Hacker pubblicano le mail dei parlamentari M5S
di Carola Frediani
Un gruppo di pirati digitali che si autodefiniscono "vicini al Pd" ha violato le caselle di posta elettronica degli eletti grillini e ha iniziato a pubblicarne i contenuti: «Continueremo finché il capo del Movimento e Casaleggio non diranno la verità sui guadagni realizzati attraverso la politica». Primo bersaglio: la deputata Giulia Sarti
(24 aprile 2013)
Update: In queste ore molti lettori e diversi esponenti del Movimento 5 Stelle segnalano che i file diffusi dal gruppo definitosi "AnonPd" sarebbero vuoti. 'L'Espresso' ha verificato l'esistenza delle mail e conferma quanto riportato nell'articolo. Probabilmente a causa dell'alto numero di download, i siti di hosting su cui sono stati depositati i file non rispondono come dovrebbero alle richieste degli utenti.
Per scelta editoriale e per rispetto della privacy, tuttavia, 'L'Espresso' non diffonde i file in questione (che noi abbiamo potuto scaricare, così come chiunque altro si fosse collegato al sito creato dal sedicente gruppo AnonPd prima del sovraccarico) ma si limita a riportare la notizia, corretta e verificata, della loro esistenza e della loro avvenuta pubblicazione.
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Le caselle di posta di decine di parlamentari italiani sono state segretamente violate e spiate per mesi da un gruppo di hacker che ora improvvisamente escono allo scoperto. E da questa mattina iniziano a rilasciare on line parte di queste corrispondenze. A essere colpiti, fino ad oggi a loro insaputa, sono una trentina di deputati e senatori del Movimento 5 stelle.
Protagonista della violazione uno sconosciuto gruppo di persone che si autodefiniscono "hacker del Pd" (Glihackerdelpd.bitbucket.org), anche se non c'è nessuna prova che realmente abbiano qualcosa a che fare con il Partito democratico (che ovviamente non ne sa nulla). Questo gruppo mette sul tavolo una trentina di caselle di mail dei parlamentari grillini. E in un inquietante video di presentazione spiega cosa intende farne.
«Vi abbiamo osservato per lungo tempo», recita il video, mentre scorrono le immagini degli attivisti e politici del Movimento 5 stelle. «Abbiamo studiato ogni vostra mossa.... E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza... ma non la praticate in casa. E' venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate dovete soddisfare alle nostre richieste. Le nostre richieste di trasparenza: la pubblicazione immediata di redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati».
Il video prosegue spiegando che ogni settimana verranno pubblicate le caselle di posta elettronica di un deputato o senatore del Movimento 5 stelle. E che la pubblicazione sarà interrotta solo quando le richieste formulate saranno soddisfatte.
Insomma un incredibile ricatto e un attacco frontale al M5S in nome di una presunta necessità di trasparenza. E vale la pena di sottolineare tutta l'ambiguità sia dell'autoattribuita etichetta politica («hacker del Pd») sia di quelle prime parole: «vi abbiamo osservato per lungo tempo...», perché dalla conversazione che 'l'Espresso ha avuto con questi hacker è evidente che si sta parlando di una enorme quantità di email, caselle di posta personale di attivisti e rappresentanti del M5S che sono state bucate e scaricate in massa.
Caselle a cui molto probabilmente gli hacker hanno avuto accesso per mesi, almeno dallo scorso novembre, e in cui hanno continuato ad entrare fino a pochi giorni fa.
E ovviamente l'impatto della violazione, trattandosi di mail, è sempre più ampia del singolo target. Perché lì si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella.
Questa mattina è stato messo online un link contenente le mail della casella di posta di Giulia Sarti, deputata ventiseienne del M5S, capolista grillina per l'Emilia-Romagna. A essere colpito è stato il suo account personale di webmail.
Si sta parlando di migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,2 Gigabyte di spazio, che vanno molto indietro nel tempo, e che sicuramente coprono tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. E che contengono anche tutte le discussioni interne e i mal di pancia del Movimento 5 stelle, e in particolare del vivace gruppo emiliano, più volte alla ribalta della cronaca per i dissensi e le polemiche con le posizioni "ufficiali" del movimento. Ma anche numeri di telefono, dati sensibili e privati di decine di persone in contatto con la grillina o gli altri attivisti.
Per scelta editoriale e per rispetto della privacy, tuttavia, 'L'Espresso' non diffonde i file in questione (che noi abbiamo potuto scaricare, così come chiunque altro si fosse collegato al sito creato dal sedicente gruppo AnonPd prima del sovraccarico) ma si limita a riportare la notizia, corretta e verificata, della loro esistenza e della loro avvenuta pubblicazione.
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Le caselle di posta di decine di parlamentari italiani sono state segretamente violate e spiate per mesi da un gruppo di hacker che ora improvvisamente escono allo scoperto. E da questa mattina iniziano a rilasciare on line parte di queste corrispondenze. A essere colpiti, fino ad oggi a loro insaputa, sono una trentina di deputati e senatori del Movimento 5 stelle.
Protagonista della violazione uno sconosciuto gruppo di persone che si autodefiniscono "hacker del Pd" (Glihackerdelpd.bitbucket.org), anche se non c'è nessuna prova che realmente abbiano qualcosa a che fare con il Partito democratico (che ovviamente non ne sa nulla). Questo gruppo mette sul tavolo una trentina di caselle di mail dei parlamentari grillini. E in un inquietante video di presentazione spiega cosa intende farne.
«Vi abbiamo osservato per lungo tempo», recita il video, mentre scorrono le immagini degli attivisti e politici del Movimento 5 stelle. «Abbiamo studiato ogni vostra mossa.... E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza... ma non la praticate in casa. E' venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate dovete soddisfare alle nostre richieste. Le nostre richieste di trasparenza: la pubblicazione immediata di redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati».
Il video prosegue spiegando che ogni settimana verranno pubblicate le caselle di posta elettronica di un deputato o senatore del Movimento 5 stelle. E che la pubblicazione sarà interrotta solo quando le richieste formulate saranno soddisfatte.
Insomma un incredibile ricatto e un attacco frontale al M5S in nome di una presunta necessità di trasparenza. E vale la pena di sottolineare tutta l'ambiguità sia dell'autoattribuita etichetta politica («hacker del Pd») sia di quelle prime parole: «vi abbiamo osservato per lungo tempo...», perché dalla conversazione che 'l'Espresso ha avuto con questi hacker è evidente che si sta parlando di una enorme quantità di email, caselle di posta personale di attivisti e rappresentanti del M5S che sono state bucate e scaricate in massa.
Caselle a cui molto probabilmente gli hacker hanno avuto accesso per mesi, almeno dallo scorso novembre, e in cui hanno continuato ad entrare fino a pochi giorni fa.
E ovviamente l'impatto della violazione, trattandosi di mail, è sempre più ampia del singolo target. Perché lì si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella.
Questa mattina è stato messo online un link contenente le mail della casella di posta di Giulia Sarti, deputata ventiseienne del M5S, capolista grillina per l'Emilia-Romagna. A essere colpito è stato il suo account personale di webmail.
Si sta parlando di migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,2 Gigabyte di spazio, che vanno molto indietro nel tempo, e che sicuramente coprono tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. E che contengono anche tutte le discussioni interne e i mal di pancia del Movimento 5 stelle, e in particolare del vivace gruppo emiliano, più volte alla ribalta della cronaca per i dissensi e le polemiche con le posizioni "ufficiali" del movimento. Ma anche numeri di telefono, dati sensibili e privati di decine di persone in contatto con la grillina o gli altri attivisti.
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