Rendicontare: è il verbo di questi tempi più diffuso fra i 162 «cittadini» del Movimento 5 Stelle catapultati in Parlamento. «E’ giunta l’ora di rendicontare le caramelle», ammoniva Beppe Grillo il 19 marzo. «Renderemo obbligatoria la rendicontazione e la pubblicazione sul sito della Camera di tutti i rimborsi», ha promesso il 31 marzo il deputato Riccardo Fraccaro annunciando una proposta per ridurre di 42 milioni le spese di Montecitorio. Concetto ribadito con risolutezza lunedì 8 aprile dalla capogruppo Roberta Lombardi. «Appena eletti troveremo il modo di rendicontare i rimborsi», non ha voluto essere da meno il candidato grillino alla presidenza della Regione Friuli-Venezia Giulia, Saverio Galluccio. Di rendiconto in rendiconto, tuttavia, manca ancora quello che forse era lecito addendersi di vedere per primo, e senza necessariamente aspettare i «termini di legge» (tre mesi) cui ha fatto riferimento Beppe Grillo nel suo blog il 14 marzo scorso. Dalle elezioni sono trascorsi 45 giorni e nella pagina delle donazioni del blog non c’è ancora nulla a proposito dell’utilizzo dei fondi (tutti di privati cittadini) raccolti per la campagna elettorale.
9 aprile 2013 | 14:31© RIPRODUZIONE RISERVATA
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