dollari), inglesi (65 dollari), spagnoli (47-67 dollari), ma leggermente meglio dei francesi (35-56 dollari).
MASSIMO SALARIALE DOPO 35 ANNI. Gli insegnanti del nostro Paese raggiungono il massimo salariale solo dopo 35 anni di servizio, il valore più alto d’Europa dopo la Spagna (38 anni) e l’Ungheria (40 anni).
In questo dato i più fortunati d’Europa sono gli scozzesi che raggiungono l’anzianità massima dopo soli sei anni di servizio.
Il rapporto studenti-docenti in Italia veniva stimato a 11,8, poco sotto la media Ue di 13,1.
VA MEGLIO AI DIRIGENTI. La rete Eurydice ha compiuto nel 2013 uno studio dettagliato sul trattamento dei professori in Europa e ha redatto un rapporto, pubblicato dalla Commissione europea, in cui emergono le differenze nei sistemi scolastici dell’Ue.
In Italia il salario medio stimato (i dati si riferiscono solo ai professori regolarmente assunti a orario pieno) va dai 27.128 lordi della scuola materna e primaria, ai 29.082 della scuola media, fino ai 30.431 della scuola secondaria. Si varia da un minimo di 23.048 a un massimo di 34.867 euro.
Va meglio ai dirigenti scolastici il cui minimo salariale dei è pari a 47.167 euro ed è suscettibile di incrementi fino a un livello medio effettivo pari a 62.488 euro.
BASSA CRESCITA DEI SALARI. I giorni lavorativi più o meno si equivalgono, ma le retribuzioni italiane sono complessivamente inferiori a quelle di gran parte dei Paesi europei omologhi. I dirigenti scolastici percepiscono minimi più alti, ma massimi più contenuti.
Un altro dato pone l’Italia in coda in Europa, si tratta infatti di uno dei Paesi in cui dal 2000 al 2013 i salari degli insegnanti sono cresciuti di meno.

Come funziona la retribuzione scolastica nel resto d'Europa

GERMANIA: ADEGUAMENTO ALL'INFLAZIONE. In Germania il sistema scolastico è organizzato su base federale e ogni Länder definisce in proprio i termini salariali, la retribuzione di base e l’anzianità necessaria per raggiungere lo stipendio massimo.
In genere un docente di scuola primaria guadagna tra un minimo di 40 mila a un massimo di 53.500 euro lordi circa.
Nella scuola secondaria si varia da uno stipendio base di circa 44 mila euro fino a un massimo di quasi 67 mila.
Il massimo stipendio è raggiunto in media (ma qui la regola varia da regione a regione) dopo i 28 anni di servizio. È poi previsto un adeguamento ai tassi d’inflazione.
Nella Bundesrepublik le ore di lezione durano 45 minuti. E l'orario di lavoro è stabilito per contratto ed è equivalente a quello di altri professionisti e corrisponde a 40 ore.
REGNO UNITO: PREVISTI PREMI EXTRA. Nel Regno Unito (Inghilterra e Galles, visto che Scozia e Ulster si regolano autonomamente) il sistema scolastico ha alla base un fortissimo settore privato. Quasi metà delle scuole secondarie sono 'academy', istituti che dipendono dal governo, ma operano da indipendenti: possono raccogliere fondi e sponsorizzazioni e quindi possono stabilire a piacere le retribuzioni dei propri docenti.
Per gli istituti pubblici si parte da un salario minimo lordo di 24.874 euro per le primarie fino a un massimo di 42.351 euro per un professore di scuola secondaria. In media un docente di liceo riceve un salario di circa 41 mila euro.
Il massimale può essere raggiunto dopo 10 anni di insegnamento. Esiste inoltre un meccanismo di premi per incentivare i docenti.
Le scuole hanno degli indicatori di performance che portano compensi in termini di stipendio agli insegnanti che si sono distinti maggiormente. Gli istituti possono inoltre, a loro piacimento, stabilire compensi extra per attività extracurricolari o portate a termine oltre l’orario di lezione.
Sono ben retribuiti anche i presidi. Chi è incaricato di guidare una scuola di grandi dimensioni (esiste un sistema di classificazioni a otto livelli) arriva anche ad avere uno stipendio di 121 mila euro all’anno. Il Regno Unito ha le lezioni più brevi di tutti i paesi. In alcuni istituti le ore di lezione sono di soli 35 minuti.
  • Una lezione in una scuola italiana: per l'Ocse, gli insegnanti del nostro Paese raggiungono il massimo salariale solo dopo 35 anni di servizio.
SPAGNA: INCENTIVI A LIVELLI LOCALI. In Spagna il sistema scolastico è misto essendo in parte sotto il controllo del governo e in parte sotto l’autorità delle Comunità autonome.
I salari nelle scuole pubbliche sono quindi decisi in parte su base nazionale, ma sono possibili incentivi stabiliti a livello locale.
Il compenso varia da un minimo lordo di 27.993 euro per un insegnante elementare a un massimo di 46.467 per un professore del liceo. Tuttavia qui i massimi salariali possono essere raggiunti solo dopo 38 o 40 anni di lavoro.
Ogni cinque o sei anni è previsto un supplemento salariale per chi ha seguito con continuità le attività di aggiornamento e di formazione continua.
Il sistema di valutazione è personale solo dopo l’anno di prova, i giudizi vengono stabiliti sulla base dei diversi istituti.
Le lezioni durano dai 50 ai 55 minuti, i giorni di scuola sono meno che in Italia (175 contro 200) e nell’orario di lavoro vengono anche compresi i tempi per la preparazione delle lezioni e le correzioni dei compiti. Il massimo salariale previsto per i presidi è invece di circa 54 mila euro.
FRANCIA: BENEFIT PER LE SPESE. In Francia i salari variano da un minimo di 23.464 euro lordi a un massimo di 47.610. È in vigore però anche un sistema di benefit per le spese sostenute (affitti e trasferimenti) che può portare un insegnante di scuola primaria a guadagnare fino a 45 mila euro circa all’anno.
Lo stipendio massimo può essere raggiunto dopo i 20 anni di docenza.
Le attività extracurricolari sono pagate come straordinari ed è previsto un bonus per chi si occupa di studenti con esigenze particolari. Il massimo stipendio per i dirigenti è di 64 mila euro circa.
IN LUSSEMBURGO I PIÙ FORTUNATI. C’è anche chi sta peggio: in Bulgaria e Lettonia ci sono insegnanti elementari che guadagnano poco più di 4 mila euro lordi all’anno.
Ma nel Vecchio Continente esiste una certezza. I prof più fortunati sono quelli del Lussemburgo. Lo stipendio base di una maestra elementare è di 67 mila euro all’anno. A fine carriera un insegnante di liceo può raggiungere uno stipendio superiore ai 135 mila euro e se diventa preside sfiora i 150 mila euro all’anno.
Peccato che il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni non possa chiedere i soldi a loro.
Mercoledì, 08 Gennaio 2014

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