mercoledì 8 gennaio 2014

Se anche il talebano Travaglio accenna ad una critica cari grillini ignoranti e talebani state proprio conciati male.

Il Fatto Quotidiano di Travaglio assesta due sberle a Grillo e Casaleggio

05 - 01 - 2014Bruno Guarini
Il Fatto Quotidiano di Travaglio assesta due sberle a Grillo e Casaleggio
Il Fatto Quotidiano non finisce di stupire per smentire coloro che lo ritengono un quotidiano vicino, anzi organico, al Movimento 5 Stelle. Il Fatto diretto da Antonio Padellaro, così come il sito del Fatto diretto daPeter Gomez, hanno indubbiamente una fetta anche ampia di lettori che hanno votato il movimento diBeppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ma le opinioni del quotidiano di Padellaro e Travaglio non sono sempre allineate alle posizioni dei Cinque Stelle.
D’altronde il Fatto, pur essendo stato vicino al movimento di Antonio Ingroia, non ha esitato a criticare le scelte del magistrato poi diventato politico con la sua Rivoluzione Civile. Così come da settimane il quotidiano diretto da Padellaro e Travaglio sta seguendo con attenzione, e ampie aperture di credito vista anche l’ampia intervista di Stefano Feltri a Matteo Renzi, le prime mosse del segretario del Pd. E in questa tendenza a non essere organici con alcun partito si inseriscono le due sberle giornalistiche che oggi il Fatto assesta ai vertici del Movimento 5 Stelle.
In prima pagina del quotidiano Marco Travaglio maramaldeggia sull’oltranzismo solipsistico dei Cinque Stelle su legge elettorale e riforme: la penna più puntuta del Fatto suggerisce di fatto il movimento di Grillo e Casaleggio di andare a vedere le carte di Renzi e magari trattare su soluzioni condivise. Il titolo del commento è chiaro: “Le 5 stelle stanno a guardare“. Travaglio tra l’altro critica anche la richiesta diimpeachment contro Giorgio Napolitano, in quanto irrealizzabile.
Un altro metodo contestato dal Fatto nelle politiche del Movimento grillino è la richiesta di un referendum contro l’euro ribadita venerdì scorso in un post sul blog di Grillo: un post che viene considerato una sorta di programma a 5 stelle per le Elezioni europee e che trova anche le critiche di professori, come Antonio Maria Rinaldi, che hanno seguito da vicino le evoluzioni dei Cinque Stelle. Un referendum che non è previsto dalla Costituzione, la quale vieta referendum abrogativi su trattati internazionali, nota anche il Fattoin un pezzo di Marco Palombi così eloquentemente titolato: “Grillo è più euroconfuso che euroscettico“.
Che cosa succede al Movimento 5 Stelle?

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