Chiarire i regolamenti sulle riprese audiovisive nelle aule del Parlamento. A chiederlo al presidente del Senato Pietro Grasso e alla presidente della Camera Laura Boldrini, èl'Associazione della stampa parlamentare (Asp) dopo l'arrivo dei grillini sempre muniti di videocamera e macchina fotografica.
Ecco la lettera del presidente dell'Asp:
La serata di ieri, 9 aprile 2013, ha registrato una novità significativa in merito alla pubblicità e alla comunicazione audiovisiva delle aule di Montecitorio e Palazzo Madama. Ai giornalisti parlamentari e ai telecineoperatori è stata negata la possibilità di riprendere l’”occupazione” delle aule di Camera e Senato da parte dei parlamentari del Movimento 5Stelle, in ossequio al regolamento che prevede la pubblicità dell’aula solo durante le sedute (dall’apertura alla chiusura segnalate dalla campanella e dalla formula “dichiaro aperta/dichiaro chiusa la seduta”) e nega le riprese televisive e la documentazione fotografica di tutto ciò che avvenga al di fuori dello svolgimento dei lavori parlamentari.
Da sempre in coerenza con queste norme, vengono allontanati cameramen, giornalisti e fotografi qualora la seduta sia dichiarata sospesa a causa di forme di protesta giudicate inammissibili, di esibizioni prolungate di striscioni, manifesti, oggetti o in caso di risse e comportamenti sconvenienti per un parlamentare. Tutto ciò insomma che le Presidenze delle Camere ritengano ragione di sospensione dei lavori.
Anche nella serata del 9 aprile 2013 queste regole e limitazioni alla pubblicità delle aule sono state dunque applicate nei confronti dei giornalisti e dei telecineoperatori nonchè dei fotografi. E tuttavia immagini e dirette streaming sono state realizzate da deputati e senatori del Movimento 5Stelle e diffuse in diretta.
L’Associazione Stampa Parlamentare chiede pertanto delucidazioni in merito all’applicazione dei regolamenti (da noi rispettati anche nella succitata occasione) concernenti l’uso delle tecnologie audiovisive di vecchia, nuova e nuovissima generazione e invoca pari condizioni rispetto ai parlamentari per la testimonianza in diretta o in differita di qualsiasi fatto accada nelle aule parlamentari anche al di fuori dei lavori delle Camere in senso stretto. La trasparenza e la possibilità di documentare il più possibile e con la maggiore efficacia possibile, a vantaggio dell’opinione pubblica, restano infatti, come del resto attestato dallo stesso Statuto dell’Associazione, l’obiettivo primario della Stampa Parlamentare.